Tuesday, June 07, 2016

Ho amore da donare e mi consolo con la mia solitudine


Quante volte ho sentito il desiderio di poterti conoscere, di poter conoscere più di quanto avessi conosciuto, di poterti stringere, dimenticare tutto quello che hai visto, tutte le persone che hai amato, e assaporare di te e perdermi..perdermi..perdermi.. Ed è questo ciò che chiamano desiderio? Forse lo è. E se lo è, è abbastanza da potermi salvare? Ho paura di stare fingendo di nuovo. Ho paura di credere che le cose siano ciò che non sono,e svegliarmi domani pensando di aver solo perso tempo.. Perché questa paura è reale..è reale.. Forse abbiamo dimenticato il sapore che hanno le cose reali.. Forse ho smesso di vederti qui.." "Ci sono cose che il tempo non può cancellare.." La lenta e suadente abitudine che ci abituiamo ad adorare nella persona che adoriamo. "C’è ancora così tanto tempo che possiamo passare insieme.." Mi aspetterai, quando resterò solo, mi aspetterai? "Forse ho smesso di conoscerti..ho smesso di imparare di te.. Ho smesso di guardarti e pensare che esiste qualcuno..qualcuno..qualcuno che un giorno, per un qualche motivo che non saprai mai, come conseguenza di coincidenze che non potrai mai conoscere, si è trovato nello stesso momento e nello stesso posto dove eri tu, ed ha incrociato il tuo cammino. Ho smesso di guardarti e pensare che quella persona è una sola ed è l’unica che ti resterà accanto per sempre.." "Fa così freddo qui, senza di te.." Immagini confuse, polaroid sparse a terra sull’erba. Io vorrei sedermi su quell’erba ora. Per un attimo. Poterti vedere, poterti sognare. Nella vita arrivano momenti in cui si deve voltare pagina, e tu devi essere abbastanza forte da poterli riconoscere e cogliere. Ma il punto è che io non sono così. Forse pensavo anche di esserlo, ma ho capito che mi sbagliavo. Questa notte dormirò con un magone enorme dentro, che sarà lì a tormentarmi ogni volta che il tuo nome si comporrà fra i miei pensieri malconci. Per ora me ne resto qui seduto, a contare le stelle, pensando che c’è un momento nella tua vita in cui la cosa che più avevi desiderato passa da fantasia a realtà...In quel momento capisci che non è più desiderio, che non è più paura, ma è una mano che lenta ti accarezza, ed è certezza. Per ora me ne resto qui seduto, a contare le stelle, a lasciare che mi consumino, e ad immaginare come sarebbe stato vederti confonderti con la mia notte. Vederti confonderti con la mia notte.. Ci sono storie che ci portiamo dentro, costrette e destinate a ripetersi in un tempo infinito. Storie che abbiamo vissuto, storie che durano una notte, storie che durano un attimo. Quella notte non l’abbiamo vissuta, e il nostro attimo è durato troppo poco. Cosa mi resterà allora di te? Riempirò i miei giorni della durezza delle tue parole quando mi dicevi di avere sbagliato tutto, della freddezza della tua voce quando mi dicevi che era così che doveva andare, e di quella stessa voce che, soffusa, diceva di amarmi come mai aveva amato prima. Seguirò con gli occhi i tuoi movimenti lenti, dal soggiorno alla cucina, le mani che aprono il frigo e le gambe nude che si strofinano appena. Piangerò, allora, un pianto soffuso. Le cose più belle io le ho sempre dette con il silenzio, ma con te non c’era silenzio che potesse esprimere ciò che sentivo. Per ora che sono solo, me ne resto quindi qui in silenzio, a contare le stelle. Ricordo che un giorno mi dicesti che ci saremmo detti addio solo quando avremmo finito di contarle, quando non ci sarebbe stato più nulla del cielo che potesse eguagliare l’immensa emozione che provavo guardando nei tuoi occhi. Per questo ora me ne resto qui seduto, in silenzio, una mano che lenta passa sulla testa rasata dietro l’orecchio, a pensare a quello che è stato, a quello che poteva essere, e a contare le stelle. Forse quella che ho appena visto è l’ultima. Forse qualcuno lassù ha deciso per noi che ci sono cose troppo grandi che non possiamo sopprimere, e così ha spento il cielo, o forse ne ha spente un centinaio, o le ha nascoste sotto delle nuvole scure che nessun vento può spostare. Eppure sai, non credo che sia così in fondo.. Perché anche se lo fosse, anche se tutte le stelle del cielo risultassero poche e finite, non potrei mai contare il senso di loro che mi porto dentro quando penso a te. Immagini sparse, come fotografie sbiadite, dei sorrisi che ci siamo scambiati, e che ci siamo lasciati alle spalle. Il mio pensiero va, vola su un usignolo questa notte, e cerca di portarti le mie parole. Forse ci riuscirà, e ti farà passare questa notte insonne, come sta succedendo a me. Poi mi dimenticherai, col tempo, perché il tempo lo sai, lenisce tutte le sofferenze e ci insegna ad andare avanti. Passeranno gli anni, lenti, veloci, ritmici, inaspettati. Un giorno poi ti volterai per strada, e forse mi riconoscerai. Penserai che certe cose accadono nella tua vita per un motivo ben preciso. A me tutto ciò è capitato per farmi crescere. Mi sento infinitamente stupido, ma allo stesso tempo triste. Mi chiedo con quanti altre ancora piangerò dichiarando il mio amore. Con quante altre piangerò, semplicemente. Oh, ma se solo potessi vedermi ora.. Ho un vuoto immenso dentro, un punto segreto dove il sangue scorre solo per ricordarmi di essere ancora viva e le parole si consumano prima di arrivare. In quel posto nascosto c’è un solo pensiero, uno solo, e ci sono tutte le cose che non abbiamo ancora fatto, che non faremo mai. Ma la nostra vita è un cammino. A volte troppo lento, a volte troppo fugace. Un cammino che ci conduce da qualche parte, penso. Ho paura di piangere perché piangendo dovrei ammettere di averti persa e forse e' stato un bene perche' tu non mi hai mai capito,chi sono,i miei limiti incentrando tutto solo sui tuoi limiti e fregandotene dei miei. E ho paura di voltarmi perché facendolo so che non ti troverei più lì. Ma la vita è un cammino. Un cammino che spesso ci conduce da qualche parte. E così spero che tu sia lì, di nuovo, quando questo mio cammino arriverà alla sua conclusione, o al suo ultimo bivio, o all’ultimo passo prima della scarpata..Spero che sarai lì e mi vedrai vincitore nella vita tu che non mi hai mai voluto capire.Infondo non chiedo molto solo un po' di affetto e di non essere sfruttato come facevi tu. Sono contento di averti persa perche' anche se non ci sara' un'altra ad asciugare le mie lacrime,restero' con la mia solitudine che e' meglio di te,mi da piu' amore del tuo egoismo egocentrico e delle tue false paranoie.Solo ora mi accorgo di cosa ho perso e non piangero',perche' questa notte la mia solitudine mi cullera' tra le sue dolci braccia.Solitudine di un uomo solo,capace di dare tanto amore,ma sicuramente staro' attento da oggi a non darlo piu' alle persone sbagliate.Il tuo abbandono non mi ha indebolito mi ha fortificato,ha aperto la mia mente ai pericoli che si possono trovare nella vita,tu che non vali niente nemmeno le 1000 lire del monopoli,tu che vivi nel tuo mondo che ti pare di essere in una reggia di cristallo ma non e' cosi'.Voltati guarda alle tue spalle,ripensa a chi eri e a cosa hai fatto,me lo hai confidato tu,e medita su cosa hai perso.Io cerchero' l'amore altrove,non ho paura di essere messo alla prova,benvenga chi vuole essere sicuro della mia sincerita'.Chiedo solo di non giocare nuovamente con il mio cuore non che si frantuma,si irrigidisce ma la' fuori da qui c'e' un immenso mondo di persone buone e cattive sono speranzoso che la prossima sara' una persona per bene,non un essere ignobile come te.Nel frattempo mi consolo con la mia solitudine,dolce,cara e premurosa che non mi lascera' mai da solo.
Daniele Orsi 7 giugno 2016

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