Saturday, June 25, 2016

ieri,oggi e domani

Gentili lettori,mai mi sarei aspettato nella mia vita di dover arrivare ad esporre un problema del genere, e a dirla tutta mi vergogno molto per questa mia richiesta, ma sento la necessità di avere un parere o un consiglio di qualsiasi genere.Sono un ragazzo di 39 anni, sono nato e cresciuto in una famiglia, io stesso ero spesso oggetto di scherni e prese in giro come spesso capita a chi si trova in situazioni più particolari. Ma fino al primo anno delle scuole medie non ci ho mai dato troppo peso; successivamente invece ho iniziato a chiudermi sempre più, evitavo il più possibile i miei coetanei, mi trovavo bene solo con i miei compagni di classe (con i quali, però, avevo rapporti esclusivamente scolastici).Quindi al di fuori della scuola non ho mai avuto amici della mia età, stavo sempre e solo con gente adulta! Cercavo sempre di relazionarmi con gente piu' grande di me o importante.Ovviamente questo ha contribuito a peggiorare le mie relazioni con i miei coetanei, ma per un bel pò di tempo questo non mi creava nessun problema: io mi ritenevo assolutamente superiore a tutti, potevano prendermi in giro quanto volevano che a me non pesava proprio.Sono andato avanti così fino ai 21 anni, da quell'età il mio "equilibrio" che mi ero creato in quegli anni ha iniziato a mostrare segni di cedevolezza, e sempre più iniziavo a sentire il bisogno di essere come tutti gli altri, di avere la vita sociale che avevano tutti i miei coetanei.Ma ormai era troppo tardi!
Avrei dovuto azzerare tutto e ricominciare da capo, ma non era possibile, ormai io mi ero costruito quel mondo, e dovevo trovare a tutti i costi un modo per cambiarlo.
L'occasione mi si è presentata al termine delle scuole superiori: compresi che l'unica soluzione era fuggire da quel mondo che mi ero autocostruito.
Decisi di occuparmi di pubbliche relazioni, credevo che in una piccola città poteva aiutarmi a cambiare. In effetti ho avuto un leggero cambiamento, ma non è facile ricominciare da capo, e la solitudine era sempre il mio problema quotidiano.
Fortunatamente io sono una persona con una personalità fortissima, non ho mai dimostrato a nessuno di provare tanta sofferenza, la nascondevo molto bene!

Poi il crollo anche con le pubbliche relazioni trovai chi mi mise i bastoni tra le ruote e la mia popolarita' ando' a svanire lentamente cosi' come il mio umore alto.
Da qualche anno a questa parte anche questa mia caratteristica è sparita, ho livelli di umore bassissimi, mi sento sempre stanco, e ho difficoltà a trovare la giusta concentrazione per fare le cose.Mi sono creato un nuovo cerchio di amici ma capisco che dovrei trovare qualcosa fuori da li. Ho bisogno di stare in mezzo alla gentedi trovare una persona non ipocrita che riesca a capire i miei stati d'animo.Pensavo di averla trovata e per paura di restare di nuovo da solo mi ero tappato gli occhi su quella che era la realta',poi ho deciso di farla finita anche con quella....e' possibile che nella mia vita trovo solo persone arriviste che se ne fregano del mio essere?Non demordo la speranza e' l'ultima a morire e attendo sulla riva del fiume il cadavere dei miei oppositori che passi galleggiando privo di vita.
Per starci devo prima cambiare me stesso? ed è questo il vero nodo del problema: pur avendo la volontà di cambiare non ci riesco, ormai tutti mi conoscono così, ho il terrore che tutti quelli che mi conoscono possano giudicare i miei eventuali cambiamenti.
Infondo sono una persona socievole cerco solo qualcuno in grado di capirmi.


Per ricominciare tutto da capo bisogna avere coraggio e intelligenza, togliersi dai piedi tutte le persone che ti hanno fatto del male e cominciare finalmente a pensare con la propria testa.

Una mia riflessione scritta prima dei 40 anni.......
Mi chiamo Daniele e tra poco più di 1 mese (19 aprile per l’esattezza) compirò 39 anni. La reazione di molti immagino sia “WOW, che figata, compi gli anni chissà che festoni!”…bè, purtroppo le cose non sono così quest'anno nemmeno un dolce per il mio compleanno tranne che dal solito amico che si ricorda anno per anno di me. In famiglia non ho mai avuto problemi, i miei hanno sempre cercato di non farmi mancare nulla, ma sbagliando, sono ultra-protettivi nei miei confronti  ma non capivo che “esagerando” non mi hanno aiutato ad affrontare la vita e le sue difficoltà.
Sin da piccolo, alle elementari, ero oggetto continuo di prese in giro da parte degli altri bambini, specialmente per il mio cognome , ma alla fine mi sono trovato tutto sommato bene, a scuola all’epoca ero tra i meno peggio della classe e ho instaurato alcune amicizie importanti che mi sarebbero durate fino all’adolescenza. Ero probabilmente già allora un pò timido, ma mi aprivo facilmente con i miei compagni e comunque a quell’età la considero cosa normalissima. Le cose sono cambiate drasticamente alle medie…la mia timidezza e la mia insicurezza sono aumentate a dismisura, l’ambiente scolastico non era dei migliori e in classe mia non c'erano compagni delle elementari, parlavo pochissimo, facevo fatica a conoscere gli altri, durante le ricreazioni venivo messo in disparte, ero “emarginato” praticamente (e le prese in giro continuavano). E probabilmente da qui è peggiorato tutto per me, anche nei rapporti con gli amici che avevo sempre avuto. Infatti venivo a sapere (da altri) che sparlavano di me alle mie spalle, perchè c’erano alcune volte che uscivo, ma altre volte che preferivo stare a casa e non trovarmi con loro e poi perchè non ero mai io a proporre cose da fare…e nonostante, a posteriori, avessero ragione, io non ci stavo ad essere colpevolizzato, quindi da lì sono nati litigi poi, a volte faticosamente, ricuciti.
Alle superiori la situazione cambio' nei primi 2 anni è uscita una sorta di aggressivita' verso il mondo, ma alla fine di quei 2 anni ho perso definitivamente i miei migliori amici. Eravamo troppo diversi alla fine. Loro erano estroversissimi, normali, cominciavano ad avere le prime esperienze, io ero ormai un timido introverso acquisito. E fu così che al Triennio (ho fatto l'ipsia) ero in una classe dove non conoscevo nessuno, alcuni erano stati con me al Biennio, ma non ero riuscito a “legarmi” con loro, se non con 1 persona (con la quale mi sento tutt’oggi). E anche lì mi prendevano in giro i primi tempi e io ne soffrivo, capivo che lo facevano per scherzare e tutto, ma io ne soffrivo, ero stufo, ho avuto momenti di depressione e non riuscivo a reagire positivamente, non riuscivo a essere forte. Nonostante tutto riuscì a passare anche questi anni senza essere bocciato e presi il diploma.
Poi mi buttai subito nel mondo del lavoro, non ho mai pensato all’Università e cosa studiare (probabilmente le mille difficoltà avute hanno influito) e 4 mesi dopo il diploma trovai subito occupazione come portiere. Un bel lavoro, un bell’ambiente, dei colleghi simpatici (ai quali però, causa il mio carattere chiuso, non mi sono “legato” nonostante la loro disponibilita') ho avuto rarissime occasioni per trovarmi con loro fuori lavoro. Avevo la macchina , l'avevo gia' alla scuola superiore una brillantissima Audi 80 .Per vari motivi mi ritrovo senza lavoro(sbagliando)…ne provai altri 2 che mi dovevano far sentire piu' attivo(la come custode in molti mi dicevano che sprecavo il mio tempo)Poi finii a fare l'apprendista 5 anni,dopo di che non mi rinnovarono il contratto.Trovai subito un altro lavoro e poteva durare se non sempre per puntare sempre di piu' lo cambiai e fu la mia seconda scelta sbagliata.
In questi 2 anni (dove ho avuto molti momenti di depressione) ho riflettuto molto sulla mia vita rendendomi conto che ho sbagliato tutto: mi ritrovo ormai con 2-3 amici  non ho mai fatto vacanze , perchè i miei amici attuali preferiscono non muoversi da casa o vanno via per conto loro. E io da fobico quale credo ormai di essere (mi sono accorto da poco che probabilmente sono affetto da “fobia sociale”) in vacanza da solo non ho creduto di doverci andare. 
Dico che ho sbagliato tutto, perchè non è giusto che me la prenda con chi mi ha fatto male,specie quando mi occupavo di pubbliche relazioni/politica, ognuno fa la propria vita, se io sono arrivato a questo punto è solo colpa mia, del fatto che sono un debole, per molto tempo mi sono completamente dimenticato di me stesso, ero preoccupato a stare bene con gli altri, credendo forse di ricevere altrettanto in cambio…che povero illuso. Ho sbagliato tutto perchè mi sono isolato pero' ci sto bene,con le mie paure e in serenità…ma non è così, io la vera felicità non sono mai riuscito a conoscerla. E mi vergogno di me stesso per questo.
Vorrei ricominciare tutto da zero. Farmi una nuova vita. Conoscere l’amore e dare tutto me stesso per esso. Ma mi sento spaesato, smarrito. Non sono sicuro di niente e qualora prendessi una decisione, ho paura di pentirmene. So soltanto che avrei voluto ricominciare e se dovevo sacrificare tutto quello che mi rimaneva per questo, così sia.
Ma forse non ero io che sbagliavo erano gli altri che non capivano che avevo bisogno di aiuto.Ho una patologia certificata,l'inabilita' al lavoro,e una pensioncina.Ricominciare a lottare forse sarebbe superfluo.Solo in amore lo farei ma con la persona giusta,sono uscito ora da una storia sbagliata e da cio' ora mi dico "meglio soli che male accompagnati".Da settembre dovrei approfondire le mie conoscenze in campo informatico sia software che hardware.Vediamo a cosa portera'.Non gioiro' per il mio 40.esimo compleanno

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