Saturday, October 22, 2016

passeggiando da solo


Il percorso inizia al termine dell’abitato di Segromigno salendo verso matraia, in corrispondenza di un bivio, dove si prende la stradina asfaltata a sinistra che attraverso filari alberati e vigneti porta in breve alla frazione di non ricordo il nome; all’ingresso della frazione è presente sulla sinistra una deviazione che porta in 100 metri ad una piccola chiesetta dal tetto sfondato e a un piccolo cimitero abbandonato; osservando le vecchie lapidi tra l’erba si ha quasi l’impressione di tornare indietro nel tempo, il complesso versa purtroppo in uno stato di totale abbandono che gli toglie un po’ di fascino.
Il sentiero prosegue attraversa boschi di querce, ciliegi e robinie; superato un bivio ove si tiene la destra, si giunge al valico in prossimità non so di dove, dove si aprono delle vedute panoramiche molto suggestive, che arrivano nelle giornate terse, fino all’arco dei monti pisani.
In prossimità di una grande quercia si svolta a sinistra su un’ampia strada sterrata, che presto rientra nel bosco per giungere in breve alle cascine ove la strada è asfaltata e scende ad un incrocio; si svolta ancora sinistra, passando sotto un paese ; superata la cascina si prosegue su comoda strada inghiaiata che attraversa una fresca valletta e conduce in un'altra frazione.
Al centro della borgata si svolta bruscamente a sinistra tra le case, prendendo la stradina che tra boschi e piccole vigne risale verso il borgo, dove si ricongiunge alla strada asfaltata già percorsa all’andata; si svolta a destra e, in pochi minuti, si ritorna a valle.
Piccolo resoconto di una mia uscita il piccolo cimitero abbandonato tra le lapidi piene di fiori,mi ha colpito la vicinanza di due fratellini del 42 credo dove per una malattia a distanza di 2 anni sono morti entrambi.Mi rilassa passeggiare in questi vecchi cimiteri e nel bosco sopra il cimitero,silenzioso,pulito,con divieto di caccia e di raccolta funghi quindi non era nemmeno possibile trovare folla.Nel bosco ho trovato anche un fiore tardivo.Tuttavia per me l'odore dell'asfodelo non è per niente sgradevole e trovo il fiore, ora che lo conosco bene, molto bello, con il suo aprirsi in grandi corolle rosa‑pallido a forma di stella. Molta gente non capisce perché i greci abbiano dato tanta importanza a questo fiore. E' vero, la parola 'asfodelo' fa sì che uno si aspetti un giglio slanciato e misterioso, non questo fiore scintillante e sfacciato che vagamente ricorda la cipolla. Ma io non sono tipo da gigli misteriosi e sbocciavano in tanti piccoli fiori tutti diversi, tenendo in serbo una tale varietà di boccioli, con uno spicco netto e vivido, ora, lo confesso, ammiro questo fiore: ha una sua gloria trasandata, quella amata dai greci.Nel cimitero mi sono dato alla fumata alla "maremmana".
La fumata è alla maremmana (intero) scelgo quale sarà il piede (parte da accendere) e quale la testa (parte da mettere in bocca). per farlo valuto il diametro delle due estremità (metterò in bocca il più piccolo) il tiraggio (metterò in bocca quale tira meglio) e così via.
scelto il verso ti risparmio tutta la parte sensoriale, prendo il cutter e taglio un millimetro da ambo le parti, specie se una delle due mi sembra "tappata", a volte una sola, a volte non lo taglio proprio.
prendo un accendino a gas semplice e ne riscaldo il piede fino ad annerirlo, ci do un paio di soffiate e lo porto alla bocca (la testa intendo), ruoto il piede sulla fiamma dando delle rapide boccate e lo giro verso di me per soffiarci su, quando noto che soffiando l'intera area del cerchio del piede è rossa il sigaro è acceso. do qualche altra boccata per dar modo di creare della cenere che tenga caldo il braciere e lo ripongo nel posacenere. tra la prima e la seconda boccata faccio trascorrere il tempo di mettere via tutti gli strumenti.I
o sono molto spartano. Ho anche cura, mentre tengo la fiamma accesa, di roteare il sigaro per accenderlo in modo uniforme, in modo tale da annerire tutto l'anello e non solo la parte a contatto con la fiamma.
Che bello stare da soli senza oppressioni,anche se il fine della vita non e' quello ma e' bensi' quello di trovare la giusta meta' ma non devo forzare i tempi trovarsi con una cattiva meta' e' piu lesivo di una buona e sana solitudine.

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