Saturday, July 30, 2016

Pensiero emotivo/inconscio


Perché due persone, di fronte allo stesso problema, reagiscono in maniera diversa?
Perché uno si arrabbia, sbraita, urla, mentre l'altro mantiene la calma?
Chi dei due ha la migliore riposta al problema? Cosa vogliamo di più dalla vita?
Perché ogni giorno mettiamo in atto determinate azioni e ne scartiamo razionalmente ed emotivamente altre?
La decisione che prendiamo per rispondere a un problema delinea la qualità della nostra vita.
Decidere è un grande potere ma non sappiamo controllarlo, nessuno ci ha insegnato a farlo.
Ci troviamo così a prendere decisioni su basi infondate, su preconcetti, su abitudini e attitudini fuorvianti.
Questo grande potere lo buttiamo via per la nostra deleteria attitudine a credere in cose che non conosciamo veramente.
Pensiamo che a scegliere siamo comunque noi, così come quando andiamo a votare al seggio elettorale e pensiamo di eleggere i nostri rappresentanti. In verità non facciamo altro che "mettere una croce" sul candidato scelto per noi da un dirigente di partito che da noi non è stato eletto!
Cadere in queste trappole è facile: fanno tutte leva sulle nostre emozioni. Le emozioni sono più veloci del pensiero razionale e ci impongono una reazione istantanea. La nostra parte emotiva guida le decisioni che prendiamo giornalmente in stretta sinergia con quella razionale. Questo connubio crea e libera in noi energie immense: sta poi a noi indirizzarle nella giusta direzione.
Queste energie possono ritornarci utili o limitarci nella nostra esistenza.
Credo percio' che cio' che mi e' capiatato negli ultimi 7 o 10 anni o piu' sia servito a rendermi piu' razionale.
Spesso dico:faccio una passeggiata nel bosco o mi siedo sulla riva del fiume a sentire mormorare il fiume inconsciamente in quei momenti cerco di creare un legame tra me e il mio inconscio,non sempre ci riesco ma molte volte si.Non ho piu' paura di prendere scelte azzardate (anche perche' forse c'e' anche chi mi aiuta a prenderle).La razionalita' regna nella mia vita?risultato?La serenita'.
  • la parte RAZIONALE o LOGICA, che comunica attraverso il LINGUAGGIO VERBALE O LOGICO;
  • la parte EMOTIVA o INCONSCIO, che si esprime attraverso il LINGUAGGIO NON VERBALE, anche detto SIMBOLICO O ANALOGICO.     
L’inconscio è ciò che in ognuno di noi “fortissimamente vuole”, detta le nostre aspirazioni fondamentali e i nostri coinvolgimenti emotivi. Saper dialogare con l’inconscio, proprio e altrui, apre possibilità realizzative infinite.Le emozioni possono essere positive, e ingenerare benessere, o negative, e causare malessere, ma la classificazione in positivo e negativo non appartiene all’inconscio, che riconosce solo il “coinvolgimento emozionale”, bensì alla mente razionale, abituata ad analizzare, confrontare e classificare in base ai risultatiLa sfera emotiva non distingue il bene dal male. Accetta la sofferenza come la gioia ed è disposta a rimanere per anni in uno stato di dispiacere da cui trae, comunque, alimentazione emotiva, ma da noi vissuta come sofferenza.
Domanda: Ciò che facciamo è frutto della nostra volontà o del nostro inconscio?
Risposta:L’inconscio indica gli obiettivi, la parte logica li persegue.
Tutto ciò che ci piace è dettato dall’inconscio. Esso fa scelte per lui gratificanti e ciò che lo gratifica è sedimentato, nel corso del nostro sviluppo psico-evolutivo, nelle zone più profonde della nostra struttura psichica. La triade originaria vede interagire tre figure ancestrali: la madre, il padre, il figlio. Sulla base di queste relazioni primordiali, nella vita di ogni individuo si costruisce il mondo emotivo, che condizionerà in modo determinante tutto il nostro vissuto futuro.
PENSIERO ANALOGICO (o inconscio) àcrea­ àESIGENZA (o bisogno)
 PATHOS (emotività) àsi manifesta nelàTURBAMENTO (o desiderio)
 PENSIERO LOGICO (o razionalità)àcerca­ àAPPAGAMENTO (o possesso)
Tutto ciò che ci coinvolge e ci turba lo fa perché genera in noi emozioni, cioè alimenta il pathos.L’oggetto del desiderio può cambiare di volta in volta, l’importante è che assolva al compito di alimentare il pathos, cioè di mantenere pieno il nostro serbatoio emozionale. Quindi, il mondo relativo cambia, cambiano i volti, le situazioni, le relazioni, ma ciò che non cambia è l’esigenza assoluta di creare e alimentare l’emotività.
 L’EMOTIVITÀ È CIBO PER NOSTRO INCONSCIO. Per il nostro benessere non si deve mai dimenticarsi di nutrirlo di emozioni, curandoci di questa parte di noi altrettanto di quanto ci curiamo della parte razionale.
OFFRIRSI DELLE EMOZIONI SIGNIFICA MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA NOSTRA VITA. Ricordare che nulla ha un valore di per sé, ha valore l’emozione che suscita in noi.

Tuesday, July 26, 2016

l'ultimo treno


Nelle sue molteplici sfumature. Si ha la sensazione di aver perso un treno che non tornerà più (penso alla mia vita totalmente solitaria nell'adolescenza, se avessi avuto amici sarebbe stato tutto diverso), sia la sensazione di aver perso un treno che ripasserà ma intanto dovrò attenderlo mentre altre persone lo hanno preso al primo colpo. E ci aggiungo la paura di perdere i treni successivi, come se potessero esserci treni che non ripasseranno più.
Ma quando ho questa paura, penso che ci sono tanti treni a mia disposizione, che non dipendo da un treno solo. E penso anche che sono abbastanza in gamba da prendere il treno giusto quando passerà. Forse ci metterò più di altre persone che lo prendono al primo colpo, ma ci salirà anche io sul treno della serenità. E questo pensiero mi dà pace.

La mia vita andava a meraviglia fino a 2 anni fa, almeno, fiducioso del mio futuro e che avrei realizzato al massimo ogni mio desiderio mi piace "rompere gli schemi" sperimentare i mezzi per trovare qualcosa di originale.
Poi, 2 anni fa, ho dovuto interrompere bruscamente qualsiasi tipo di attività per motivi personali.
Nel frattempo ho intrapreso un corso specializzante di tornitoreho fatto anche degli stage, un flop tremendo, sentivo che il corso non mi portava da nessuna parte( gli stessi professori ci dicevano che il corso era una fregatura), tantomeno che ci preparava agli stage di lavoro ma non ho mollato.
Nella mia vita ho fatto diversi lavori ma ho un'ansia talmente forte quando lavoro che spesso sono stato lasciato a casa.I miei sogni sono quelli di concretizzare le mie aspirazioni anche facendo cose ispirate ad esse come hanno fatto diversi disagiati.scrivere dei libri sulla mia vita ed un progetto di brand sugli stati d'animo ma poi forse copierei qualcosa di gia' scritto e che mi affascina. Sono tante cose, lo so ma sono in molti che pur avendo "un albero maestro" fanno più cose in ambito artistico.
Mi fu consigliato di andare a fare il militare o l'operaio, sinceramente ho sempre fatto lavori di vario tipo per una questione di adattamento e di esperienza, ma così mi sentirei proprio sprecato.E' passato l'ultimo treno?Non ho una vita (credo) vuota,ho preso il treno della quiete e della serenita' vediamo dove mi conduce.......

Monday, July 25, 2016

inetto


Sono un ragazzo di 39 anni e soffro di un problema per me forte. Ridotto in breve il mio problema è “non riuscire a vivere”, vivo tutti i giorni con una qualsiasi forma di paura o ansia. Mi sento sempre inferiore a tutto e a tutti, chiudendomi spesso in casa e partendo sconfitto da principio su quasi ogni sfida che mi si pone davanti. Il motivo di tutto questo non mi è sempre stato chiaro…. Non solo, non ho diritto di farmi valere in alcun modo quando ho ragione. Io ho torto a priori qualsiasi cosa accada perchè io sono io. Tutto questo mi ha portato ad avere 1000 paure e non vivere bene. Non sapermi difendere e spesso essere preso di mira da gruppi di ragazzi senza sapermi difendere. Io non so come fare, ho provato tutto ciò che era in mio potere…Ma loro si dichiarano innocenti e dicono che io sono stupido perchè sono io sbagliato (nonostante abbia parlato con un esperta, essermi messo in dubbio e confrontato 1000 volte con amici più grandi di me non riuscendo mai a far valere quest’ultima tesi). Sto perdendo ogni giorno il sorriso perchè il male che c’è in me mi logora…Ho forti momenti d’ansia tutti i giorni e spesso attacchi di panico. Ho problemi di concentrazione e la mente sempre occupata da cattivi ricordi…Non so cosa fare, mi sento inetto e incredibilmente solo, le persone più vicine mi sono lontano e io tra poco comincerò ad aver paura anche della mia ombra se continuo a vivere così…e non vorrei mai che ciò accada…
Il fatto è che mi sento inetto, idiota, inutile. Non sempre, ma nei momenti neri mi sento così.
Ma non basta, ricado subito dopo.In un'angoscia nera.La verità è che mi sento orrendamente indietro.Mi sento inetto.E soffro perchè penso di non meritare alcun rispetto, da parte dei miei, da parte di me stesso. Mi sento una delusione ambulante.C'è poi il discorso guida.La mia macchina: che però è diventata la macchina di nessuno, in quanto io la guido sì e no 3 o 4 volte a settimana sempre nelle solite strade che conosco a menadito.Indipendenza zero.Con gli altri invento scuse, che la macchina non va e io sono appiedato, che la sera preferisco non uscire da solo... Come disse una sera una mia amica (le cui perle di saggezza stento ancora a capire se siano consigli o frecciatine sottese), io sono un vincolo per me stesso e per gli altri.Quattro foto stile carta d'identità, sorrisino ebete, e via, a fanculo.Mi sento inutile, irrealizzato, in mezzo a una strada.Non capisco a cosa servo, non do soddisfazioni, non do niente.Forse ha ragione chi, tra le righe, mi dà del viziato.

Mai una gioia


Non so più come affrontare il mio continuo stato di insoddisfazione.Da pochi giorni ho raggiunto un obbiettivo importante ma non sono felice e soddisfatto del mio percorso.
Ho iniziato il mio cammino, cercando di essere sempre preciso ed impeccabile, inseguendo sempre la perfezione.Ad un certo punto però qualcosa nel mio ingranaggio perfetto è andato storto..ho cominciato a vivere gli eventi in un perenne stato di ansia e terrore, come se con un si o un no fosse giudicata la mia persona e non il mio essere, facendo calare terribilmente la mia autostima.Questo mio costante stato di ansia ha inciso inevitabilmente anche sulla mia vita privata:ho visto sempre meno i miei amici che però per fortuna hanno sempre compreso il mio status. In pratica, ho perso l’equilibrio che avevo e faccio ancora fatica a trovarne uno perchè ossessionato dal non poter tornare indietro.Ora devo solo accettare le conseguenze e temo il risultato finale che so già che non sarà malvagio ma, temo di non essere all’altezza delle aspettative dei miei genitori, di essere visto dagli altri come quello “mediocre”, quello ansioso, mi sento sempre inferiore rispetto ad altri che forse sono stati più bravi ed organizzati di me, ecco, temo l’insoddisfazione e non voglio vivere così perchè so di poter avere tante possibilità, ma so anche che c’è sempre una parte di me “triste” che non vedrà mai il lato positivo delle cose. Come posso liberarmi di questa insicurezza ed insoddisfazione che mi porta sempre a credere di non poter fare nulla di buono della mia vita e non mi consente di vivere serenamente un momento come questo che dovrebbe essere di gioia?


Tuesday, July 19, 2016

Sull'amore


Sono pure tutte quelle emozioni che integrano e danno animo: e’ impura invece quell’emozione che afferra solo un lato del tuo essere e quindi lo altera.

A volte, o spesso, il morale scende giù e l'angoscia prende il sopravvento, senza lasciare spazio ad altri sentimenti come l'amore.Proprio l'amore è però il fattore che scatena delle emozioni forti, capaci di sconvolgere sia in positivo che in negativo la nostra vita. mi chiedo: ma come può un sentimento tale muovere e cambiare la mia esistenza, che è spesso triste e piatta?E mi rispondono che nella vita è meglio cogliere queste emozioni e non lasciarsele scappare, perché grazie a queste potrete distogliere la mia mente dai pensieri negativi e soprattutto dalla voglia di nascondersi dietro la solitudine.Riconoscere l'amore vero è facile, proprio perché lo sento nel corpo, nella mente e nel cuore, dove nasce una particolare voglia che mi fa alzare dal letto per mettermi in moto sin dal mattino, carico e ricco di grinta e coraggio.In questo modo, la depressione non sarà la vostra alleata, perché non troverà un terreno fertile dove poter appigliare, ma al contrario, vi renderà capaci di aiutare anche chi vi sta attorno, trasmettendo in loro la vostra stessa vitalità.Continuare a credere nel sentimento vero credo condurrà verso la serenità e se proprio non riusciro a crederci, mi mettero' alla prova, perché solo io devo farmi forza e iniziare a cercare qualcuno con cui condividere momenti speciali e interessanti.Se la depressione continua, allora, invitare chi  sta a cuore, la persona che mi trasmetterà quel brivido speciale sarà la stessa che mi farà stare talmente bene da progettare un futuro più roseo e spensierato. Il potere dell'amore è reale, sia positivamente che negativamente, perché nel primo caso dona una carica nuova, ma nel secondo puo' buttare giù il morale.Ed è in questo caso che voglio rialzarmi a testa alta e ricominciare a credere e a sperare.
l'amore arriva quando vuole...non si programma, semmai chi lo ha, si concentra su di esso e, la mente si allontana da stati depressivi. ...
l amore per essere un buon antidepressivo abbia bisogno di essere corrisposto. Ma il primo passo da compiere ,dovrebbe essere l ' Amore verso se stessi. Quando ci si ama , si è già avanti con la "cura" . Ricordiamoci che non la troveremo mai altrove se non la cerchiamo innanzitutto dentro di noi. Quello che viene dall ' esterno ,dovrebbe essere sempre un qualcosa in più, mai una necessità....Non sarebbe Amore.

Monday, July 18, 2016

Sensazione di vuoto,giornate vuote


Oggi mi sento vuoto.....Quando ci sentiamo vuoti, sembra che una serie di emozioni negative abbia deciso di coalizzarsi, farsi forza e complicarci la vita.Vorrei fare una passeggiata in solitudine ma poi forse troverei impedimenti.In queste giornate si accumulano a seguire la demotivazione, la disillusione, l’insoddisfazione, l’angoscia, l’odio o la tristezza sembrano impossessarsi di noi. La lotta contro il vuoto non è facile. Rimanere intrappolati nelle sue reti significa avere la sensazione di essere alla deriva, immersi in un mare di dubbi e insicurezze.Possiamo decidere di lasciarci sopraffare da questo sentimento oppure prendere le redini e lottare. Per questo bisogna andare a fondo nella nostra interiorità, identificare i fattori che provocano questo insieme di emozioni negative e trovare un rimedio.L'ho sempre detto bisognerebbe scavare nel nostro inconscio,forse delle sedute di psicologia o psicanalisi non sarebbero male.Di solito, esteriorizzo quello che provo e parlo di quello che mi tormenta : è un buon modo per cominciare a sanare le nostre ferite emotive anche parlandone da soli. Mi sento vuoto : chiedere l’aiuto di qualcuno non significa che siamo deboli, ma che abbiamo la capacità di renderci conto di avere bisogno di qualcuno per affrontare il nostro problema.Valutate quello che si ha, cercare di non adeguarsi, ma di accettare la realtà per quella che è.Focalizzarci su quello che ci fa stare bene, potenziare le nostre qualità e cercare di non farci dominare dai nostri difetti. La perfezione non esiste e ognuno di noi è unico ed irripetibile.E' che mi sveglio al mattino con la sensazione di non avere nessuna ragione per alzarti e affrontare la giornata una sorta di vuoto interiore è una sensazione , e non è facile liberarsene. La avverto sempre o la maggior parte del tempo, sara' il sintomo di una patologia sottostante, come la depressione.Tuttavia,leggevo se si avverte , c'è qualcosa da fare per combattere il senso di vuoto: ad esempio tenendo un diario, provando cose mai fatte e stringendo nuove amicizie.Anche se non e' sempre semplice perche' si tende a chiudersi in se stessi un po' come un riccio o una tartaruga.Ci possono essere anche altri rimedi come : Il piacere di incontrare qualcuno con cui stabilire una certa intesa e lasciare che la relazione cresca in maniera inaspettata può contrastare notevolmente il senso di vuoto interiore. Un nuovo amico o un nuovo interesse amoroso può aiutare ad avere nuove, gratificanti esperienze e dimostrerà che sono una persona interessante e degna di ricevere amore. All'improvviso sembrerà che il mondo abbia più cose da offrire di quanto non pensassi. Anche instaurare nuove amicizie può aiutare ad acquisire un senso di scopo e appartenenza più profondo.....un gruppo insomma.Anche avere un cucciolo può arricchire la vita di significato.Il mio cane ad esempio intuisce quando sto male ed e' piu' affettuoso.I proprietari di animali domestici corrono anche meno rischi di soffrire di depressione e possono addirittura avvertire benefici per la salute grazie alla convivenza coi loro cuccioli. Un animale da compagnia che dipende da te per le cure può anche contribuire dare più senso alla vita.Cercare di essere gentile con gli altri. Se ogni tanto rivolgo qualche gesto gentile, saro' portato a concentrare la mia attenzione sugli altri e questo atteggiamento fa sentire più soddisfatto. Usare semplici gesti per dimostrare la gentilezza verso la gente.In questo modo si contribuisce al benessere delle altre persone e proveremo un senso di appagamento.Da non fare alle persone egoiste o ipocriti si rischia un peggioramento della depressione,lo dico per esperienza.Si tratta di essere consapevoli dei propri pensieri, sentimenti ed esperienze nel momento presente, senza esprimere giudizi.Esistono benefici importanti legati alla consapevolezza, tra cui la riduzione dello stress e dei problemi di ansia.La consapevolezza, infatti, può anche ricollegare le reazioni del cervello a fattori di stress e aiutare a sentirsi più legati agli altri. Imparando a essere più consapevole dei propri pensieri e sentimenti, e imparando a riconoscerli senza giudicare né quelli né te stesso, riusciro' a sentirmi più tranquillo e soddisfatto.Quando la vita sembra solo una gran fatica, può essere utile prendersi il tempo per riscoprire la bellezza e il significato delle piccole cose di ogni giorno. Qualcosa che mi fa sentire vivo e felice.Anche se spesso parto con le buone intenzioni che poi muoiono da se.In pratica il filo che distanzia "vuoto" e depressione credo che sia molto sottile.Trovo molto tristi queste giornate "vuote" dove non so cosa fare.Ascoltiamo un po' di musica se puo' servire a qualcosa.......

Sunday, July 17, 2016

Filosofia di vita 17/7/2016


Un'altra analisi di me,non vi diro' il risultato finale per chi lo sa o vuole conoscermi sono disponibile.
Vedete io non ho titoli di studio di spicco, tutt'altro. Non sono mai stato uno studente diligente e all'età di 21 anni decisi di lasciare gli studi. Non fu una scelta intelligente, ma il desiderio di conquistare una certa indipendenza era più forte di qualunque altra cosa.Compensai sucessivamente anzi ho capito dopo che il mio indirizzo di vita forse era un altro e mi dirottai sui corsi di formazione professionale.Ma la mia strada non era ancora quella.Forse il guaio di essere troppo giovani e incoscenti e che ci lasciano il libero arbitrio nelle nostre scelte e molte volte si fa confusione.Con la mia formazione non avevo molto da offrire a livello professionale e così cominciai a lavorare come commesso in videoteca e poi portiere in cartiera, poi come commesso(apprendista).In poco tempo capii che se non avessi avuto dei piani per il mio futuro, sarei finito in quelli aziendali che, giustamente,hanno come priorità lo sviluppo dell'azienda.Essendo sempre stato sin da ragazzo dinamico e ambizioso, decisi di non lasciare il mio avvenire nelle mani di nessuno ed elaborai quindi una mia strategia anzi no una tabella di marcia.Iniziai così a tenermi sempre vigile nel campo delle pubbliche relazioni.Non capivo se questo era giusto, ma fu questa attitudine a permettermi all'età di 25 anni di   raggiungere un livello alto nel settore delle P.R.. A circa 30 anni, raggiunta ormai impegnato in una grande azienda, mi accorsi che c'era qualcosa che non andava e che certo il mio affanno nella vita/stipendio il gioco non valeva la candela e iniziai a meditare su cosa fosse importante nella vita.Era evidente che lo stipendio mi permetteva uno stile di vita diverso da uno studente senza prospettive,il quale stipendio era nettamente migliore di quello della mia prima occupazione,ma sebbene lo stile di vita fosse molto buono, il conto in banca non dava segni di vita...Non riuscivo a capire cosa portasse la maggioranza delle persone a dover
lottare per una vita "normale", mentre un gruppo ristretto di persone è invece intento a disegnarsi una vita sempre più ricca di colori,e non solo economicamente e di sapori ed emozioni.Perché malgrado gli sforzi e l'impegno, alcuni sembrano sempre trovare ostacoli nella corsa al successo? Perché le opportunità paiono sempre finire nelle braccia del solito gruppo ristretto di persone la cui vita scorre già all'insegna del successo?
Ma poi capita che le gelosie ti pongono il bastone tra le ruote ma se hai lavorato in maniera etica,una nuova opportunita' di carriera si presenta sempre.E devo dire si presento',intanto che chi mi aveva buttato in disgrazia era finito lui stesso in disgrazia (e lo e' ancora),ma quella volta me la feci sfuggire era anche piu' semplice come tabella di marcia il percorso da fare in quanto dal settore pr provenivo gia' con esperienza.Bastava solo la faccia di cambiare volto o maschera,ma in realta' penso che solo gli sciocchi e gli illusi non cambiano idea per il loro profitto personale.Chi vuole avere orecchie per intendere....intenda.
Quale è il segreto del successo? Esiste forse un destino al quale dobbiamo soggiacere? Certamente che si! È grazie a queste e molte altre domande che ho iniziato un processo di ricerca che mi ha portato oggi alla considerazione che: la vita è l'accurata conseguenza delle nostre libere scelte.Diciamo un 40% nostre scelte e un 60% destino.Ognuno di noi e' qui solo di passaggio.E io credo che ognuno di noi dovrebbe scrivere un libro sulla propria vita, ma più di tutto sulle proprie considerazioni della vita.Io lo sto facendo con un blog.ma credo che poi raccogliero' tutte le info per farmi un diario.Non credo di avere la verita' in tasca ma credo, infatti, che la trasmissione di certi concetti sia più preziosa di qualunque eredità materiale. Quante volte ho visto persone costrette a vendersi la casa di famiglia per riuscire a superare situazioni critiche. Situazioni che
altri forse sarebbero riusciti a evitare.Chiunque siamo e qualunque lavoro svolgiamo, per nessuno di noi la vita è facile. L'unica cosa che a volte ci sembra facile è solo ciò che gli "altri" raggiungono. In verità se solo chiedessimo all'interessato potremmo scoprire quanto sia superficiale la nostra impressione.Insomma: la vita non è facile, ma in compenso è, almeno ai miei miopi occhi,squisitamente semplice.Ritengo che la vita sia ben più ampia di qualunque interpretazione soggettiva.Per me questo ha rappresentato un grosso punto di svolta poiché ho smesso di vivere quelle tipiche frustrazioni interrogandomi e dibattendo con tutti di come sarebbe giusto che fosse la vita, piuttosto di quanto sia ingiusta "secondo me".Oggi sono invece affascinato nell'osservare la vita in ogni sua espressione,così come mi si presenta senza più volerla in alcun modo incastrare nella mia logica e nemmeno nella mia personale interpretazione.In pratica ho imparato a gutarmi le cose semplici e a non crearmi problemi e forse la sofferenza mi ha aiutato e adesso pur soffrendo credo di vivere una vita felice,spensierata non affannata dal materialismo dell'umano.
Credo che ogni cosa faccia parte dell'equilibrio della vita e sebbene moltissimi dettagli mi siano ancora sconosciuti, la consapevolezza di essere un'infinitesima parte temporale di questo suo equilibrio mi dà estrema serenità e mi toglie la necessità di aggrapparmi a qualunque cosa cerchi di spiegarmi ciò che non capisco portandomi nei meandri dei misteri.L'inconscio e' la nostra guida e ci dobbiamo,se vogliamo, solo sforzare di cercare di creare un equilibrio con il nostro IO.Basta.Le rincorse verso la vita macchinosa , mondana , materialista e schizofrenica la lascio a altri.Quello che una volta mi creava frustrazioni, oggi mi affascina. Mi limito a "osservare" la vita e più che mai a viverla.


Thursday, July 14, 2016

Solitudine


Da un po' di tempo non provo più un sentimento che si avvicini alla felicità.C'è da dire che non riesco nemmeno più a credere in me stesso e non mi riesce più naturale scherzare con gli amici.Sono diventato una persona seria, attenta al dovere, ma che non riesce a formulare una battuta divertente e ridere un po'.Tutto ciò a me non piace per nulla e cerco sempre di essere una persona diversa, di valorizzarmi e per un po' ci riesco pure.Ma poi tutte le cose che scacciavo dalla mente per cercare di cambiare si fanno più pressanti e alla fine mi arrendo e cado in depressione per brevi periodi, al termine dei quali mi ritrovo di nuovo a lottare per cercare di essere una persona diversa.A questo va aggiunto anche il fatto che i momenti piacevoli, sono diventati ormai rarissimi e da un po' non riesco più a sentire gioia.Questo va avanti da un anno ormai e non riesco a capire perchè non posso essere semplicemente ciò che voglio essere, o provare ciò che vorrei.Eppure sono una ragazzo di 39 anni, single.Apparentemente tutto bene, sembro felice e sorridente, ho lavoro a tempo determinato in diverse buone aziende. Faccio poca vita sociale, ufficialmente per mancanza di tempo, che spreco chisa' come..La realtà è diversa: per un amore ora finito che forse non è mai esistito, ho cominciato a chiudermi in casa, senza amici.Poi non so cosa sia successo: pian piano ho cominciato a non stare bene, mentalmente e soprattutto fisicamente. Arrivo a sera stravolto, spesso sono incapace di fare qualsiasi cosa, cucinare, uscire..ho quasi sempre disturbi digestivi, aerofagia, giramenti, brividi e sudori freddi. Ho il terrore di stare male, in borsa ho sempre antiemetici e antidolorifici. Ho cominciato a disdire gli impegni fino ad arrivare a non prenderne più.  Spesso ho disturbi intestinali che non mi permettono di muovermi da casa per ore, quando manco parlano male di me ed è il mio chiodo fisso che mi rende ansioso e così peggioro solo le cose... è un cane che si morde la coda.ultimamente non ho più stimoli di nessun tipo, non riesco a godermi  non sto dietro alle faccende di casa, non esco.

soli dentro

A volte qualcosa nel nostro organismo non funziona e si crea un’irreparabile scissione tra la nostra età anagrafica e l’età che sentiamo di avere. È la classica sindrome del vecchio dentro, una malattia sempre più diffusa che comporta l’arrivo decisamente anticipato della vecchiaia. Comporta anche tutta una serie di enormi difficoltà, difficoltà derivate ovviamente dal fatto di abitare un corpo a noi estraneo. Ecco tutti i drammi che ogni giorno i vecchi dentro sono costretti ad affrontare.


#1. Ti fermi a guardare i paesaggi,i torrenti e i lavori in corso.

#2. Inspiegabilmente ti ritrovi a rispettare tutti i limiti di velocità.

#3. Sabato pomeriggio accetti sempre gli inviti a qualche festa per la sera. Alle sette l’entusiasmo scema. Alle nove invii il classico messaggino “mi dispiace ragazzi non posso venire”.                           #4. Non capisci perché ma la tua poltrona diventa sempre di piu' un rifugio.                                             #5. Eviti tutti i locali in cui la musica supera i due decibel o i luoghi troppo affollati.                                 #6. Ogni tanto sei costretto ad andare in discoteca con i tuoi amici per cercare di sedare temporaneamente le prese per il culo che ti fanno per la tua senilità. Poi passi la serata in un angolo a bere.                                                                                                                                                       #8. Quando sei in autobus le signore anziane ti cedono il posto dopo averti dato una semplice occhiata. #9. Dopo cena non riesci a trattenerti dal farti una tisana.                                                                         #10 hai immancabilmente un computer dove vivi la tua giornata                                                                 #11. I fine settimana sei capace di indossare il pigiama per 48 ore di fila o stare chiuso in casa.        #12. Usi frasi come: “Ah quando ero giovane” o “Gli anni ’80 è stata la miglior decade di sempre”.   #13. Ti senti sbagliato perché non riesci ad essere spensierato come i tuoi coetanei.                        #14. Vai a letto dopo la mezzanotte solo a capodanno.                                                                             #15. Quando passeggi inconsapevolmente tiene le mani dietro la schiena.                                        #16. Vai periodicamente a farti l’esame dei nei e del sangue sei ipocondriaco.                                         #17. Nonostante il tuo fisico risponda ancora a tutti gli stimoli la tua mente è così forte che ti sembra di essere dotato del corpo di un cadavere.                                                                                              #18. Hai sviluppato una vera e propria passione per i farmaci.
 Solo dentro di me l’essenza,di essere uomo, li ci sono scritti tutti i miei pensieri su pagine che verranno strappate, dimenticate.Essere uomo è credere in se stesso,non mollare mai davanti alle difficoltà:è conservare quella forza che devi tirar fuori per non soccombere per non essere seppellito con le tue stesse mani.Credi in quella tua forza dentro che ti spinge a provare e riprovare, tentare senza mai smettere di lottare. Credi in te stesso, la tua anima sa sempre dove vuoi arrivare e perché.Lottare contro forti temporali, uragani che frantumano tutto, tempeste che battono sulle pareti del tuo cuore, spezzando quei muri costruiti nel tempo, lasciando macerie.Solo dentro di me si ribella quello spirito che mi conduce mi sprona a non abbassare la testa.Sono uomo e chi mi sta attorno non mi vuole vedere debole, sottomesso, cedere ai compromessi, incerto, volubile, bugiardo,infedele. Io sono e sarò per sempre l’essenza di me stesso, quell’essenza che profumerà la mia anima.Un uomo vero ha tanti visi ,sono tutti suoi gli appartengono: uno è il viso della speranza,il secondo è il viso dell’amore, il terzo è il viso della pazienza.Sorridi uomo,fa capire al mondo che tu sei l’essere più bello!

karma


Vi ho sempre resi partecipi delle mie scoperte su me stesso, Voglio farlo anche oggi.
Tutto e' iniziato con una mia amica,che non mi ha per niente in simpatia. Gli ho chiesto perche' e lei mi ha risposto,che e' perche' mi guardo nel suo specchio.Lei mi trova antipatico,ma mi sono chiesto,per me non e' cosi',me lo sono chiesto e detto con molta sincerita'.Ma allora cosa vedo io in quello specchio?Sono stato ad arrovellarmi senza trovare spiegazione.Poi scrivo una lettera a un'altra persona,dovevo rispondergli ieri(sicuramente non e' un caso)ma l'ho fatto oggi.Parlando gli parlo dei sogni che ho fatto,specie due,gli dico,sono certo che sono sogni di due vite passate.In uno mi sono sognato come un uomo,tradito continuamente dalla mogle e morto di dolore per questo(la particolarita' era data da un libro che non avevo mai letto,ne' sentito:piccolo mondo antico,era un libro che l'uomo del sogno aveva amato molto..) e nell'altro ,ancora piu' doloroso,ero un uomo,ero io lo sapevo,un uomo deforme,avevo perfino la gobba ed ero rifiutato da tutti.Vivevo nel mio mondo fatto di libri e cultura,ma l'esterno per me era un dolore troppo grosso.Sono andato a meditare e li' ho capito...cosa vedo nello specchio?Perche' sto male quando una persona mi trova antipatico a pelle? Mi e' capitato spesso nella vita,una ragazza mi ha detto queste parole una volta:non posso farci niente,e' una questione di pelle.Tu non mi hai fatto niente,ma non posso farci niente.Ecco cosa riflette lo specchio:riflette il mio dolore,un dolore molto,molto antico,un dolore che e' un karma irrisolto di altre vite.Il dolore del rifiuto, nato senza colpa.E non importa,se oggi ho una vita appagante,Lo specchio riflette questo..ho pianto stasera,come una stupida,ma proprio tanto...

Una vera e propria relazione karmica ha in sé un destino. Ti sembra di conoscere l’altra persona così bene, anche se vi siete appena incontrati, ne sei attratta, senti subito la sua influenza nelle tue scelte. Quando poi si tratta di una storia d’amore, un’infatuazione improvvisa è un chiaro segno di legame karmico, un magnete che avvicina le persone l’uno all’altro e poi la colla che le tiene insieme. Un altro segno di relazione karmica è l’istintivo sentimento del dovere verso qualcuno, oppure l’impressione che altre persone siano in obbligo verso di te: in fondo, una delle antiche definizioni della parola karma è “debito”. Un mio studente mi ha raccontato che per anni si è sentito motivato ad aiutare sua sorella più giovane, assistendola e prestandole dei soldi. A un certo punto, sua sorella gli ha detto: «Penso che tu abbia fatto già molto per me, apprezzo la tua generosità. Ma d’ora in poi, voglio essere io quella che ti porta fuori a cena». La sorella aveva appreso gli insegnamenti yoga del karma e sentiva che doveva equilibrare il debito karmico nella loro relazione. Se una relazione, secondo te, è di natura karmica, che sia un legame affettivo, familiare o professionale, è bene cercare di comprendere la dinamica sottostante. Nel caso descritto, la sorella ha capito che il legame era impari e doveva risolversi in una relazione più adulta. Analizza le situazioni senza giudizio per indirizzare la tua intenzione e rompere con i vecchi schemi.
Il Buon KarmaQueste pratiche, mutuate dalla tradizione yoga, pianteranno piccoli semi positivi e cambieranno in meglio la tua vita.

1. Comincia la giornata con un’intenzione positiva
Può essere: “Darò nutrimento alle vite delle persone che contano su di me”, “Sarò completamente presente con le persone che incontrerò”, “Completo il mio lavoro con amore e poi mi dedicherò a qualcosa di mio”. Osserva come questa ferma intenzione guida la tua giornata.

2. Fai chiarezza sui tuoi sentimenti
Una delle chiavi per creare un karma positivo è di darti un incentivo altrettanto positivo. Per esempio, se stai per fare un commento critico su qualcuno, cerca di comprendere l’emozione che ti spinge a farlo. Se si tratta di un sentimento di invidia o di arroganza, ferma la bocca ed esprimi invece un complimento.

3. Fai del bene agli altri
Decidi di fare qualcosa di gentile e buono per qualcuno ogni giorno, almeno per una settimana. Può essere pulire la spazzatura che qualcuno lascia per strada, essere gentile e comprensivo con qualcuno che viene regolarmente ignorato in ufficio. Dedica del tempo a chi ne ha bisogno. Annotalo su un foglio e osserva i tuoi sentimenti.

4. Smetti le cattive abitudini
Almeno per una settimana, prometti di non essere indulgente su uno dei tuoi comportamenti insani. Per esempio, arrabbiarti con qualcuno senza un motivo fondato, oppure cedere a mangiare quel dolce irresistibile ma completamente chimico, che poi ti lascia con una pesantezza di stomaco per tutto il giorno. Osserva il momento in cui spegni l’interruttore prima di metterlo in pratica. Fai qualcosa di alternativo, completamente differente, e mettilo in positivo. Se non ci riesci, perdonati e continua a provarci.

5. Fai un’offerta
La radice della maggior parte del karma negativo è l’egoismo. Un antidoto a questa tendenza è fare delle offerte. Dare qualcosa che abbia significato per qualcuno. Questo atteggiamento rinforza le tue motivazioni ed è una delle strade più importanti per creare samskara positivo attorno a te e al tuo karma.