Sunday, October 16, 2016

umore


Sentivo il bisogno di scrivere questa lettera , questo qualcosa e poco di me a qualcuno, perché malgrado i miei disperati e mai interrotti sforzi di aiutarmi da solo , di poter migliorare la mia vita senza bisogno dell'aiuto di un altro, devo prendere atto di non essere capace di autocontrollarmi , di sentirmi padrone di me stesso. Premetto che nell'ultimo anno ho scritto diverse lettere a diversi psicologi , tutti gentilissimi , ma che malgrado mi dispiaccia dirlo , non hanno migliorato la mia condizione. Qual'è la mia condizione? Non so nemmeno come spiegarlo. È un malessere che mi trascino da diversi anni (sono un ragazzo di 39 anni) e che mi impedisce di vivere , di fare quello che fanno gli altri ragazzi che letteralmente mi ha prosciugato la giovinezza e la voglia di vivere. Io non so come si possa tradurre a parole quello che provo. Vivo costantemente col desiderio di farla finita , una paranoia pesante e soffocante che preme il mio stomaco giorno e notte . Una paranoia costante quanto inutile . Non so più quante volte ho ripetuto gli stessi pensieri senza essere in grado di agire . Ma non ce la avrei mai fatta e che quindi dovevo vivere , pur senza voglia alcuna , nessun desiderio, niente di niente andare avanti , impotente alle mie crisi. Scrivere è tutto quello che mi resta ormai. Oggi in particolare ho preso congedo dall'unica amicizia che sentivo tale , con una ragazza a cui volevo molto bene e che forse mi capiva. E l'ho fatto perché sebbene e la persona più vicina alla mia vita la sento tremendamente distante da ciò che sono io in realtà , perché io ho il solo bisogno di amarmi , di poter vivere con me stesso in serenità e pace , questa è la mia unica priorità . Ma non ci riesco , riesco solo a pensare al mio io.  Unito a questo il totale scarto tra ciò che sono in realtà e come mi comporto insieme ad altri. Potete provare a pensare ad un vostro nipote o un ragazzo che conoscete , di cui non sospettereste mai l'infelicità. Da un punto di vista esterno la mia vita è esemplare . Esco con gli amici ( gente con cui esco solo per non far sospettare nulla ai miei genitori) , una famiglia completa , non molto ricca , ma che riesce a garantirmi ciò di cui ho bisogno. Questo scarto tra dentro e fuori mi fa sentire il fantasma di me stesso e mi fa credere irreale e separato da tutte le altre cose dell'universo. Ma cosa potreste dirmi? Io so che devo andare da uno psicologo. Non solo perché sono prigioniero di questa distanza tra io interno ed io esterno.
Come dico nel titolo il mio problema maggiore attualmente è l'umore decisamente basso che mi impedisce -da mesi ormai- di vivere la mia vita in maniera normale e di gustarmi moltissime cose... La situazione è aggravata dalla solitudine grandissima nella quale vivo: nella mia orribile cittadina provinciale non ho amici.
I miei non mi riescono in alcun modo ad aiutare, non perchè non vogliano ma perchè realmente non capiscono proprio ciò che vivo e loro stessi hanno un modo di vivere decisamente assurdo: difatti non escono mai ma veramente mai di casa.  Ad ogni modo entrambi vivono come se fossero agli arresti domiciliari,  non escono veramente mai di casa se non per fare la spesa o andare in posta, per esempio, ma non escono mai nemmeno a mangiarsi un gelato!!! Vi ho raccontato tutto questo per farvi capire un pò il contesto nella quale vivo... Per quanto riguarda me attualmente non studio (ho finito le superiori da tempo)e non lavoro semplicemente marcisco sempre di più in questa schifo di situazione. Sto veramente male, non ce la faccio più ad andare avanti così! So che una persona esterna mi direbbe: "esci, attivati" ma credetemi non è semplice, mi sento sempre come se avessi un macigno legato ai piedi ogni volta che voglio fare qualcosa... . Mi sembra sempre di più che non ci siano vie d'uscita......

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