Sunday, July 17, 2016

Filosofia di vita 17/7/2016


Un'altra analisi di me,non vi diro' il risultato finale per chi lo sa o vuole conoscermi sono disponibile.
Vedete io non ho titoli di studio di spicco, tutt'altro. Non sono mai stato uno studente diligente e all'età di 21 anni decisi di lasciare gli studi. Non fu una scelta intelligente, ma il desiderio di conquistare una certa indipendenza era più forte di qualunque altra cosa.Compensai sucessivamente anzi ho capito dopo che il mio indirizzo di vita forse era un altro e mi dirottai sui corsi di formazione professionale.Ma la mia strada non era ancora quella.Forse il guaio di essere troppo giovani e incoscenti e che ci lasciano il libero arbitrio nelle nostre scelte e molte volte si fa confusione.Con la mia formazione non avevo molto da offrire a livello professionale e così cominciai a lavorare come commesso in videoteca e poi portiere in cartiera, poi come commesso(apprendista).In poco tempo capii che se non avessi avuto dei piani per il mio futuro, sarei finito in quelli aziendali che, giustamente,hanno come priorità lo sviluppo dell'azienda.Essendo sempre stato sin da ragazzo dinamico e ambizioso, decisi di non lasciare il mio avvenire nelle mani di nessuno ed elaborai quindi una mia strategia anzi no una tabella di marcia.Iniziai così a tenermi sempre vigile nel campo delle pubbliche relazioni.Non capivo se questo era giusto, ma fu questa attitudine a permettermi all'età di 25 anni di   raggiungere un livello alto nel settore delle P.R.. A circa 30 anni, raggiunta ormai impegnato in una grande azienda, mi accorsi che c'era qualcosa che non andava e che certo il mio affanno nella vita/stipendio il gioco non valeva la candela e iniziai a meditare su cosa fosse importante nella vita.Era evidente che lo stipendio mi permetteva uno stile di vita diverso da uno studente senza prospettive,il quale stipendio era nettamente migliore di quello della mia prima occupazione,ma sebbene lo stile di vita fosse molto buono, il conto in banca non dava segni di vita...Non riuscivo a capire cosa portasse la maggioranza delle persone a dover
lottare per una vita "normale", mentre un gruppo ristretto di persone è invece intento a disegnarsi una vita sempre più ricca di colori,e non solo economicamente e di sapori ed emozioni.Perché malgrado gli sforzi e l'impegno, alcuni sembrano sempre trovare ostacoli nella corsa al successo? Perché le opportunità paiono sempre finire nelle braccia del solito gruppo ristretto di persone la cui vita scorre già all'insegna del successo?
Ma poi capita che le gelosie ti pongono il bastone tra le ruote ma se hai lavorato in maniera etica,una nuova opportunita' di carriera si presenta sempre.E devo dire si presento',intanto che chi mi aveva buttato in disgrazia era finito lui stesso in disgrazia (e lo e' ancora),ma quella volta me la feci sfuggire era anche piu' semplice come tabella di marcia il percorso da fare in quanto dal settore pr provenivo gia' con esperienza.Bastava solo la faccia di cambiare volto o maschera,ma in realta' penso che solo gli sciocchi e gli illusi non cambiano idea per il loro profitto personale.Chi vuole avere orecchie per intendere....intenda.
Quale è il segreto del successo? Esiste forse un destino al quale dobbiamo soggiacere? Certamente che si! È grazie a queste e molte altre domande che ho iniziato un processo di ricerca che mi ha portato oggi alla considerazione che: la vita è l'accurata conseguenza delle nostre libere scelte.Diciamo un 40% nostre scelte e un 60% destino.Ognuno di noi e' qui solo di passaggio.E io credo che ognuno di noi dovrebbe scrivere un libro sulla propria vita, ma più di tutto sulle proprie considerazioni della vita.Io lo sto facendo con un blog.ma credo che poi raccogliero' tutte le info per farmi un diario.Non credo di avere la verita' in tasca ma credo, infatti, che la trasmissione di certi concetti sia più preziosa di qualunque eredità materiale. Quante volte ho visto persone costrette a vendersi la casa di famiglia per riuscire a superare situazioni critiche. Situazioni che
altri forse sarebbero riusciti a evitare.Chiunque siamo e qualunque lavoro svolgiamo, per nessuno di noi la vita è facile. L'unica cosa che a volte ci sembra facile è solo ciò che gli "altri" raggiungono. In verità se solo chiedessimo all'interessato potremmo scoprire quanto sia superficiale la nostra impressione.Insomma: la vita non è facile, ma in compenso è, almeno ai miei miopi occhi,squisitamente semplice.Ritengo che la vita sia ben più ampia di qualunque interpretazione soggettiva.Per me questo ha rappresentato un grosso punto di svolta poiché ho smesso di vivere quelle tipiche frustrazioni interrogandomi e dibattendo con tutti di come sarebbe giusto che fosse la vita, piuttosto di quanto sia ingiusta "secondo me".Oggi sono invece affascinato nell'osservare la vita in ogni sua espressione,così come mi si presenta senza più volerla in alcun modo incastrare nella mia logica e nemmeno nella mia personale interpretazione.In pratica ho imparato a gutarmi le cose semplici e a non crearmi problemi e forse la sofferenza mi ha aiutato e adesso pur soffrendo credo di vivere una vita felice,spensierata non affannata dal materialismo dell'umano.
Credo che ogni cosa faccia parte dell'equilibrio della vita e sebbene moltissimi dettagli mi siano ancora sconosciuti, la consapevolezza di essere un'infinitesima parte temporale di questo suo equilibrio mi dà estrema serenità e mi toglie la necessità di aggrapparmi a qualunque cosa cerchi di spiegarmi ciò che non capisco portandomi nei meandri dei misteri.L'inconscio e' la nostra guida e ci dobbiamo,se vogliamo, solo sforzare di cercare di creare un equilibrio con il nostro IO.Basta.Le rincorse verso la vita macchinosa , mondana , materialista e schizofrenica la lascio a altri.Quello che una volta mi creava frustrazioni, oggi mi affascina. Mi limito a "osservare" la vita e più che mai a viverla.


0 Comments:

Post a Comment

<< Home