riflettere
Sto bene da solo, ma non sono un solitario. Cerco gli altri per scelta, non per timore della solitudine. E scelgo con chi stare. Perché siamo fatti per stare con pochi.- Sto bene, troppo bene da solo, solo con me stesso e il mio mondo, fatto di cose semplici ma che mi bastano e appagano!.
Anche con persone che conosco da una vita non mi sento perfettamente bene e/o a mio agio come quando sono da solo.
Mi sento invece pienamente in sintonia in mezzo alla natura... un giro in bici tra le campagne, o un'escursione in montagna non hanno prezzo.
- Ho avuto pochissimi amici: ... oggi, ho perso i contatti con tutti ... è stato un processo graduale ma inevitabile, oserei dire naturale: strade sempre più diverse e distanti (loro quelle tradizionali di un giovane comune), crescente incompatibilità caratteriale, mentale, ideologica, ecc.
- Mai avuto alcun bisogno o necessità di uscire in compagnia per andare in locali, bar, discoteche, party, concerti ecc., che non mi attraggono proprio, visto che anzichè divertirmi, mi annoio, o ne ricavo solo un mal di testa. Sto troppo bene nel relax di casa mia.
Molti pensano "stai buttando la tua gioventù, non sai cosa ti perdi", ma è gente che non riesce a capire (perchè dovrebbe ESSERE me, invece si limita a giudicare col suo metro e la sua vita) che io sto benissimo anche così, e che posso tranquillamente fare a meno di molte cose e divertimenti irrinunciabili per tutti gli altri "normali"!!.
Quindi, perchè dovrebbe essere una "perdita", se non provo alcun interesse per quelle cose?. Non è che mi auto-escludo, per qualche motivo, pur avendo una voglia matta di fare questo o quello, o di andare di là o di quà... (in tal caso avrebbero ragione) semplicemente, è un "mondo" a me totalmente estraneo e incompatibile, che non mi ha mai riguardato o attratto.
- Ho passioni, hobby e interessi del tutto insoliti, particolari (per ora non intendo rivelarli nemmeno qui, cmq niente di pervertito o moralmente discutibile, tranquilli ), che ovviamente, quelle rarissime volte che li ho dichiarati a qualcuno (errore mai più commesso), hanno solo peggiorato la mia già compromessa situazione per i motivi sopra elencati, rendendomi ancora più "alieno" in mezzo agli altri.
- Genitori a parte, nessuno (a ragione) mi ha mai potuto apprezzare per ciò che sono, ma mi hanno sempre apprezzato molto per quello che ho fatto o dato, dalla scuola al lavoro (mettendoci sempre un buon rendimento, disciplina, costanza, precisione, attenzione, correttezza, disponibilità...),... queste sono le mie qualità, ne sono ben consapevole e su queste devo puntare per il futuro.
ma solo per non ammettere i miei problemi e la mia debolezza con me stesso e con gli altri.