Tuesday, October 18, 2016

Nel Bosco


Riflessioni su una passeggiata lungo l'autostrada tra il casello e paganico quella viucola che porta al minisottopasso e al cimitero di paganico

Il suo sibilo, unico e magico, si fonde con i mille suoni del bosco.
L'aria è fresca e umida, il respiro veloce.
Lei danza sulle mie mani, io sul suo filo.

Il bosco tutto pare guardare.
Gli alberi, le foglie, le stelle ... tutto guarda e con noi gioca.

Nella mia testa mille pensieri partecipano alla danza, e ballano meglio di me.
Quando molleranno la presa?

il silenzio del bosco mi aiuta
Ciò che è accaduto dieci anni fa si accavalla a ciò che mi aspetta dopodomani.
L'ansia del futuro sta giocando a tennis con l'ombra del passato, e in questa partita la palletta sono io.
Sono partito che già era buio e ho camminato per quasi due ore.
Ora è notte fonda, ma non mi sono lasciato alle spalle niente. Niente!
Ogni cosa è qui con me, mi ha seguito come la mia ombra.


Circa tre secoli fa un uomo incontrò il maestro sufi del quale da anni sentiva parlare.
Non era facile trovarlo e non era facile poterlo avvicinare.
Quando finalmente se lo trovò davanti prima che potesse dire qualcosa questi lo anticipò,
chiedendogli:
"perché sei venuto con tutta questa gente? "
Il tizio si girò a guardare dietro di sé, non c'era nessuno.
Che stava dicendo questo tipo con la barba lunga?
Forse lo avrebbe dovuto incontrare prima ... qualche anno fa ...
forse ora era troppo tardi ... ora aveva una certa età ... ora era rimbambito ...
Ma il maestro demolì i suoi dubbi, dicendogli una cosa meravigliosa:
"no, non guardarti dietro.
Guardati dentro ...
Ora và, torna da me un altra volta, e torna solo
".

Volevo passare una notte nel bosco da solo e invece eccomi qui, in mezzo alla folla.
Qui ogni cosa è magica. Le grosse querce, le foglie e i ricci pieni di castagne, le stelle, questa luna tonda e luminosa ...
Hai presente la sensazione di silenzio vivo e pulsante che il bosco di notte trasmette?
E' magnifico. E magnifico è accorgersi che questo profondo silenzio non viene dall'assenza di rumori, ma dall'assenza delle disarmonie. 

Nel bosco sentirai il silenzio.
E questo è il silenzio del meditante.
Allora non devi crearlo, non devi combattere per conquistarlo.
Non devi neanche cercarlo.
Ti muovi in Lui, respiri in Lui, vivi in Lui.
Se hai orecchie limpide potrai sentire che il bosco è sempre immerso in questo silenzio, anche mentre il falco caccia e l'erba cresce.

Il bosco è maestro di meditazione.
In mezzo a questa grande armonia qualcosa di disarmonioso c'è: io.
Pieno di pensieri fino all'osso, davanti alla quiete di queste maestose querce. 

Non pensare ... Non pensare ...
Nello sforzo di non pensare penso di più.
... Non pensare ... Non pensare ...
Pensare al non pensare è già pensare.
Sto lottando contro la mente e i suoi pensieri, e sto pensando più che mai.
Combattere è creare un nemico, combattere è dare forza al nemico.
E' questo il meccanismo della mente: oscillare come un pendolo.
Destra e sinistra, santo e peccatore, illuminazione e ignoranza, dio e diavolo ...
Continua ad essere un passaggio, nessuna sosta, nessuna centratura.
La natura della mente è nel movimento.
Un pendolo fermo non è un pendolo, è solo un peso attaccato ad un filo.
Il pendolo è tale perché oscilla, e così la mente è tale nel pensare.
Quando è ferma non è più mente.
Quando è ferma non è più.
E quanto più ti sforzi di fermare quel pendolo tanto più lo spingi nel suo oscillare.

...Lasciar scorrere ... Lasciar accadere ... Lasciar fluire ...
Senza tensioni o sforzi, senza attriti o violenze, come questa foglia che cadendo leggera si abbandona alla brezza notturna.
Non sa dove và, non conosce niente del suo viaggio.
Si è staccata, si è liberata, si è lasciata andare totalmente.
Senza filosofie o teologie soltanto và, portata dal vento.
La vedrai essere tutt'uno con il bosco.
La vedrai compiere il suo destino.
...A volte una foglia ha più fede di Te.

...Lasciar scorrere ... Lasciar accadere ... Lasciar fluire ...
La lotta del guerriero è quella che si combatte per arrivare a non combattere più.
Combattere per smettere di combattere, camminare per arrivare lì dove non c'è più cammino, giungere senza un io che possa arrivare.
Come una foglia che cadendo ti sfiora il braccio.
Continuo a muovermi, l'aria fresca sul viso.
... Lasciar scorrere ... Lasciar accadere ... Lasciar fluire ...

Cos'era quel rumore? Le orecchie tese e attente,
Di volpi ne ho sentite più d'una, ma questo rumore è diverso ... Di nuovo!
Cos'è?
Il cuore accelera, il corpo immobile.

Signori e signore ecco a voi la paura.
Non si era ancora fatta viva, forse avevo troppo da pensare.
Non è la prima volta che vengo nel bosco di notte e la conosco.
A volte arriva già alla sola idea di andare in un posto buio e isolato.
In altri casi invece arriva all'improvviso, così.
Fa parte del gioco 

Cos'è questo rumore?
Non è una volpe, conosco il ritmo del suo trotto leggero e svelto.
E' diverso.
Deve trattarsi di qualcosa di grosso, e peggio:
è qualcosa che non ha nessuna fretta di andarsene.
Laggiù, da qualche parte ...
La mente parte: qualcuno mi ha seguito fin qui!
Il cuore accelera.
Mi dico di stare calmo, ma me lo dico soltanto.
Altre volte venendo da queste parti di notte la paura giocava con la mia fantasia.
E' così che mentre meditavo un minimo fruscio alle mie spalle si trasformava in un mostro pronto ad azzannarmi o in un pazzo che con un coltello lungo così voleva fare di me un puzzle mistico, ma ora è diverso.
Ora non è un fruscio, non è una mia proiezione mentale.
Ora c'è veramente qualcosa ... Di nuovo!
Cos'è?
Ho paura. Questa volta c'era anche uno strano verso, profondo, gutturale.
Mi osservo sperarlo con tutto il cuore.
Mi osservo non crederlo neanche un po'.
La tensione continua ad aumentare, la paura danza in me liberamente.
Il paese più vicino è a quasi due ore di cammino e solo ora mi accorgo di quanto sono isolato.
La voglia di meditare, la ricerca del profondo silenzio ... ogni cosa sparisce.
Le gambe tremano, la mente immobile.
Laggiù, dietro a quel castagno, qualcosa si muove lentamente.

Rido.
Rido come uno scemo.
Sono vivo.

Voglio giocare ancora, voglio riprendere la mia danza e dedicarla a tutto l'universo.
Più veloce di prima, più veloce che mai la lama leggera tra le mie mani corre nell'aria.
Il bosco mi sta insegnando qualcosa. Il respiro accelera, la spada vola.
... Lasciar scorrere ... lasciar accadere ... lasciar fluire ...
Tagliare il velo dell'illusione.

Qualcosa cresce in me.
Il corpo sudato si muove come non mai, va da solo, senza peso.
I movimenti accadono senza pensarli, senza deciderli.

Gli alberi e le stelle sono con me.
Mi sorridono, ed io piango.
Né caldo, ne freddo, né stanchezza.
Solo presenza.
Né prima, né dopo.
Solo qui, solo ora.
Il corpo immobile, la fronte sudata, i muscoli tesi.
Anche il bosco si ferma, anche il vento nei rami.
Anche il tempo.

E' caduta per me, mi sta dicendo qualcosa.
Siedo con la schiena dritta e chiudo gli occhi.

Tutto si calma. Il respiro svanisce.
Gli alberi e le stelle sono con me
Gli alberi e le stelle sono me.
Qualcosa arriva ma non bussa
Perché la porta è già aperta.

Ti aspettavo ed eri qui,
Ti cercavo e non eri mai andato via.
Senza parole qualcosa parla.

Non invita la tua mente, non invita il tuo comprendere.
Invita il tuo essere.
E' un invito tra due stelle, tra la stella che vedi e la stella che sei.
Se sai guardarla attentamente, se sai guardarla con tutto il tuo essere, la sentirai sussurrarti di illuminarti e svanire, come lei.
La mano che l'accompagna nel mistero ultimo del dissolversi nell'universo, è la stessa amorevole mano che l'aveva accesa in cielo, ecco perché è così piena di fiducia.

Hai mai visto la magnificenza di una stella che cade ?
Se sai guardarla attentamente, con tutto il tuo essere, la sentirai invitarti a compiere il tuo destino.
La sentirai invitarti a tornare a casa.
E nel seguirla con lo sguardo nel suo volo potrai cogliere, nell'istante prima che svanisca, il suo ultimo sussurro:
Non aver paura.


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