Thursday, June 30, 2016

La decisione


Non è stato facile decidere il tema di questo post. E questo mi ha fatto pensare a quanto spesso ci troviamo davanti a piccole scelte quotidiane così come a decisioni che hanno un impatto sulla nostra vita e non sappiamo letteralmente che strada prendere!
In questo periodo sono molto confuso non so quale strada scegliere,avrei forse bisogno di ritirarmi 2 o 3 giorni da qualche parte a meditare a stare solo con me stesso e capire cosa voglio realmente dalla vita.Martedi ero a "Campo Catino" sopra Vagli lo vedrei bene come luogo di riflessione in quelle casucole dove c'e' forse solo la luce e una branda dove riposare.
E' rischioso il fatto di NON rischiare,  eppure questo non cancella la difficoltà di prendere una decisione, soprattutto quelle importanti nella nostra vita come scegliere un percorso di vita, sposarsi, licenziarsi, cambiare lavoro, affrontare il proprio inconscio o IO  ecc…
Avere troppe alternative e' deviante mentre le scelte obbligate, per quanto gravose possano essere, sono “facili” da prendere, quando abbiamo diverse opzioni tra cui scegliere, la nostra mente va in confusione, sia a causa di un eccesso di informazioni, sia della mancanza di criteri chiari e univoci su cui valutare ciascuna alternativa.Ci si trova come di fronte a un bivio una strada che scende o una che sale o forse meglio una che va a destra o una che va a sinistra.Molte volte ho fatto una scelta ma poi a lungo termine si era rilevata sbagliata.Eppure mi pare che non mi ero fatto ammaliare dalla strada piu' "semplice".
Cercare la scelta perfetta non e' mai facile: la ricerca del perfezionismo va a braccetto con la paura di sbagliare. Per evitare di commettere un errore, per timore di non essere all’altezza o di non avere ancora abbastanza informazioni, si commette di fatto la scelta peggiore e più “sbagliata”: quella di non scegliere!O se proprio si e' obbligati a scegliere qualche meccanismo complicato della mente ci indirizza sempre sulla via che nel breve termine sembra semplice ma che poi nel lungo termine si rileverà un errore.
Usare solo la ragione: la nostra cultura ci ha insegnato (sbagliando)il predominio della razionalità sull’emotività! Ma cercare di fondare la nostra scelta esclusivamente su ragionamenti logico-razionali, si rivela poi nei fatti una scelta…illogica o errata! Infatti utilizzare solo l’emisfero sinistro del nostro cervello significa ignorare le emozioni e l’istinto, che sono parte integrante del nostro essere. Escluderli comporta da una parte la perdita di preziose informazioni su noi stessi e sul mondo che ci circonda, che sfuggono alla ragione, dall’altra rischia di essere controproducente nel lungo termine. Ciò che abbiamo rimosso dalla nostra attenzione può ripresentarsi sotto varie forme. Infatti, se scegliamo qualcosa che non vogliamo, prima o poi la abbandoniamo o la sabotiamo inconsciamente o volutamente all'IO non si comanda!
Usare solo le emozioni: Se è vero che fondarsi unicamente su calcoli razionali è limitante e riduttivo, stessa cosa si può dire quando ci affidiamo esclusivamente alle emozioni che, per loro natura, sono mutevoli e instabili.Quanti esempi di menti mutevoli troviamo al giorno d'oggi?infiniti!. Se il nostro cervello è dotato di due emisferi questo significa che possiamo e dobbiamo usarli entrambi, uno a supporto dell’altro, in modo consapevole e aperto!
Io pero' Esagero le conseguenze: anche se noto che ogni scelta ha un effetto sulla mia vita. Tendo a prestare tutta la mia attenzione alle scelte “importanti” per la mia vita, mentre trascuro quelle piccole scelte che compio giorno dopo giorno e che di fatto, impercettibilmente cambiano il corso della vita.    Le scelte quotidiane, che prendo ormai in automatico perché sono diventate delle abitudini, sono le più pericolose proprio perché non le scegliamo consapevolmente. Quindi se è vero che nessuna scelta va presa con leggerezza è anche vero che non dobbiamo esagerare l’impatto di una singola scelta nella nostra vita! Sono rari i casi in cui la scelta che compiamo è irreversibile. Per quanto possa essere difficile o “scomodo”, c’è sempre spazio per fermarsi, ammettere il proprio “errore” e cambiare strada o aprirne una nuova. 

Tutti questi meccanismi che mettiamo in campo, spesso senza rendercene conto, ci  portano a finire in un loop(ricordi di elettrotecnica applicati alla mente) di pensieri che si rincorrono ciclicamente, all’infinito! Riconsideriamo innumerevoli volte le varie opzioni e quando siamo quasi arrivati alla scelta finale…un dubbio atroce ci assale e torniamo nel turbinio dei nostri pensieri! E quindi diventiamo preda delle nostre paure o  paranoie mentali e non passiamo all’azione, vittime di una sorta di “paralisi”!

A questo punto la situazione si evolve  di solito in due direzioni:
lo “spegnimento“: rinunciamo a prendere la decisione, la accantoniamo in un angolo della nostra mente o la rinviamo a data da destinarsi! In questo modo tamponiamo la situazione disagevole di conflitto interiore, provando una (seppur temporanea e illusoria) sensazione di sollievo (beato chi ci riesce?io lo faccio!)e viviamo una vita vissuta magari da altri. Ma anche decidere di non decidere…è una decisione ed ha le sue conseguenze!
oppure  la “follia“: ci tappiamo il naso, copriamo occhi e orecchie….e (magari dopo aver bevuto un goccetto) ci buttiamo “a caso” in una delle alternative, la prima che ci capita davanti, dicendo a noi stessi: “ o la va o la spacca”. La scelta alla cieca è una strategia per toglierci di dosso il peso di una scelta…lanciando una monetina per aria! Peccato che il destino, in ogni caso, porti la nostra firma!
 Ma forse mi manca la : Serenità: Nessuna buona decisione può essere presa con un cattivo stato emotivo! Mentre invece quanto più ci rilassiamo e cerchiamo il nostro equilibrio interiore, quanto più la nostra mente sarà lucida e riuscirà ad ascoltare con attenzione sia le voci interne che quelle esterne, i nostri ragionamenti ed anche le nostre sensazioni. Quando siamo sereni e centrati, i nostri 2 emisferi si integrano in modo armonico. Pensiamo: in che stato eravamo, come ti sentivamo l’ultima volta che abbiamo preso una buona decisione? E quando abbiamo avuto quell’ispirazione?anche se la paura molte volte non fa 90 ma 100 specie dopo un percorso di scelte sbagliate.
La Semplicità credo di averla: Come abbiamo visto, troppe alternative rischiano solo di confondere. E’ fondamentale riuscire a mettere da parte alcune possibilità per concentrarci sull’essenziale. Inoltre se non sappiamo cosa è più importante per noi, quali sono le 3 cose più importanti per noi in quella specifica situazione, non sapremo neanche dare ordine alle nostre idee. Come metodo di discernimento, c’è chi scrive la lista dei pro e dei contro.Sicuramente scrivere, senza filtro tutto ciò che sentiamo e sentiamo, aiuta a chiarire e a mettere ordine nella nostra testa. Infine, rileggere ciò che abbiamo scritto ci serve ad avere quello sguardo attento e distaccato che ci fa cogliere l’essenziale.
La Sperimentazione (la fase piu' traumatica): La prova del 9 di ogni nostra scelta  è l’attuazione! Bisogna darsi un tempo per riflettere (senza scadenze imminenti ma neppure aleatorie!) ed uno per agire, per provare, magari in piccolo, magari in un ambiente protetto, ma provare. L’azione ci aiuta ad uscire dai labirinti della nostra mente e a dare consistenza e respiro alle nostre idee. Sperimentando scopriamo veramente se la nostra scelta ci piace, se ha senso per noi, se funziona, se dobbiamo aggiustare il tiro.
Quanto più spesso affrontiamo una scelta, piccola o grande che sia, quanto più diventeremo “allenati” a farlo, imparando ad ascoltare davvero noi stessi, a prenderci le responsabilità e a dirigere consapevolmente la nostra vita.

Saturday, June 25, 2016

ieri,oggi e domani

Gentili lettori,mai mi sarei aspettato nella mia vita di dover arrivare ad esporre un problema del genere, e a dirla tutta mi vergogno molto per questa mia richiesta, ma sento la necessità di avere un parere o un consiglio di qualsiasi genere.Sono un ragazzo di 39 anni, sono nato e cresciuto in una famiglia, io stesso ero spesso oggetto di scherni e prese in giro come spesso capita a chi si trova in situazioni più particolari. Ma fino al primo anno delle scuole medie non ci ho mai dato troppo peso; successivamente invece ho iniziato a chiudermi sempre più, evitavo il più possibile i miei coetanei, mi trovavo bene solo con i miei compagni di classe (con i quali, però, avevo rapporti esclusivamente scolastici).Quindi al di fuori della scuola non ho mai avuto amici della mia età, stavo sempre e solo con gente adulta! Cercavo sempre di relazionarmi con gente piu' grande di me o importante.Ovviamente questo ha contribuito a peggiorare le mie relazioni con i miei coetanei, ma per un bel pò di tempo questo non mi creava nessun problema: io mi ritenevo assolutamente superiore a tutti, potevano prendermi in giro quanto volevano che a me non pesava proprio.Sono andato avanti così fino ai 21 anni, da quell'età il mio "equilibrio" che mi ero creato in quegli anni ha iniziato a mostrare segni di cedevolezza, e sempre più iniziavo a sentire il bisogno di essere come tutti gli altri, di avere la vita sociale che avevano tutti i miei coetanei.Ma ormai era troppo tardi!
Avrei dovuto azzerare tutto e ricominciare da capo, ma non era possibile, ormai io mi ero costruito quel mondo, e dovevo trovare a tutti i costi un modo per cambiarlo.
L'occasione mi si è presentata al termine delle scuole superiori: compresi che l'unica soluzione era fuggire da quel mondo che mi ero autocostruito.
Decisi di occuparmi di pubbliche relazioni, credevo che in una piccola città poteva aiutarmi a cambiare. In effetti ho avuto un leggero cambiamento, ma non è facile ricominciare da capo, e la solitudine era sempre il mio problema quotidiano.
Fortunatamente io sono una persona con una personalità fortissima, non ho mai dimostrato a nessuno di provare tanta sofferenza, la nascondevo molto bene!

Poi il crollo anche con le pubbliche relazioni trovai chi mi mise i bastoni tra le ruote e la mia popolarita' ando' a svanire lentamente cosi' come il mio umore alto.
Da qualche anno a questa parte anche questa mia caratteristica è sparita, ho livelli di umore bassissimi, mi sento sempre stanco, e ho difficoltà a trovare la giusta concentrazione per fare le cose.Mi sono creato un nuovo cerchio di amici ma capisco che dovrei trovare qualcosa fuori da li. Ho bisogno di stare in mezzo alla gentedi trovare una persona non ipocrita che riesca a capire i miei stati d'animo.Pensavo di averla trovata e per paura di restare di nuovo da solo mi ero tappato gli occhi su quella che era la realta',poi ho deciso di farla finita anche con quella....e' possibile che nella mia vita trovo solo persone arriviste che se ne fregano del mio essere?Non demordo la speranza e' l'ultima a morire e attendo sulla riva del fiume il cadavere dei miei oppositori che passi galleggiando privo di vita.
Per starci devo prima cambiare me stesso? ed è questo il vero nodo del problema: pur avendo la volontà di cambiare non ci riesco, ormai tutti mi conoscono così, ho il terrore che tutti quelli che mi conoscono possano giudicare i miei eventuali cambiamenti.
Infondo sono una persona socievole cerco solo qualcuno in grado di capirmi.


Per ricominciare tutto da capo bisogna avere coraggio e intelligenza, togliersi dai piedi tutte le persone che ti hanno fatto del male e cominciare finalmente a pensare con la propria testa.

Una mia riflessione scritta prima dei 40 anni.......
Mi chiamo Daniele e tra poco più di 1 mese (19 aprile per l’esattezza) compirò 39 anni. La reazione di molti immagino sia “WOW, che figata, compi gli anni chissà che festoni!”…bè, purtroppo le cose non sono così quest'anno nemmeno un dolce per il mio compleanno tranne che dal solito amico che si ricorda anno per anno di me. In famiglia non ho mai avuto problemi, i miei hanno sempre cercato di non farmi mancare nulla, ma sbagliando, sono ultra-protettivi nei miei confronti  ma non capivo che “esagerando” non mi hanno aiutato ad affrontare la vita e le sue difficoltà.
Sin da piccolo, alle elementari, ero oggetto continuo di prese in giro da parte degli altri bambini, specialmente per il mio cognome , ma alla fine mi sono trovato tutto sommato bene, a scuola all’epoca ero tra i meno peggio della classe e ho instaurato alcune amicizie importanti che mi sarebbero durate fino all’adolescenza. Ero probabilmente già allora un pò timido, ma mi aprivo facilmente con i miei compagni e comunque a quell’età la considero cosa normalissima. Le cose sono cambiate drasticamente alle medie…la mia timidezza e la mia insicurezza sono aumentate a dismisura, l’ambiente scolastico non era dei migliori e in classe mia non c'erano compagni delle elementari, parlavo pochissimo, facevo fatica a conoscere gli altri, durante le ricreazioni venivo messo in disparte, ero “emarginato” praticamente (e le prese in giro continuavano). E probabilmente da qui è peggiorato tutto per me, anche nei rapporti con gli amici che avevo sempre avuto. Infatti venivo a sapere (da altri) che sparlavano di me alle mie spalle, perchè c’erano alcune volte che uscivo, ma altre volte che preferivo stare a casa e non trovarmi con loro e poi perchè non ero mai io a proporre cose da fare…e nonostante, a posteriori, avessero ragione, io non ci stavo ad essere colpevolizzato, quindi da lì sono nati litigi poi, a volte faticosamente, ricuciti.
Alle superiori la situazione cambio' nei primi 2 anni è uscita una sorta di aggressivita' verso il mondo, ma alla fine di quei 2 anni ho perso definitivamente i miei migliori amici. Eravamo troppo diversi alla fine. Loro erano estroversissimi, normali, cominciavano ad avere le prime esperienze, io ero ormai un timido introverso acquisito. E fu così che al Triennio (ho fatto l'ipsia) ero in una classe dove non conoscevo nessuno, alcuni erano stati con me al Biennio, ma non ero riuscito a “legarmi” con loro, se non con 1 persona (con la quale mi sento tutt’oggi). E anche lì mi prendevano in giro i primi tempi e io ne soffrivo, capivo che lo facevano per scherzare e tutto, ma io ne soffrivo, ero stufo, ho avuto momenti di depressione e non riuscivo a reagire positivamente, non riuscivo a essere forte. Nonostante tutto riuscì a passare anche questi anni senza essere bocciato e presi il diploma.
Poi mi buttai subito nel mondo del lavoro, non ho mai pensato all’Università e cosa studiare (probabilmente le mille difficoltà avute hanno influito) e 4 mesi dopo il diploma trovai subito occupazione come portiere. Un bel lavoro, un bell’ambiente, dei colleghi simpatici (ai quali però, causa il mio carattere chiuso, non mi sono “legato” nonostante la loro disponibilita') ho avuto rarissime occasioni per trovarmi con loro fuori lavoro. Avevo la macchina , l'avevo gia' alla scuola superiore una brillantissima Audi 80 .Per vari motivi mi ritrovo senza lavoro(sbagliando)…ne provai altri 2 che mi dovevano far sentire piu' attivo(la come custode in molti mi dicevano che sprecavo il mio tempo)Poi finii a fare l'apprendista 5 anni,dopo di che non mi rinnovarono il contratto.Trovai subito un altro lavoro e poteva durare se non sempre per puntare sempre di piu' lo cambiai e fu la mia seconda scelta sbagliata.
In questi 2 anni (dove ho avuto molti momenti di depressione) ho riflettuto molto sulla mia vita rendendomi conto che ho sbagliato tutto: mi ritrovo ormai con 2-3 amici  non ho mai fatto vacanze , perchè i miei amici attuali preferiscono non muoversi da casa o vanno via per conto loro. E io da fobico quale credo ormai di essere (mi sono accorto da poco che probabilmente sono affetto da “fobia sociale”) in vacanza da solo non ho creduto di doverci andare. 
Dico che ho sbagliato tutto, perchè non è giusto che me la prenda con chi mi ha fatto male,specie quando mi occupavo di pubbliche relazioni/politica, ognuno fa la propria vita, se io sono arrivato a questo punto è solo colpa mia, del fatto che sono un debole, per molto tempo mi sono completamente dimenticato di me stesso, ero preoccupato a stare bene con gli altri, credendo forse di ricevere altrettanto in cambio…che povero illuso. Ho sbagliato tutto perchè mi sono isolato pero' ci sto bene,con le mie paure e in serenità…ma non è così, io la vera felicità non sono mai riuscito a conoscerla. E mi vergogno di me stesso per questo.
Vorrei ricominciare tutto da zero. Farmi una nuova vita. Conoscere l’amore e dare tutto me stesso per esso. Ma mi sento spaesato, smarrito. Non sono sicuro di niente e qualora prendessi una decisione, ho paura di pentirmene. So soltanto che avrei voluto ricominciare e se dovevo sacrificare tutto quello che mi rimaneva per questo, così sia.
Ma forse non ero io che sbagliavo erano gli altri che non capivano che avevo bisogno di aiuto.Ho una patologia certificata,l'inabilita' al lavoro,e una pensioncina.Ricominciare a lottare forse sarebbe superfluo.Solo in amore lo farei ma con la persona giusta,sono uscito ora da una storia sbagliata e da cio' ora mi dico "meglio soli che male accompagnati".Da settembre dovrei approfondire le mie conoscenze in campo informatico sia software che hardware.Vediamo a cosa portera'.Non gioiro' per il mio 40.esimo compleanno

amici o non?

Sarebbe il momento di allontanarmi temporaneamente da questo blog.
sento il dovere di ringraziare chi mi ha letto, sempre puntuali, precisi e corretti, ce ne fossero di amici cosi' , ringraziarli per questo supporto offerto generosamente e pazientemente. grazie.sento il dovere di ringraziare gli amici che con le loro discussioni hanno confermato la mia firma " quello che mi spaventa di più del pensiero umano è la molteplicità di interpretazioni al quale viene sottoposto".grazie.voglio chiedere ancora dieci minuti della vostra attenzione e dedicarvi/ci questo bellissimo scritto che forse riassume molte delle nostre domande, perchè possa farci ulteriormente riflettere su questo blog che "riflette".
La parte che piu' mi ha fatto tristezza e' l'atteggiamento xenofobo di alcuni rispetto a un disagio che poi non e' una cosa cosi' grande,ma forse a vederla crea imbarazzo?Ci devo meditare per comprendere come e' girata la psiche di quelle persone che consideravo vicine e poi in realta' si sono rivelate lontane.Assurdita' dell'essere umano!




Va serenamente in mezzo al rumore e alla fretta e ricorda quanta pace ci può essere nel silenzio.
Finchè è possibile senza doverti arrendere conserva i buoni rapporti con tutti.
Dì la tua verità con calma e chiarezza,
e ascolta anche gli altri,
anche il più noioso o l'ignorante,
anch'essi hanno una storia da raccontare.
Evita le persone prepotenti e aggressive,
esse sono tormento per lo spirito.
Se ti paragoni agli altri,
puoi diventare vanitoso e aspro,
perchè sempre ci saranno persone superiori o inferiori di te.
Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti.
Mantieniti interessato alla tua professione,
benchè umile;
è un vero tesoro nelle vicende mutevoli del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari,
perchè il mondo è pieno d'inganni.
Ma per questo non ti impedisca di vedere quanto c'è di buono,
molte persone lottano per gli ideali,
e dappertutto la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso.
Specialmente non fingere di amare.
E non essere cinico riguardo all'amore,
perchè a dispetto di ogni aridità e disillusione esso è perenne come l'erba.
Accetta di buon grado l'insegnamento degli anni,
abbandonando riconoscente le cose della giovionezza.
Coltiva la forza d'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna.
Ma non angosciarti con fantasie.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di ogni salutare disciplina,
sii delicato con te stesso.
Tu sei figlio dell'universo,
non meno degli alberi e le stelle;
tu hai un preciso diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no,
senza dubbio l'universo va chiudendosi come dovrebbe.
Perciò sta in pace con Dio,
comunque tu lo concepisca,
e qualunque siano i tuoi travagli e le tue ispirazioni,
nella rumorosa confusione della vita conserva la pace con la tua anima.
Nonostante tutta la falsità
il duro lavoro e i sogni infranti,
questo è ancora un mondo meraviglioso.
Sii prudente.
Fa di tutto per essere felice.


non so se leggerai il mio scritto,
un commiato che poi non sara' cosi' riferito allo scrivere ma riferito a certi rapporti umani nei quali mi sono sentito escluso e non staro' a dire il perche',cosa penso che abbiano pensato i miei amici,non sarebbe corretto.Un commiato è sempre fonte di tristezza, ma apre un percorso nuovo, guai a voler rimanere immobili.
Ciascuno di noi crea questa realtà in cui viviamo e l'andare e venire di tutti noi è un meraviglioso gioco che a volte ci prende completamente.
Tu hai avuto modo di accomiatarti da questo blog,dalla mia vita: viva e immensamente ricca. Simile ad un confortevole salotto in cui tanti individui entrano ed escono apportando il loro contributo raro e prezioso.
Mi è capiato di domandarmi: se domani io morissi all'improvviso nessuno verrebbe a dire qui: ecco vi annuncio che Daniele non c'è più. Scomparirei nel nulla come dal nulla sono apparso.
Non ho un volto, non ho una forma, non ho una identità se non me stesso.
I miei scritti, le mie parole non sono altro che una parte di me che viene fuori e si forma nelle menti di chi mi legge. Sono come un lampo nella notte che squarcia per pochi istanti il buio. Per un attimo, per il tempo che leggete le mie parole, mi vedete. Sì, mi vedete, per me stesso per quello che sono.
Così come io vedo voi. Vi vedo come siete, anche se per pochi istanti, mentre leggo quello che mi scrivete. Stupendo uno scambio reciproco di idee di anime.
Non importa che io condivida o meno quel che scrivete, ma è meraviglioso poter sentire che ci siete, che siamo in qualche modo una parte del tutto. Siamo viandanti che si sono fermati in una stazione a ristorarsi.
Compagni di viaggio che condividono se stessi senza ipocrisie, maschere, false identità. Siamo noi stessi, ci mostriamo agli altri e nello stesso tempo ci specchiamo negli altri. E' un grande dono che riceviamo. 
Ogni giorno della nostra vita è un dono meraviglioso che troppe volte non riusciamo ad apprezzare come dovremmo. Ogni giorno, ogni attimo dovremmo viverlo come una ricchezza senza pari. E allora i giorni, i mesi, gli anni diventano poca cosa perchè quel che conta è la consapevolezza di vivere nel presente, ora e adesso. Quell'ora e quell'adesso che ci avvicina all'eternità.
A volte crediamo di essere soli, crediamo di essere indipendenti, crediamo di essere schiavi, crediamo di essere niente. E' difficile rendersi conto che siamo uniti gli uni agli altri da fili invisibili e che con le nostre vite tessiamo un arazzo meraviglioso che dal rovescio non è possibile ammirare. Pensieri, desideri, azioni, omissioni, formano i fili di trama e ordito che uniti ad altri fili tessono tessono tessono. Ogni filo è necessario, ogni vita è necessaria.

Tuesday, June 14, 2016

L'inutilita'


Ci sono momenti difficili nella vita. Molti. Se ci sentiamo soli, senza compagnia o il sostegno di una persona cara diventa un’esperienza difficile da vivere a chiunque capiti. La solitudine non significa semplicemente essere da soli,  questo è il problema minore, perché molti uomini sentono il bisogno di stare soli ogni tanto. Quello che è veramente difficile è il vuoto, anche se siamo circondati da molte persone.La solitudine è spesso l’assenza di persone significative nella vita, sullo sfondo di questo sentimento ci sentiamo soli, perché nessuno ci capisce, perché le condizioni che ci aspettiamo nella vita, non hanno più alcun senso.Problemi di salute mentale costituiscono cinque delle dieci principali cause di disabilità nel mondo. E questi disturbi, tra i quali comprendono anche l’ansia, lo stressdepressione, la dipendenza, il disturbo bipolare,monopolare, sono così importanti nei paesi in via di sviluppo e industrializzati non credo dove le societa' sono meno evolute o dove c'e' sempre una realta' contadina che questi disturbi si manifestino. Non è un problema di ricchi o poveri fa parte del nostro IO del nostro essere.Conosco persone molto ricche e altre molto povere che vivono questi disturbi.Quando ci sentiamo male, sembra che la solitudine sia il nostro nemico numero uno ma in realtà si tratta di un passo dal quale si può ottenere del vantaggio e uscirne fortemente rafforzati. Le parole suonano grandi e distanti quando ascoltare consigli, mentre la realtà dentro di te è il dolore.
Molti uomini investono materialmente ed energicamente su diversi aspetti da soddisfare, ma di investire tempo e denaro per un terapeuta, non è un solito fatto comune. Quando la solitudine è insopportabile da sopportare, è il momento di essere realisti e capire che abbiamo bisogno di uno specialista che sia in grado di fornire una guida corretta.Affiancarsi affettivamente alle persone sbagliate puo' essere un'arma a doppio taglio.La mia ultima esperienza affettiva mi ha portato a queste conclusioni scritte in una lettera:

Mi sono rotto mi lasciano sempre da solo tutti, La mia compagna è come una bambina di solo quindici anni che la sola cosa che sa fare è andare da mammà. Ora ad un tratto, dopo sei mesi che l’ho emotivamente mandata a farsi fottere, e dopo averle detto “Anche se non mi ami più non mi sfasciare la famiglia”, la famiglia eccola qui per fortuna con mio padre e mia madre da badare, Ho Cercato di capirla, di sostenerla ma se non vuole capire che se ne vada pure.Sono un uomo che a quarant’anni si sente una uomo vivo e attivo ma con a fianco persone che non lo capiscono? Sono stanco di essere apprezzato solo quando faccio le cose e poi essere trasparente quando si devono fare i fatti propri. Sono stanco, stanco, stanco.
Seconda lettera:Sono in un gruppo di amici , sono circondato di persone ma mi ritrovo sempre da solo. Mi sento solo e triste e non c’è rimedio al mondo che mi faccia sentire parte di un cerchio. A quest’ora dovrei essere fuori e magari divertirmi ed invece sono qui che scrivo una pagine di depresse , ma è normale? Sento sempre di di aver bisogno di un abbraccio o di una persona che mi dica ” ho bisogno di te , ti voglio bene” e non vorrei esser cosi perche vorrei essere una persona fredda e autoritaria invece sono un debole che per andare avanti ha solo bisogno di carezze . Ho sempre pensato di essere uno forte e che niente e nessuno poteva togliermi il sorriso , ho sempre pensato “ho sofferto abbastanza per meritarmi di soffrire per altre persone adesso sarò io a far soffrire loro” , invece tutto quello che dicevo si è tramutato in un buco profondo di tristezza e solitudine .Io sono qui a piangere per queste sciocchezze quando invece dovrei ringraziare Dio di potermi godere ancora la mia vita . Il fatto è che la vita è vita solo se siamo importanti per qualcuno perchè sarebbe veramente insensata senza qualcuno che ci voglia bene ed anche se ci sono persone che mi vogliano bene io pero mi sento ugualmente solo . A nessuno importa se ci sono alle feste , ai compleanni , nella vita quotidiana , nessuno si accorge neanche se ci sono o no. Come possiamo fare per sentirci amati ? Che rimedio c’è per il non sentirsi inutili? . Esiste? E’ una follia.

Saturday, June 11, 2016

Elogio alla solitudine


Non voglio dire che vivere da solo o in solitudine sia il massimo della vita ho solo annotato riflessioni che mi parevano giuste.Poi nella vita se si incontra la persona giusta,valutandola con il cervello e non con altre parti anatomiche del corpo si possa condurre anche una buona vita di coppia.Credo che l'errore basandomi sulle mie esperienze sia quando il partner non capisce il bisogno saltuariamente di solitudine,di una pausa riflessiva per meditare e spesse volte viene scambiato questa ricerca di solitudine come mancanza di attenzione,tradimento o altro.In definitiva stai con una persona che non capisce il tuo essere ed e' attratta probabilmente solo dal tuo fisico.Meglio evitare certe esperienze.In un film ricordo c'era un boss mafioso che ripeteva continuamente "ci sono solo 3 donne importanti nella nostra vita",e forse e' vero,io credo le mie di essermele perse per la strada prima dei 35 anni.
Le persone che vivono la propria vita in solitudine soffrono infatti molto di più di forme depressive rispetto a coloro che vivono anche in famiglia e la solitudine aumenta dell’80 per cento la propensione a patologie dell’umore. Lo sostiene uno studio finlandese condotto su un campione di 3500 persone stanno anche in un aumento vertiginoso delle vite solitarie, che negli ultimi 30 anni sono raddoppiate. Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna una persona su tre abita da sola che sarebbe la mia massima aspirazione.
Non credo che è la scelta del campione, costituito da 1695 uomini e 1776 donne con un’età media di 44,6 anni. Oggi anche la popolazione giovane dunque, produttiva e meno bisognosa degli anziani, per i quali la vita da single porta anche essi alla depressione. E' così o quantomeno non lo è fino in fondo, soprattutto nel lungo periodo  chiedendo un resoconto continuativo riguardo allo stile di vita, al consumo di alcolici, al clima lavorativo, allo status, alle condizioni della casa e allo stipendio. si nota riguardo al consumo di antidepressivi un link evidente tra le vite solitarie e l’acquisto di regolatori dell’umore. Senza contare  i depressi non in cura, impossibili da intercettare e magari anche inconsapevoli.
I potenti effetti collaterali dell’isolamento sociale nelle persone anche non anziane sono stati spesso indagati, rilevando che in tutte le eta' abitare soli può comportare elevati rischi di malattie mentali e di emarginazione e una maggior propensione a patologie invalidanti.La solitudine non è un problema che riguarda solo la popolazione più vecchia. Anche se  la possibilità di relazionarsi con un famigliare tra le mura domestiche non sempre  mantiene vivi, o regala un supporto psicologico importante e un profondo senso di integrazione sociale. Molte volte i famigliari in questione non sembrano usciti dalla pubblicità del Mulino Bianco.
Sembra la scoperta dell'acqua calda. Qualsiasi persona con un pò di sale in zucca potrebbe scoprire la stessa cosa. Anzi, basterebbe guardare alla civiltà contadina, oppure alle civiltà non progredite per accorgersi che la depressione esiste maggiormente nella civiltà moderna dove si vive come "single" anche all'interno di una famiglia. Inoltre si potrebbe anche scoprire che la depressione non è una vera malattia da curare con pillole, ma la conseguenza di situazioni varie nella vita di una persona(traumi,lutti,eventi disastrosi).Non credo sia diventata una malattia riconosciuta solo per i soldi che le industrie farmaceutiche intascano e con il fatto che gli "esperti" lucrano su di essi.
Noto che le persone inclini alla depressione piu' facilmente vivono da sole. E quindi vivere da soli ed essere inclini alla depressione magari sono entrambi effetti di una terza causa, tipo un gene un po' strano. Non sopporto quando i giornalisti (o i ricercatori, ancora peggio) si lanciano a interpretare in chiave causa-effetto quella che e' una semplice correlazione statistico-umana.
Lo stare da soli è imprescindibile prerogativa delle menti più brillanti e creative. Così si spiegherebbe perché molti leader finiscano per condurre una vita da single e perché la maggior parte dei più grandi geni della storia abbiano partorito le loro scoperte nel chiuso di una stanza. In perfetta solitudine.Se, infatti, vivere da single o da soli all'interno di una famiglia, per alcuni versi, previene, come è ovvio, gli attriti e permette di gestire in autonomia spazi e tempi, quello della gestione della casa non è il solo ambito che trarrebbe beneficio dall'essere soli. Infatti, vivere da soli significa anche godere di relazioni di qualità, poiché per la maggior parte dei single è chiaro che "essere soli è meglio dell'essere male accompagnati".
La solitudine facilita lo sviluppo dell'empatia. Le persone oltre i 35 anni che vivono da sole si concedano una serata con gli amici, rispetto a quelle che vivono con il proprio partner. Questo accade anche per le persone anziane che vivono da sole: hanno una vasta rete sociale.Ma a sorprendere di più è che pare che la solitudine sia alla base della creatività e dell'innovazione. Le persone sono esseri sociali, ma dopo aver trascorso la giornata circondate da persone, da una riunione all'altra, attente ai social network e agli smartphone, iperattive, la solitudine fornisce uno spazio per il riposo ristoratore. Uno dei risultati più sorprendenti è che la solitudine è alla base della creatività, dell'innovazione e della buona leadership. un po' come gli adolescenti che non sopportano la solitudine non sono in grado di sviluppare talento creativo.

Friday, June 10, 2016

24 cose su di me


1- La mia principale occupazione, nel corso di tutta la mia vita, è trovare il posto dove in me alberga la mia essenza, si è rivelata essere una ricerca tanto spasmodica quanto difficile, fattore che ha alimentato una certa inquietudine senza opportunità di guarigione.
Sono paziente. E quindi, so aspettare, attendere, respirare, contare fino a dieci prima di.
 2- Sono capace di stare in silenzio per delle ore, anzi, per delle giornate intere, annoiando a morte chi è con me. E la cosa straordinaria è che non me ne accorgo affatto, sento la mia voce che pensa, amplifico il rumore degli oggetti che muovo, creo storie confezionate nella mente con tanto di colonna sonora e non sento il silenzio. E’ quello il momento in cui ho la sensazione di avere la testa gigantesca e troppo pesante per il corpo. Non so fare compagnia a nessuno.
 3- Ballo e canto. Male di certo, non come i soubrette anche se lo vorrei, ma quando sono solo urlo, canticchio, ballo mentre faccio qualsiasi cosa, dondolo i piedi al suono di musiche che ho nella testa, saltello, faccio le facce allo specchio, provo le espressioni. E a volte penso che se ci fossero telecamere nascoste, mi renderei davvero molto ridicolo.
 4- Ho una lista lunghissima di “avrei voluto”, per l’incostanza del pensiero e nel seguire impegni con scadenze: fare l’astronauta, il pilota di formula uno, il marinaio,  l’eterno sedicenne,  l’architetto, l’interprete, il diplomatico, il pittore, il cantante, il musicista, guidare un trattore.
 5- La mia paura da sempre e senza soluzione è il buio, è un’entità impalpabile, enorme e opprimente. Mi manca il fiato, mi sveglio se non c’è luce, ho terrore di svegliarmi e non vedere più nulla, non mi rassicura nemmeno essere in compagnia. Ricordo di nottate in cui non dormivo contando i minuti perché fosse alba. Dormo da sempre con una piccola luce che mi permette di avere coscienza dello spazio.Poi in altri momenti rifletto con l'assoluto buio.
 6- Ho il terrore di perdere il contatto con le persone che amo, temo il loro giudizio, mi sento sempre sotto esame. Soffro della sindrome dell’abbandono, ho paura di non essere indispensabile, mi convinco che se una persona non mi cerca mi abbia del tutto dimenticato.
 7- Non ho soluzione al sentirmi inadeguato, non mi piaccio mai, mi sento sempre fuori posto e in ritardo sulle cose. Non ricordo di una circostanza in cui mi sia sentito a mio agio e perfettamente “dentro” una cosa. Forse perché sono molto severo con me stesso.
 8- Mi piace l’arte in tutte le sue forme, la musica, la creatività in genere, ne ho ammirazione, credo nel talento come dote rara, potrei passare tutto il tempo a discutere di questo.
 9- Sono pigro oltremisura, rimando tutto a cinque minuti dopo e spesso poi finisce che non faccio niente. Mi sono iscritto in palestra venti volte, andato ad una sola lezione o forse due, mi riprometto di fare delle cose, che rimando puntualmente e che poi dimentico.
 10- Mi capita spesso di piangermi addosso, senza nemmeno provare a cercare il rimedio.
 11- Per prendere una decisione ci metto anche anni, ma una volta presa non torno indietro nemmeno se obbligato.
 12- Per anni sono stato convinta di avere pochi capelli, ora invece li ho persi, anche se ormai ne ho qualcuno bianco, ma ciò che di me preferisco sono le ciglia e la pelle bianca.
 13- Non sopporto, o meglio odio, in assoluto, il mio naso. E’ grande, brutto, grosso e inadatto all’immagine che ho di me.
 14- Il mio colore preferito è l’azzurro. In alternativa e in relazione allo stato d’animo anche il rosso. Mi piace vestire di rosso, di nero, poco di bianco perché ingrassa, di verde, mai di arancio o fucsia. Ho indossato così tanto e per tanto il viola e il lilla che ora non compro mai niente che abbia questi colori.
 15- I miei frutti preferiti sono le pesche e i mandarini. Anche insieme alla cioccolata. Sono drogato di cioccolata, me ne farei fare delle flebo.
 16- Adorerei cucinare, sperimentare sapori e colori, abbinare profumi, assaggiare, usare le spezie, mi piace il cous cous, sushi, lasagne, tagliatelle, spaghetti, sughi bianchi, carne ben cotta, polpette, peperoni, formaggio, patate in ogni forma, verdura.
 17- Le mie passioni viscerali sono la musica, la fotografia e Scrivere. E con questo ho da sempre un rapporto di odio-amore. Ho sempre odiato i libri, sono curioso e affamato di cose nuove, mi piace la letteratura classica; Scrivo da sempre, la penna è stata la prima cosa che ho chiesto ai miei genitori e ho cominciato scrivendo i muri di casa. Oggi continuo a scrivere, sui fogli o al pc, ma non sono più sicura di saperlo fare, non trovo mai la fine di niente.
 18- Trascorro mesi di netta apatia con giornate intere in relax in casa  in me abitano due persone distinte e separate da culture opposte spesso vorrei,avrei iniziativa ma poi soffocata.
 19- Sono molto introverso, anche se con l’età ho imparato a non darlo a vedere, ho molto pudore dei miei sentimenti, delle mie emozioni. Sono capace di far ruotare i discorsi tanto bene da evitare quello che mi imbarazza. Mi sono costruito un confine, si entra con molta cautela.
 20- Odio i recinti, le limitazioni, non sopporto le regole, l’ordine, gli spazi piccoli, se non posso muovermi come voglio mi manca l’aria. Non posso stare stretto tra le cose, da bambino non sopportavo nemmeno di dormire in mezzo ai miei genitori, sempre su un lato.
 21- Odio il fegato ma amo quelle serie di alimenti che vengono da interiora mollicce.
 22- Non sono vegetariano, ma non mangio la carne di cavallo, non per una vera e propria presa di posizione, ma solo perché mangiandola immagino il cavallo vivo.
 23- Mi piace scoppiettare le buste coi palloncini, quelle che si usano per gli imballaggi, non mi piacciono le collezioni (ne ho fatta solo una, una volta, di scontrini della spesa), mi tocco di continuo l’orecchio, mi strappo le pellicine dalle dita e dalle labbra, mangio le caramelle gommose succhiando prima tutto lo zucchero che le ricopre, cammino sui mattoni facendo attenzione a non mettere mai il piede sulle giunture, non mi piego mai i vestiti, mi piace stringere la sabbia, trovarci dentro pietre di forme diverse, guardare dentro i tubi.
 24- Sono ansioso, tutto è commisurato a questa sensazione che mi chiudo nello stomaco.

in aggiornamento,per chi mi vuole conoscere i miei contatti sono facilmente reperibili

Thursday, June 09, 2016

io


Si comincia:
1°Mi chiamo Daniele Orsi e sono invalido per cui non posso lavorare a Lucca,mia città natale.
 2°Le mie passioni:la musica,la fotografia,l'arte,il car-music,i pc,i videogames,la saggistica,i misteri dell'inconscio....quando sono nata volevo lavorare in una grossa azienda e fare il trasfertista all'estero,oppure sognavo di fare la carriera militare(carabinieri)!
 3°Sono single da circa un mese e francamente di fidanzarmi non ne voglio sentire ora come ora.....almeno che non capiti la persona giusta che mi sappia capire veramente
 4° adoro i capelli rasati,mi piacerebbe la barba lunga,ma per quest'ultima ho delle restrizioni in casa

5° penso di essere abbastanza solare,troppo buono e disponibile ma ho anche il grosso difetto di irritarmi facilmente e di conseguenza diventare aggressivo con chiunque mi capiti davanti,non ho assolutamente pazienza...non voglio tutto e subito so odio aspettare!
 6°Amo anche gli animali sopratutto i cani che credo siano delle creature meravigliose ne ho due un simil volpino e un pinche medio/nano...ovviamente il mio animale preferito per eccellenza è LA VOLPE ma questo dovrebbe essere chiaro
 7° purtroppo nella mia vita non ho fatto tantissimi viaggi ma quest'anno ho capito che i soldi non vanno spesi solo per shopping e cosi mi sono ripromesso di fare qualche viaggetto in piu vorrei visitare diversi posti ...primo in assoluto qualche isola o paese dove con i soldi che hai qui la campi benino.
 8° io vivo con mio padre e mia madre con i quali ho un rapporto un po particolare....bisogna saperli prendere...!
 9° mi vergogno a dirlo ma sono un grandissimo pigro non vado in palestra da piu di 6 anni,non pratico nessuno sport eccetto un po' di piscina ma quella serve per rilassarmi,e odio correre.
 10° un'altra passione per me è l'auto....non amo la moto anche se lo guida qualcun'altro.Ma l'auto per me è tutto possiedo una ford focus 1,8 tdci blu anche se vorrei quella nuova solo adesso mi sto pentendo...a dir la verità non amo la nuova forma ma il motore è nettamente superiore,avevo visto la skoda octavia nuova mi piaceva in vista di un probabile lavoro ma il venditore non mi vedeva adatto per la versione 2000 tdi con piu' di 250 cv .Adoro la casa BMW  mi fa impazziere e mi piacerebbe avere una 530 sw pluriacessoriata , si trovano bene anche usate a poco, odio le ferrari sono piu per la porsche!!
 Penso di aver concluso e di aver detto quasi tutto.

Tuesday, June 07, 2016

Ho amore da donare e mi consolo con la mia solitudine


Quante volte ho sentito il desiderio di poterti conoscere, di poter conoscere più di quanto avessi conosciuto, di poterti stringere, dimenticare tutto quello che hai visto, tutte le persone che hai amato, e assaporare di te e perdermi..perdermi..perdermi.. Ed è questo ciò che chiamano desiderio? Forse lo è. E se lo è, è abbastanza da potermi salvare? Ho paura di stare fingendo di nuovo. Ho paura di credere che le cose siano ciò che non sono,e svegliarmi domani pensando di aver solo perso tempo.. Perché questa paura è reale..è reale.. Forse abbiamo dimenticato il sapore che hanno le cose reali.. Forse ho smesso di vederti qui.." "Ci sono cose che il tempo non può cancellare.." La lenta e suadente abitudine che ci abituiamo ad adorare nella persona che adoriamo. "C’è ancora così tanto tempo che possiamo passare insieme.." Mi aspetterai, quando resterò solo, mi aspetterai? "Forse ho smesso di conoscerti..ho smesso di imparare di te.. Ho smesso di guardarti e pensare che esiste qualcuno..qualcuno..qualcuno che un giorno, per un qualche motivo che non saprai mai, come conseguenza di coincidenze che non potrai mai conoscere, si è trovato nello stesso momento e nello stesso posto dove eri tu, ed ha incrociato il tuo cammino. Ho smesso di guardarti e pensare che quella persona è una sola ed è l’unica che ti resterà accanto per sempre.." "Fa così freddo qui, senza di te.." Immagini confuse, polaroid sparse a terra sull’erba. Io vorrei sedermi su quell’erba ora. Per un attimo. Poterti vedere, poterti sognare. Nella vita arrivano momenti in cui si deve voltare pagina, e tu devi essere abbastanza forte da poterli riconoscere e cogliere. Ma il punto è che io non sono così. Forse pensavo anche di esserlo, ma ho capito che mi sbagliavo. Questa notte dormirò con un magone enorme dentro, che sarà lì a tormentarmi ogni volta che il tuo nome si comporrà fra i miei pensieri malconci. Per ora me ne resto qui seduto, a contare le stelle, pensando che c’è un momento nella tua vita in cui la cosa che più avevi desiderato passa da fantasia a realtà...In quel momento capisci che non è più desiderio, che non è più paura, ma è una mano che lenta ti accarezza, ed è certezza. Per ora me ne resto qui seduto, a contare le stelle, a lasciare che mi consumino, e ad immaginare come sarebbe stato vederti confonderti con la mia notte. Vederti confonderti con la mia notte.. Ci sono storie che ci portiamo dentro, costrette e destinate a ripetersi in un tempo infinito. Storie che abbiamo vissuto, storie che durano una notte, storie che durano un attimo. Quella notte non l’abbiamo vissuta, e il nostro attimo è durato troppo poco. Cosa mi resterà allora di te? Riempirò i miei giorni della durezza delle tue parole quando mi dicevi di avere sbagliato tutto, della freddezza della tua voce quando mi dicevi che era così che doveva andare, e di quella stessa voce che, soffusa, diceva di amarmi come mai aveva amato prima. Seguirò con gli occhi i tuoi movimenti lenti, dal soggiorno alla cucina, le mani che aprono il frigo e le gambe nude che si strofinano appena. Piangerò, allora, un pianto soffuso. Le cose più belle io le ho sempre dette con il silenzio, ma con te non c’era silenzio che potesse esprimere ciò che sentivo. Per ora che sono solo, me ne resto quindi qui in silenzio, a contare le stelle. Ricordo che un giorno mi dicesti che ci saremmo detti addio solo quando avremmo finito di contarle, quando non ci sarebbe stato più nulla del cielo che potesse eguagliare l’immensa emozione che provavo guardando nei tuoi occhi. Per questo ora me ne resto qui seduto, in silenzio, una mano che lenta passa sulla testa rasata dietro l’orecchio, a pensare a quello che è stato, a quello che poteva essere, e a contare le stelle. Forse quella che ho appena visto è l’ultima. Forse qualcuno lassù ha deciso per noi che ci sono cose troppo grandi che non possiamo sopprimere, e così ha spento il cielo, o forse ne ha spente un centinaio, o le ha nascoste sotto delle nuvole scure che nessun vento può spostare. Eppure sai, non credo che sia così in fondo.. Perché anche se lo fosse, anche se tutte le stelle del cielo risultassero poche e finite, non potrei mai contare il senso di loro che mi porto dentro quando penso a te. Immagini sparse, come fotografie sbiadite, dei sorrisi che ci siamo scambiati, e che ci siamo lasciati alle spalle. Il mio pensiero va, vola su un usignolo questa notte, e cerca di portarti le mie parole. Forse ci riuscirà, e ti farà passare questa notte insonne, come sta succedendo a me. Poi mi dimenticherai, col tempo, perché il tempo lo sai, lenisce tutte le sofferenze e ci insegna ad andare avanti. Passeranno gli anni, lenti, veloci, ritmici, inaspettati. Un giorno poi ti volterai per strada, e forse mi riconoscerai. Penserai che certe cose accadono nella tua vita per un motivo ben preciso. A me tutto ciò è capitato per farmi crescere. Mi sento infinitamente stupido, ma allo stesso tempo triste. Mi chiedo con quanti altre ancora piangerò dichiarando il mio amore. Con quante altre piangerò, semplicemente. Oh, ma se solo potessi vedermi ora.. Ho un vuoto immenso dentro, un punto segreto dove il sangue scorre solo per ricordarmi di essere ancora viva e le parole si consumano prima di arrivare. In quel posto nascosto c’è un solo pensiero, uno solo, e ci sono tutte le cose che non abbiamo ancora fatto, che non faremo mai. Ma la nostra vita è un cammino. A volte troppo lento, a volte troppo fugace. Un cammino che ci conduce da qualche parte, penso. Ho paura di piangere perché piangendo dovrei ammettere di averti persa e forse e' stato un bene perche' tu non mi hai mai capito,chi sono,i miei limiti incentrando tutto solo sui tuoi limiti e fregandotene dei miei. E ho paura di voltarmi perché facendolo so che non ti troverei più lì. Ma la vita è un cammino. Un cammino che spesso ci conduce da qualche parte. E così spero che tu sia lì, di nuovo, quando questo mio cammino arriverà alla sua conclusione, o al suo ultimo bivio, o all’ultimo passo prima della scarpata..Spero che sarai lì e mi vedrai vincitore nella vita tu che non mi hai mai voluto capire.Infondo non chiedo molto solo un po' di affetto e di non essere sfruttato come facevi tu. Sono contento di averti persa perche' anche se non ci sara' un'altra ad asciugare le mie lacrime,restero' con la mia solitudine che e' meglio di te,mi da piu' amore del tuo egoismo egocentrico e delle tue false paranoie.Solo ora mi accorgo di cosa ho perso e non piangero',perche' questa notte la mia solitudine mi cullera' tra le sue dolci braccia.Solitudine di un uomo solo,capace di dare tanto amore,ma sicuramente staro' attento da oggi a non darlo piu' alle persone sbagliate.Il tuo abbandono non mi ha indebolito mi ha fortificato,ha aperto la mia mente ai pericoli che si possono trovare nella vita,tu che non vali niente nemmeno le 1000 lire del monopoli,tu che vivi nel tuo mondo che ti pare di essere in una reggia di cristallo ma non e' cosi'.Voltati guarda alle tue spalle,ripensa a chi eri e a cosa hai fatto,me lo hai confidato tu,e medita su cosa hai perso.Io cerchero' l'amore altrove,non ho paura di essere messo alla prova,benvenga chi vuole essere sicuro della mia sincerita'.Chiedo solo di non giocare nuovamente con il mio cuore non che si frantuma,si irrigidisce ma la' fuori da qui c'e' un immenso mondo di persone buone e cattive sono speranzoso che la prossima sara' una persona per bene,non un essere ignobile come te.Nel frattempo mi consolo con la mia solitudine,dolce,cara e premurosa che non mi lascera' mai da solo.
Daniele Orsi 7 giugno 2016

Monday, June 06, 2016

Caffe' nero bollente

Mai canzone fu piu' indicata del mio stato psico-fisico attuale

Ammazzo il tempo bevendo
caffe' nero bollente
in questo nido scaldato
gia' dal sole paziente
ma tu che smetti alle tre
poi torni a casa da me
tu che non senti piu' niente
mi avveleni la mente
Un filo azzurro di luce
scappa dalle serrande
e cerco invano qualcosa
da inventare in mutande
un'automobile passa
e una mosca vola bassa
mi ronza gira gira
ma sbaglio la mira
Vorrei cercare qualche cosa
da fare fuori
e camminare senza orgoglio
darsi a un rubacuori
Ma io come Giuda
so vendermi nuda
la strada conosco
attirarti nel bosco
attirarti nel bosco attirarti
Voci di strada all'orecchio
tutto è poco eccitante
in questo inverno colore
caffe' nero bollente
ammazzo il tempo cosi'
ma scappero' via di qui
da questa casa galera
che mi fa prigioniera
Con gli occhi chiusi
a mille miglia per conto mio
odio la sveglia che mi sveglia
oh mio Dio
Ma io come Giuda
so vendermi nuda
da sola sul letto
mi abbraccio mi cucco
malinconico digiuno
senza nessuno
Io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno di te
io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno
delle tue mani mi basto sola
E ammazzo il tempo bevendo
caffe' nero bollente
in questo nido scaldato
ormai da un sole paziente
che brucia dentro di me
che è forte come il caffe'
un pomeriggio cosi'
oh no non voglio star qui
E poi mi fermo
per guardarmi un istante
le smagliature della vita
sono tante
Un ballo in cucina
e sono ancora bambina
un pranzo da sposa
e buttero' giu' qualcosa
e questa voglia che non passa
mentre dentro bussa
Io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno di te
Io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno di te
perchè io non ho bisogno di te
io non ho bisogno di te
 (Caffè nero bollente - Fiorella Mannoia)
 

Saturday, June 04, 2016

io


Ho 39 anni compiuti da poco, sono le 16:47 mentre scrivo, lo faccio per sfogarmi un po’, ho bisogno di raccontare i miei problemi a qualcuno, non avendo nessuno di reale scrivo a voi virtuali, ho letto lettere di altri ragazzi scritte nell'etere che non sono lontani dalla mia condizione di disagio, la solitudine.Abito nelle campagne di un piccolo paesino di poco più di 3000 abitanti, la città più vicina dista 6 Km da casa mia, mi sento abbandonato in mezzo al nulla senza la possibilità di cambiare la mia vita in nessun modo. Ho terminato la scuola, non andavo benissimo ma me la sono cavata in 5 anni senza essere mai bocciato (grande risultato per me) , ho fatto dei corsi professionali per "rinforzare" il curriculum, non ci sono molte opportunità dalle mie parti, non faccio nulla tutto il giorno tranne passeggiare,meditare,cercare di capire il mio IO,e cosa vuole da me.Mi sveglio la mattina sul presto, metto in ordine le mie cose poi porto a spasso il cane e dopo mi rinchiudo dietro il mio pc a riflettere, guardo poca TV,  ma soprattutto passo gran parte della giornata ad ascoltare musica con le cuffie di tutti i generi anche li devo sempre capire quale e' il mio genere:romantica,agitata,di meditazione,classica etc etc.… In realtà avevo una vita come quella che sogno, fino a 5/6 anni fa avevo amici, quelli che ritenevo grandi amici, ragazzi con cui sono cresciuto, mi occupavo di pubbliche relazioni, facevo di tutto , poi un giorno, nel 2008 non so per quale motivo ho smesso di confrontarmi con la massa e mi sono chiuso nel mio stato di meditazione/solitudine/riflessione.Mi sono pentito?No! Durante i corsi professionali conoscevo gente nuova,mi piaceva,anche se poi alla fine ognuno ha preso la sua strada.Ho fatto fatica a togliermeli dalla testa, forse non ci sono ancora riuscito.Sono un ragazzo introverso, più che altro ermetico, ma non mi ci vuole del tempo per iniziare a parlare, per aprirmi, ma quando poi conosco bene una persona non faccio fatica a smettere di parlare. Al corso legai con tutta la classe, ero uno dei pochi a parlare con tutti, sapete in genere in una classe ci si divide in gruppi, mi diedero anche dei soprannomi simpatici, il che significa che avevo davvero buoni rapporti con tutti, in molti hanno cercato di far amicizia con me, diversi gruppi di amici mi hanno chiesto di uscire e divertirsi con loro, alcune volte sono andato, non so neanche il motivo,poi ho perso i contatti anche con loro… Forse sono un asociale? Mi piace stare con gli altrima non troppo nel caos.Spero sempre di trovare una donna con caratteristiche simili alle mie che riesca a cogliere i momenti in cui ci si diverte dai momenti in cui si riflette e ci si rilassa.L'ultima che ho avuto era un'arpia forse cercava un taxista ma quando poi e' venuto meno questo e mi ha chiesto di rompere definitivamente con la mia famiglia allora non ci ho visto piu' e ci ho rotto.Fingeva di essere affranta ma in realta' e' una cattiva attrice.Bisogna sapere tenere la maschera come diceva Pirandello e ve lo dice uno che si e' occupato anche abbastanza seriamente di pubbliche relazioni.Ma la sua forse piu' che incapacita' e' ignoranza come quella di non sapere decifrare una a da una b.Non sono carino,ma ho personalita' e molte donne cercano quello in un uomo.Sento di avere tanto amore da dare, una ragazza che mi raccolga dal mio angolino buio, da cui imparare e da rispettare, da ascoltare.Tanto amore da dare e nessuna a cui destinarlo.Ho tanti altri timori e paure di cui vorrei parlare, ma per ora non ne ho voglia, non c’è la faccio.Grazie per aver letto i miei problemi, sento di averne parlato e di averli condivisi con qualcuno, con voi…