Tuesday, August 22, 2006

nerd fusion



Contrariamente al mito popolare non devi essere necessariamente un nerd, per essere un hacker. Tuttavia ciò aiuta, e infatti molti hackers sono dei nerds. Essere un esulle della società aiuta a concentrarti sulle cose veramente importanti, come pensare e fare l'hacker. Per questa ragione gli hacker hanno adottato l'etichetta 'Nerd', ed addirittura usano il termine ancor più duro 'geek' (in italiano qualcosa come 'disadattato') come un appellativo di cui vanno orgogliosi - non è altro che una maniera per dichiarare la propria indipendenza dalle normali aspettative sociali. Vai a The Geek Page per una discussione (in inglese) più estesa.
Se riesci a concentrarti abbastanza sull'hacking ed avere anche una vita, va bene. È molto più facile oggi di quando ero un principiante; la cultura corrente è molto più ben disposta nei confronti dei techno - nerds, ora. C'è addirittura un numero in continua crescita di persone che hanno realizzato che spesso gli hacker sono ragazzi/ragazze/mariti/mogli di alta qualità. Se sei attratto dall'hacking perché non hai una vita, va bene - perlomeno non avrai problemi a concentrarti. Forse ne avrai una dopo.
oggi un dist-upgrade di oltre 300MB per rimettere a posto la mia coscienza nerd. Una giornata passata a parlare usando termini come killare, greppare, pidof e roba del genere.Per fortuna che e' passato Markv20 e ci siamo fatti un torneo a vic20 con "gorf" e "radar ratrace" Un caldo teribbile che non fa dormire in soffitta.Tanto che mi sono traferito nello studiolo dove l'aria condizionata allieta la giornata quasi come in una piccola bolla piacevole
Ora mi prendo un po' di tempo per scrivere un rapporto degno di questo nome. E' una cosa che ogni tanto dico, piu' raramente faccio. Fattosta' ora mi dedichero' a scrivere il riassuntone di quello che si e' fatto negli ultimi giorni. In unao Lucca stroncata dal caldo, con pochissime possibilita' di andare in vacanza andare al lavoro (non lavorare) e' quasi piacevole. L'aria condizionata dell'ufficio mantiene noi piccoli nerd in una bolla di tranquilla sonnolenza. Credo che immettano anche altre sostanze nei condotti, dal momento che vengo preso da terribili attacchi di sonnolenza pomeridiana.Sarebbe bello dormire e spesso lo faccio specie quando l'effetto del caffe' non mi avvolge e mi rende meno sereno. Il fresco, la penonbra, la poltrona comoda portano a fare delle penniche paurose.Mi si dice sia da nerd con queste belle giornate stare chiuso al fresco dell'aria condizionata a spippolare nel pc rispondere a un timido telefono che raramente suona e che mi porta a discussioni lunghissime quasi a volere ammazzare il tempo....
Ieri, a mie spese, ho notato che tutto l'allenamento aerobico fatto da inizio d'anno e' stato proficuo il mio fiato in bici teneva e mi consentiva di tenere i ritmi di successo con chi allenato non era.Ora presto andro' con un'amica a fare bici con la quale ci siamo proposti di fare bici,dieta e un corso di ballo tipo liscio e balli simili da balero. Il come beh, e' tutto da decidere.Le corsette sulle mura con le varie signorine che correvano sono servite a qualcosa.

Tuesday, August 15, 2006

telefilm interessante

Monday, August 14, 2006

miscelanea riflessioni di un nerd mancato

Diciamo cosi, pausa riflessiva, é un po di tempo che non scrivo, bah forse sono veramente in pausa riflessiva, o forse é il tempo che non manca che me lo fa sciupare.......

L'altro giorno in ufficio mi chiama una segretaria e mi fa: "Guarda il pc non va,non vede lo schermo"....controllo un po era la spina del case staccata...."perbacco"
Ora la mia domanda é questa: Ma questa quando deve accendere il gas e non fuoriesce, cosa fa? Chiama la societa' del gas e non controlla se il rubinetto generale e' chiuso?

13/08 Sono appena tornato dal matrimonio della mia amica Elisa, un bel matrimonio, molto carino. Un matrimonio come non piace a me, senza troppi fronzoli, con pochi invitati (saremmo stati una centinaio), fantastico, mi é veramente piaciuto. Elisa ovviamente era spettacolare, stava molto bene.Ho avuto l'onore di fare da testimone.Non implica grosse responsabilita' come il padrino nel battesimo per questo l'ho fatto.Ho socializato anche con l'altra testimone Katia anch'essa single.
Il luogo un vecchio castello nel fiorentino con un bellissimo parco era un bel posto, e si mangava da Dio e in grande quantità, io non ho mangiato un gran che comincio a provare schifo nel mangiare troppo(controllavo ieri nel giro di poco tempo -7 kg ma noto per lo meno io poco la differenza). Una bella giornata, sono contento.

-------------------------------------------------------------------------------------

Il Commodore VIC-20 è stato uno dei computer più rappresentativi nella storia degli anni ottanta sia per la larghissima diffusione che raggiunse sia perchè con esso si offriva al tutte le famiglie la possibilità di avere un computer.Se l'Apple II fu il primo computer a colori venduto ad un prezzo accessibile anche al mercato amatoriale, il Commodore VIC-20 fu sicuramente il primo home computer a colori ad un prezzo veramente conveniente: al suo debutto costava infatti solo 300 dollari, una cifra irrisoria per un computer a quei tempi, cosa che lo portò a diventare il primo dei tanti best-seller tra gli home computer prodotti dalla Commodore.
A causa dell' hardware piuttosto limitato il VIC20 non ebbe mai successo in ambito professionale, ma era economico, a colori ed aveva una porta per joystick che lo rendeva invece la macchina perfetta per gli appassionati di videogiochi. Presto molti programmatori in erba si cimentarono nello scrivere programmi e giochi per questa macchina, creando un notevole parco software.La Commodore produsse più di un milione di VIC-20 dal 1981 al 1985 e nei periodi di picco venivano prodotti addirittura 9000 computer al giorno. Il VIC-20 era dotato del famosissimo microprocessore MOS 6502 a 1Mhz che equipaggiava buona parte dei personal computer dell'epoca. Anche Apple ed Atari utilizzarono largamente questo microprocessore. La Commodore stessa produceva questo microprocessore e molti degli altri chip dei suoi computer riuscendo così a ridurre notevolmente i costi di produzione e ricerca e sviluppo così da poter offrire prodotti di buona qualità tecnologica a prezzi decisamente imbattibili.Il nome VIC significa Video Interface Chip, un circuito integrato che la Commodore aveva sviluppato 2 anni prima per il mercato delle console da gioco. A causa del forte calo nelle vendite nel settore delle console nessun produttore era interessato ad usare questo chip e la Commodore decise quindi di sfruttarlo creandogli un computer intorno. Nasceva quindi il VIC-20, una macchina ibrida sia computer sia console: era dotata di tastiera, sistema operativo e linguaggio Basic incorporato, tutte caratteristiche tipiche dei computer, ma anche di un'uscita video a colori e di una porta di espansione per la quale furono subito disponibili molti videogiochi su cartuccia, proprio come per le console da gioco. Questa stessa porta poteva alloggiare un'espansione di memoria che portava il sistema ad un decoroso totale di 20Kb di RAM, oppure poteva alloggiare cartucce con linguaggi di programmazione, interfacce specifiche oppure poteva essere usata dall'utente per gli scopi più disparati.

miscelanea riflessioni di un nerd mancato

Diciamo cosi, pausa riflessiva, é un po di tempo che non scrivo, bah forse sono veramente in pausa riflessiva, o forse é il tempo che non manca che me lo fa sciupare.......

L'altro giorno in ufficio mi chiama una segretaria e mi fa: "Guarda il pc non va,non vede lo schermo"....controllo un po era la spina del case staccata...."perbacco"
Ora la mia domanda é questa: Ma questa quando deve accendere il gas e non fuoriesce, cosa fa? Chiama la societa' del gas e non controlla se il rubinetto generale e' chiuso?

13/08 Sono appena tornato dal matrimonio della mia amica Elisa, un bel matrimonio, molto carino. Un matrimonio come non piace a me, senza troppi fronzoli, con pochi invitati (saremmo stati una centinaio), fantastico, mi é veramente piaciuto. Elisa ovviamente era spettacolare, stava molto bene.Ho avuto l'onore di fare da testimone.Non implica grosse responsabilita' come il padrino nel battesimo per questo l'ho fatto.Ho socializato anche con l'altra testimone Katia anch'essa single.
Il luogo un vecchio castello nel fiorentino con un bellissimo parco era un bel posto, e si mangava da Dio e in grande quantità, io non ho mangiato un gran che comincio a provare schifo nel mangiare troppo(controllavo ieri nel giro di poco tempo -7 kg ma noto per lo meno io poco la differenza). Una bella giornata, sono contento.

-------------------------------------------------------------------------------------

Il Commodore VIC-20 è stato uno dei computer più rappresentativi nella storia degli anni ottanta sia per la larghissima diffusione che raggiunse sia perchè con esso si offriva al tutte le famiglie la possibilità di avere un computer.Se l'Apple II fu il primo computer a colori venduto ad un prezzo accessibile anche al mercato amatoriale, il Commodore VIC-20 fu sicuramente il primo home computer a colori ad un prezzo veramente conveniente: al suo debutto costava infatti solo 300 dollari, una cifra irrisoria per un computer a quei tempi, cosa che lo portò a diventare il primo dei tanti best-seller tra gli home computer prodotti dalla Commodore.
A causa dell' hardware piuttosto limitato il VIC20 non ebbe mai successo in ambito professionale, ma era economico, a colori ed aveva una porta per joystick che lo rendeva invece la macchina perfetta per gli appassionati di videogiochi. Presto molti programmatori in erba si cimentarono nello scrivere programmi e giochi per questa macchina, creando un notevole parco software.La Commodore produsse più di un milione di VIC-20 dal 1981 al 1985 e nei periodi di picco venivano prodotti addirittura 9000 computer al giorno. Il VIC-20 era dotato del famosissimo microprocessore MOS 6502 a 1Mhz che equipaggiava buona parte dei personal computer dell'epoca. Anche Apple ed Atari utilizzarono largamente questo microprocessore. La Commodore stessa produceva questo microprocessore e molti degli altri chip dei suoi computer riuscendo così a ridurre notevolmente i costi di produzione e ricerca e sviluppo così da poter offrire prodotti di buona qualità tecnologica a prezzi decisamente imbattibili.Il nome VIC significa Video Interface Chip, un circuito integrato che la Commodore aveva sviluppato 2 anni prima per il mercato delle console da gioco. A causa del forte calo nelle vendite nel settore delle console nessun produttore era interessato ad usare questo chip e la Commodore decise quindi di sfruttarlo creandogli un computer intorno. Nasceva quindi il VIC-20, una macchina ibrida sia computer sia console: era dotata di tastiera, sistema operativo e linguaggio Basic incorporato, tutte caratteristiche tipiche dei computer, ma anche di un'uscita video a colori e di una porta di espansione per la quale furono subito disponibili molti videogiochi su cartuccia, proprio come per le console da gioco. Questa stessa porta poteva alloggiare un'espansione di memoria che portava il sistema ad un decoroso totale di 20Kb di RAM, oppure poteva alloggiare cartucce con linguaggi di programmazione, interfacce specifiche oppure poteva essere usata dall'utente per gli scopi più disparati.

Thursday, August 10, 2006

vic20 utente


Io sono un ex utente Commodore, col Vic20 (Natale 1983, famosa offerta da 199.000 lire) e poi col C64 (1985) mi fu regalato da una cugina che poi passo' a sharp mz 7000.
Sono ancora affezionato a Pitstop II,Gorf,Draw Poker ( erano gli anni che nonno mi insegnava a giocare a poker e a bleffare) . A Paradroid, gioco vagamente ipnotico. A Voodoo Castle, su cartuccia, una lunga avventura verbale, senza grafica, che mi ha anche aiutato a migliorare l'inglese.
Nel periodo antecedente l'arrivo del registratore (che poi non ebbe mai un guasto, miracolo!) del Vic20: ogni volta che volevo giocare a Serpent, dovevo digitare il programma PER INTERO, e infine lanciarlo con RUN. Quel gioco mi piaceva perche' il listato non era troppo lungo, il che era importantissimo, visto che lo spegnimento del computer portava alla cancellazione del gioco ... bei tempi!Ricordo anche quando alla scuola elementare ci si scambiava i listati e ci si consultava sulle prime nozioni di basic..... che bei tempi giravamo con questi fogli a gruppo continuo con sopra righe e righe di listati... :D

Passai a c64 ma conservando anche vic20,il vantaggio di c64 erano i floppy.
Comunque dopo ben 20anni,il caro vic-20 funziona ancora,perche' ogni tanto lo accendo,giusto per non farlo poltrire troppo. Quando mi capita di trovare nei mercatini qualche vecchio gioco rigorosamente in cassetta,lo acquisto e lo provo.Il mio 286 e' una vita che si e' rotto :(
Comunque resto retrogamer anche l'età che ho me lo permette. Non posso biasimare un ragazzo di 15 anni di oggi se non ha giocato con l'amiga o con il commodore vic-20. Io credo che di ogni tempo che si vive bisogna apprezzare il meglio. Io non sono un videogiocatore , sono un retrogamer vivo nel passato alla ricerca degli anni 80 del divertimento di quel tempo sano semplice e genuino.




Commodore VIC-20
ha assunto una grande importanza nella storia dell'informatica per essere stato uno dei maggiori successi commerciali durante l'esplosione del fenomeno dell'home computing degli anni ottanta, grazie soprattutto al prezzo con il quale era presentato al pubblico: meno di trecento dollari.Il progetto del VIC-20 nacque attorno ad un chip video, il VIC-I (6560), realizzato da Commodore per essere venduto a terze parti e a produttori di hardware per essere usato in sistemi per videogame. Purtroppo per la Commodore, nessun produttore lo richiese e l'azienda americana, per rientrare dalle perdite, decise di realizzare un proprio sistema per videogiochi. VIC-20 venne presentato al Computer Electronics Show del 1980 con il nome di MicroPET. Il computer era fornito di 1K di memoria (questo perché Commodore aveva un enorme forndo di magazzino di chip da un kilobyte di memoria). Inoltre i progettisti sapevano di non dover superare la barriera dei 5K per mantenere i costi del computer al di sotto dei trecento dollari, mentre il processore principale era un 6502. VIC-20 aveva connettori per cartucce gioco e per drive a cassetta ( noti anche come "Datassette"). Il computer aveva cinque kilobytes di RAM, ma solo 1,5 kilobyte erano utilizzabili dall'utente, mentre il resto era utilizzato dal processore video (che restituiva un particolare layout di schermo di 22 caratteri per colonna e 23 righe di testo), e altre funzioni come l'interprete BASIC e il sistema operativo. La memoria RAM era comunque espandibile con cartucce che dovevano essere inserite nello stesso slot dedicato ai giochi. Diversi erano i tagli di memoria disponibili per l'espansione: 3K, 8K, 16K e 32K. L'entry-level della Commodore era anche equipaggiato con una porta seriale per la connessione con disk drive e stampanti, una porta parallela RS-232 e Centronics, utilizzata per collegare un modem e una porta singola a nove poli per la connessione di joystick in standard Atari. Tutte le connessioni del VIC-20 rendevano compatibili le periferiche per l'uso con altri computer come il successivo Commodore 64 che poteva così essere visto come un upgrade indolore del VIC-20. Oltre alle cartucce, era possibile leggere e registrare i programmi su unità a nastro che facilitavano la diffusione di software per questa macchina. A causa della bassa risoluzione dello schermo e della memoria limitata, VIC-20 venne utilizzato principalmente a scopo educativo e per giocare. Si stima che ci fossero 300 titoli disponibili su cartuccia e oltre 500 su nastro. Commodore VIC-20 arrivò sugli scaffali dei negozi nel giugno del 1980con una campagna pubblicitaria che premeva come fosse possibile utilizzare il dispositivo non solo per giocare ma anche per usi più "seri". Slogan come "Why buy just a video game?" (Perché comprare solo un videogame?) o "A real computer at the price of a toy" (Un vero computer al prezzo di un giocattolo) servivano a questo scopo. Effettivamente il successo ci fu e fu molto elevato. Nonostante fosse poco potente, rispetto ad altri prodotti della concorrenza, questa strategia funzionò, rendendo il VIC-20 il primo computer a superare la soglia del milione di esemplari venduti nel 1982. Nel momento di massima produzione, vennero prodotti 9.000 esemplari al giorno e, quando la produzione venne interrotta, nel gennaio del 1985, il "piccolo" di casa Commodore aveva totalizzato 2,5 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo.


Wednesday, August 09, 2006

nerd o non nerd?

si inizia normali, si finisce nerds.. ebbene si, temo di corrispondere alla descrizione di nerd. una volta usavo il mio computerino, tranquillo, navigando qua e la su qualche sito.. ora no. ho 4000 finestre di ie aperte in contemporanea, una rete locale domestica, diciamo molto "nerd" nonchè economica, tra portatile (ed ecco che spunta il secondo pc..) e pc tramite cavo parallelo (cosa spiccatamente nerd) con programmillo proxy open source che fa routare il laptop su internet, caricando i più disparati protocolli di rete e facendo sharare file e stampanti fra le due macchine.. ma non basta, non contento mi son messo su un SMTP server per mandare le mail direttamente dal computer senza usare l'SMTP del provider e (cosa inutile, e per questo bella) un telnet server per windows sul portatile, dal quale mi collego con il client telnet di windows e continuo a fare "ls" sentendomi troppo collegato ad un server unix, provando una sorta di piacere.. in ufficio prendo gli appunti col portatile, ma non con win, bensì con linux, e se sono in giornata buona li prendo da console, col vi piuttosto che con pico.
queste cose hanno comportato un leggero aumento delle mie ore al pc, devo tornare al consumo giornaliero di quando avevo diminuito. nerd sì, ma non più di così..

Tuesday, August 08, 2006

nerd e tv anni80


Negli anni 80 con un Commodore 64 si riusciva a gestire un' azienda, contabilita', magazzino, fatturazione, si riusciva a giocare a fantastici video games, si riusciva a creare musica elettronica di grande impatto sonoro, oggi con un pentium di ultima generazione si hanno problemi e bisogna pregare che non si blocchi prima di finire una partita a Tomb Raider.....



I RAGAZZI DEL COMPUTER
(Whiz Kids)
Genere:Avventura.Produzione CBS: USA (1983 - 1984) = 18 episodi
Contributo di Andrea Girotto e J.E. McKillop. Richie, Ham, Jeremy e Alice sono quattro teenagers che vivono alla periferia di Los Angeles. Sono anche dei computer hackers che lavorano come detectives amatoriali nel loro tempo libero. Llewellen Farley e' un reporter che e' la fonte di informazioni per i ragazzi e qualche volta chiede loro in cambio storie da scrivere. Il cognato di Farley e' il tenente di polizia Quinn che collabora spesso con i quattro genietti del computer. Serie senza infamia e senza lode durata solo 18 episodi, andati in onda su Italia 1.
UN TELEFILM CHE CI FECE SOGNARE

Monday, August 07, 2006

nerd fusion

Dopo aver passato una discreta parte del weekend a imparare nuovi giochi con il computer, la domanda nasce spontanea: qual'è la linea di confine tra lo smanettone e il nerd?
Conosco persone orgogliose delle loro competenze, quelle che quando sei in difficoltà nel far ripartire la macchina o nel piantare un chiodo ti dicono con sicumera "da qua", si rimboccano le maniche e trac, in due minuti ti risolvono il guoaio. Poi ti guardano con un sorriso saputo.
Altre leggono di tutto, e sono sempre i più informati, dall'ultimo gadget tecnologico alla strada migliore per andare a Casal Pusterlengo. E questi ti viene da prenderli in giro, ma quando ti si presentano con le foto fatte con l'ultima fotocamera digitale, pagata per inciso una bazzecola.. oppure l'unica volta nella vita che devi andare a Casal Pusterlengo, ecco, allora capisci il valore del loro "sapere" e ti chiedi se non sei tu a essere indietro.Ecco, credo che sia l'orgoglio a fregarti. Pian piano diventi orgoglioso del tuo lavoro, e vorresti saperne sempre di più, ottenere la grafica più gradevole, le prestazioni più avanzate.Mi chiedo quando arriva il punto di rottura in cui ti rendi conto che sai fare delle cose bellissime ma non hai neanche più un amico per guardarle. E pian piano scivoli giù per la china, e diventi uno di quegli hacker gobbi, secchi e occhialuti, che passano 24/7 al computer e hanno amici solo via chat(non e' il mio caso oggi pero' essere nerd non sarebbe male...)Bene, spero che un giorno sarò meno ignorante di informatica di oggi, ma saprò destreggiarmi per mantenere una vita sociale e un senso delle cose veramente importanti.

Thursday, August 03, 2006

velnerabile e attaccato....

Non e' un buon momento ho un po di problemi di salute che potevano essere preoccupanti e invece grazie a Dio non lo sono,pero' sono un po sofferente,pure a dieta mi hanno messo,niente alcol niente distrazioni, e oltretutto mi trovo pure nella situazione imbarazzante che molte persone si sentono in dovere di parlare male di me,spesso lo fanno per gelosia, non sanno l'orgoglio della maggior parte delle persone che mi conoscono per i miei ultimi sviluppi pero' che ho fatto di male per meritarmi le calunnie le angherie delle persone in un momento particolare come questo dove sono vulnerabile da piu' parti?non so bene che dire come dirlo e che cosa pensare spesso mi viene il dubbio di essermi fatto mancare qualcosa ma che vuoi le difficolta' nel mio cammino non sono mancate.......Sto diventando cattivo,le cattiverie mi danno fatidio,se non la finiscono mi scaglio contro di loro con tutta la mia forza,serve sempre una punizione esemplare per dare "l'insegnamento"....se anche questo passa....come ho detto a un'amica l'altra sera poi arriva la discesa il momento di relax.......riusciro' a superare questi due anni e mezzo?
Per ora mi fumo il sigarino e basta , il rum non lo posso bere (sigh)

Come dice il sosia di Steve jobs (riaffiora sempre il nerd che c'e' in me)"Bisogna avere il caos dentro, per generare una stella danzante." "il caos e' creazione,la creazione e' caos"
Il caos c'è tutto. Ci convivo da una vita. Nei miei periodi di tranquillità fremo perchè non so stare senza. La mia evoluzione viene sempre generata dal caos. Cresco esplodendo. A modo mio.
Il caos sono io. Burrascoso in tutte le mie manifestazioni. Nell'allegria e nella tristezza. Nei sorrisi e nelle lacrime. Odio le mezze misure. Sono per i mediocri gli inetti per le persone che si appiatiscono alla massa,coloro che in realta' non vivono(sopravvivono). Per quelli che non si sentono protagonisti.Io sono protagonista della mia storia. Della vita che mi costruisco giorno per giorno. Il caos sono io. Nei miei puntini di sospensione che oggi non sto usando , quando li uso non e' perche' non so che scrivere in realta' e' creazione. Nell'attesa del nuovo che avanza e sommerge gli altri mentre io cerco di saltargli su.

Ecco la domanda che non voglio sentirmi fare.
Come va?
Va che non so più dove sto andando.
Va che ho bisogno di staccare la spina.
Va che potrei non dormire 48 ore di seguito.
Va che sono stanco di sentirmi tradito.
Va che sono stanco di sentirmi deluso.
Va che potrebbe andare meglio.
Va che se non me lo chiedete vi voglio più bene.
Va che tutto cambia e tutto resta uguale...
Va che sto diventando grande,maturo e pare responsabile e alle volte mi fa paura
Va che mi si dice sono una persona da non farsi scappare (e non capisco il perche')
Va che su 1000 persone che parlano bene di me sento solo le 2 che parlano male

Destino

Conversavo con un amico e mi e' sorta tale considerazione e riflessione.
In questi giorni sto fumando "l'originale" ma perche' me li hanno regalati veramente ottimi.Per il resto sto completando il pc che mettero' nell'angolino per farci girare solo i giochi vecchi.Ora mi sto consumando con un vecchio golf che si trovava anche nella sala giochi in piazza bernardini....bei tempi...i tempi della sala da biliardo"La fanciulla del west".

Secondo me il destino è come se fosse 1 piano, non una linea; un piano che riesci a vedere poco alla volta e su cui ti muovi a seconda di cosa decidi di fare; per questo te potresti camminare sulla parte a destra o sinistra o al centro; nn potendo + tornare indietro sui passi già fatti; ma potendo solo continuare a camminare.
il destino nn può essere prefissato, logicamente ci sarà 1 fine; ma nn è detto che tu debba per forza fare "ciò che ti è stato scritto", sei te che scrivi il tuo cammino.
Tutte le cose che avvengono, nn avvengono a caso; ogni cosa ha il suo senso anche se non riusciamo a capirlo adesso;ma quelle cose accadono solamente perchè noi ci siamo spinti in quella parte e possono spingersi a continuare in quella direzione o a cambiarla.
le persone che incontriamo è la stessa cosa, le incontriamo perchè ci siamo portati in quella parte; l'unica cosa che penso sia "legata" è la cosiddetta "anima gemella" (che fra l'altro nn ho ancora incontrato (sigh).
Sai, io non ho mai ritenuto che il destino fosse un qualcosa di prefissato o già scritto, ma concordo con te sul fatto che esista una "linea vitale della felicità". E che forze centripete si adopereranno per ricondurti su tale via.
E' chiaro che tale cammino può essere troncato in qualsiasi momento (che so un incidente) da agenti esterni e la morte potrebbe avvenire ben lungi dal punto d'arrivo della linea vitale.

_________________