Thursday, June 30, 2016

La decisione


Non è stato facile decidere il tema di questo post. E questo mi ha fatto pensare a quanto spesso ci troviamo davanti a piccole scelte quotidiane così come a decisioni che hanno un impatto sulla nostra vita e non sappiamo letteralmente che strada prendere!
In questo periodo sono molto confuso non so quale strada scegliere,avrei forse bisogno di ritirarmi 2 o 3 giorni da qualche parte a meditare a stare solo con me stesso e capire cosa voglio realmente dalla vita.Martedi ero a "Campo Catino" sopra Vagli lo vedrei bene come luogo di riflessione in quelle casucole dove c'e' forse solo la luce e una branda dove riposare.
E' rischioso il fatto di NON rischiare,  eppure questo non cancella la difficoltà di prendere una decisione, soprattutto quelle importanti nella nostra vita come scegliere un percorso di vita, sposarsi, licenziarsi, cambiare lavoro, affrontare il proprio inconscio o IO  ecc…
Avere troppe alternative e' deviante mentre le scelte obbligate, per quanto gravose possano essere, sono “facili” da prendere, quando abbiamo diverse opzioni tra cui scegliere, la nostra mente va in confusione, sia a causa di un eccesso di informazioni, sia della mancanza di criteri chiari e univoci su cui valutare ciascuna alternativa.Ci si trova come di fronte a un bivio una strada che scende o una che sale o forse meglio una che va a destra o una che va a sinistra.Molte volte ho fatto una scelta ma poi a lungo termine si era rilevata sbagliata.Eppure mi pare che non mi ero fatto ammaliare dalla strada piu' "semplice".
Cercare la scelta perfetta non e' mai facile: la ricerca del perfezionismo va a braccetto con la paura di sbagliare. Per evitare di commettere un errore, per timore di non essere all’altezza o di non avere ancora abbastanza informazioni, si commette di fatto la scelta peggiore e più “sbagliata”: quella di non scegliere!O se proprio si e' obbligati a scegliere qualche meccanismo complicato della mente ci indirizza sempre sulla via che nel breve termine sembra semplice ma che poi nel lungo termine si rileverà un errore.
Usare solo la ragione: la nostra cultura ci ha insegnato (sbagliando)il predominio della razionalità sull’emotività! Ma cercare di fondare la nostra scelta esclusivamente su ragionamenti logico-razionali, si rivela poi nei fatti una scelta…illogica o errata! Infatti utilizzare solo l’emisfero sinistro del nostro cervello significa ignorare le emozioni e l’istinto, che sono parte integrante del nostro essere. Escluderli comporta da una parte la perdita di preziose informazioni su noi stessi e sul mondo che ci circonda, che sfuggono alla ragione, dall’altra rischia di essere controproducente nel lungo termine. Ciò che abbiamo rimosso dalla nostra attenzione può ripresentarsi sotto varie forme. Infatti, se scegliamo qualcosa che non vogliamo, prima o poi la abbandoniamo o la sabotiamo inconsciamente o volutamente all'IO non si comanda!
Usare solo le emozioni: Se è vero che fondarsi unicamente su calcoli razionali è limitante e riduttivo, stessa cosa si può dire quando ci affidiamo esclusivamente alle emozioni che, per loro natura, sono mutevoli e instabili.Quanti esempi di menti mutevoli troviamo al giorno d'oggi?infiniti!. Se il nostro cervello è dotato di due emisferi questo significa che possiamo e dobbiamo usarli entrambi, uno a supporto dell’altro, in modo consapevole e aperto!
Io pero' Esagero le conseguenze: anche se noto che ogni scelta ha un effetto sulla mia vita. Tendo a prestare tutta la mia attenzione alle scelte “importanti” per la mia vita, mentre trascuro quelle piccole scelte che compio giorno dopo giorno e che di fatto, impercettibilmente cambiano il corso della vita.    Le scelte quotidiane, che prendo ormai in automatico perché sono diventate delle abitudini, sono le più pericolose proprio perché non le scegliamo consapevolmente. Quindi se è vero che nessuna scelta va presa con leggerezza è anche vero che non dobbiamo esagerare l’impatto di una singola scelta nella nostra vita! Sono rari i casi in cui la scelta che compiamo è irreversibile. Per quanto possa essere difficile o “scomodo”, c’è sempre spazio per fermarsi, ammettere il proprio “errore” e cambiare strada o aprirne una nuova. 

Tutti questi meccanismi che mettiamo in campo, spesso senza rendercene conto, ci  portano a finire in un loop(ricordi di elettrotecnica applicati alla mente) di pensieri che si rincorrono ciclicamente, all’infinito! Riconsideriamo innumerevoli volte le varie opzioni e quando siamo quasi arrivati alla scelta finale…un dubbio atroce ci assale e torniamo nel turbinio dei nostri pensieri! E quindi diventiamo preda delle nostre paure o  paranoie mentali e non passiamo all’azione, vittime di una sorta di “paralisi”!

A questo punto la situazione si evolve  di solito in due direzioni:
lo “spegnimento“: rinunciamo a prendere la decisione, la accantoniamo in un angolo della nostra mente o la rinviamo a data da destinarsi! In questo modo tamponiamo la situazione disagevole di conflitto interiore, provando una (seppur temporanea e illusoria) sensazione di sollievo (beato chi ci riesce?io lo faccio!)e viviamo una vita vissuta magari da altri. Ma anche decidere di non decidere…è una decisione ed ha le sue conseguenze!
oppure  la “follia“: ci tappiamo il naso, copriamo occhi e orecchie….e (magari dopo aver bevuto un goccetto) ci buttiamo “a caso” in una delle alternative, la prima che ci capita davanti, dicendo a noi stessi: “ o la va o la spacca”. La scelta alla cieca è una strategia per toglierci di dosso il peso di una scelta…lanciando una monetina per aria! Peccato che il destino, in ogni caso, porti la nostra firma!
 Ma forse mi manca la : Serenità: Nessuna buona decisione può essere presa con un cattivo stato emotivo! Mentre invece quanto più ci rilassiamo e cerchiamo il nostro equilibrio interiore, quanto più la nostra mente sarà lucida e riuscirà ad ascoltare con attenzione sia le voci interne che quelle esterne, i nostri ragionamenti ed anche le nostre sensazioni. Quando siamo sereni e centrati, i nostri 2 emisferi si integrano in modo armonico. Pensiamo: in che stato eravamo, come ti sentivamo l’ultima volta che abbiamo preso una buona decisione? E quando abbiamo avuto quell’ispirazione?anche se la paura molte volte non fa 90 ma 100 specie dopo un percorso di scelte sbagliate.
La Semplicità credo di averla: Come abbiamo visto, troppe alternative rischiano solo di confondere. E’ fondamentale riuscire a mettere da parte alcune possibilità per concentrarci sull’essenziale. Inoltre se non sappiamo cosa è più importante per noi, quali sono le 3 cose più importanti per noi in quella specifica situazione, non sapremo neanche dare ordine alle nostre idee. Come metodo di discernimento, c’è chi scrive la lista dei pro e dei contro.Sicuramente scrivere, senza filtro tutto ciò che sentiamo e sentiamo, aiuta a chiarire e a mettere ordine nella nostra testa. Infine, rileggere ciò che abbiamo scritto ci serve ad avere quello sguardo attento e distaccato che ci fa cogliere l’essenziale.
La Sperimentazione (la fase piu' traumatica): La prova del 9 di ogni nostra scelta  è l’attuazione! Bisogna darsi un tempo per riflettere (senza scadenze imminenti ma neppure aleatorie!) ed uno per agire, per provare, magari in piccolo, magari in un ambiente protetto, ma provare. L’azione ci aiuta ad uscire dai labirinti della nostra mente e a dare consistenza e respiro alle nostre idee. Sperimentando scopriamo veramente se la nostra scelta ci piace, se ha senso per noi, se funziona, se dobbiamo aggiustare il tiro.
Quanto più spesso affrontiamo una scelta, piccola o grande che sia, quanto più diventeremo “allenati” a farlo, imparando ad ascoltare davvero noi stessi, a prenderci le responsabilità e a dirigere consapevolmente la nostra vita.

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