Sunday, June 25, 2017
1. Su tutto ho paura dei topi, al punto di sentirmeli addosso se solo se ne parla e di aver mal tollerato la visione di ratatouille e di non passare mai accanto ai bidoni della spazzatura. Ma anche del buio se sono da solo, del mare alto, della solitudine, di deludere le aspettative, delle persone ferite e di tutto quello che è potenzialmente anche se remotamente suscettibile di far paura.
Saturday, June 17, 2017
perche' fumare
1- Cercare sigari di bassissimo prezzo. E' vero che un palato neofita difficilmente può apprezzare appieno le sfumature di un sigaro di alta gamma, e che quindi è inutile, almeno all'inizio, spendere cifre esorbitanti per un sigaro, ma è altrettanto vero che rivolgersi alla fascia più bassa di prezzo, in maniera totalmente casuale, può portare ad acquistare sigari di qualità pessima, che possono tradire le aspettative e far rapidamente abbandonare l'idea del fumo lento come momento di gusto. Se il vostro obiettivo è spendere poco, reperibili in Italia, ma non dimenticate che il sigaro non necessariamente va fumato sempre, meglio fumare poco e bene, che spesso e in maniera mediocre.
2- far seccare i sigari prima della fumata. Non tutti sanno che i sigari, specialmente caraibici (ma anche i toscani preferibilmente, e specialmente per i neofiti), vanno conservati umidi,se non avete un humidor per poterli conservare, è meglio acquistarli poco prima di consumarli. Se si acquista un puro da un tabaccaio e lo si tiene per una settimana sulla scrivania o in macchina, difficilmente ci darà una fumata piacevole.
3- Umidificare male i sigari. Se uno degli errori più frequenti è quello di lasciar seccare i sigari, esiste anche il problema opposto, e cioè quello di umidificarli eccessivamente, o di riporli in humidor ancora non ben condizionati, e quindi non pronti ad ospitare i puros. I sigari vanno conservati a range di umidità ben definiti, e in generale non gradiscono gli sbalzi di umidità e temperatura.
4- "trattare male" il sigaro prima della fumata. Spesso purtroppo permangono ancora nell'immaginario collettivo approcci del tutto sbagliati nella fumata, come l'inumidire tutto il sigaro con la lingua prima di accenderlo, o intingerne la testa nel vino o nel distillato durante la fruizione. Oltre ai comportamenti sbagliati da evitare, occorre anche ricordare che taglio ed accensione corretti sono prerogative necessarie ad una fumata degna di nota.
5- scegliere a caso. Spesso non si chiede consiglio al tabaccaio prima di acquistare un sigaro, ma ci si basa unicamente sull'impressione che un sigaro fa a prima vista, normalmente lo stereotipo di sigaro grosso e vistoso che ci offre il cinema, mal si concilia con le esigenze di un palato non abituato a livelli nicotinici importanti, è pertanto opportuno seguire un percorso che passa attraverso sigari di dimensioni e forza nicotinica ridotte, anche per chi è già abituato a fumare sigarette.
6- fumare male. Il fumo del sigaro è indubbiamente più appagante rispetto a quello delle sigarette, ma richiede più attenzione anche in corso di fumata, i "puff" vanno cadenzati in modo da non far surriscaldare il braciere (un buon indicatore può essere quello di afferrare il sigaro con la punta delle dita, circa mezzo centimetro al di sotto del braciere, se non si riesce a mantenere la presa per più di 10 secondi significa che si sta fumando troppo rapidamente), inoltre occorre ricordare che il sigaro non va aspirato ma degustato in bocca e al naso.
7- fumare in sick period. Uno dei maggiori fattori di "allontanamento" dei neofiti dai sigari, specialmente cubani e caraibici in genere, è stato fino a qualche anno fa il cosiddetto sick period, ovvero il lasso di tempo in cui i sigari andavano incontro a microfermentazione una volta in scatola. Oggi per via dei cicli di abbattimento della temperatura cui i sigari sono sottoposti, questa fase è sempre più veloce e blanda, tuttavia non è raro trovare sigari, anche recenti, che sono in fase di fermentazione. Se si fuma in questo periodo, oltre ad una fumata sgradevole, si può incorrere anche in nausea o malessere temporaneo. Evitate quindi di fumare i sigari che presentano odore ammoniacale importante, lasciateli riposare per qualche tempo in humidor e ne guadagneranno in gusto.
8- Spegnere e riaccendere il sigaro. Benchè alcuni puristi di lungo corso del toscano la ritengano una prassi comune, è assolutamente sbagliato nei sigari caraibici, ed anche nei toscani, specialmente se si tratta di palati neofiti, lasciar spegnere i sigari per periodi superiori a 20-30 minuti per poi riaccenderli. Oltre a note aromatiche amare e sgradevoli infatti, il rischio è quello di sbilanciare e rendere difforme l'umidificazione del tabacco, producendo bracieri irregolari che danno luogo a combustioni imperfette, e conseguente malessere e nausea.
9- fare abbinamenti errati. Anche se difficilmente un abbinamento errato da luogo a problemi di tipo fisico, sicuramente alcuni prodotti in accompagnamento al fumo ne annullano le percezioni, o peggio ne esaltano le note più sgradevoli. Dimenticate quindi il vostro vino rosso preferito, il whisky torbato del cuore, la birra molto luppolata o il cioccolato extra amaro che gradite tanto. La tannicità, il gusto affumicato e l'amaro fanno a pugni col fumo, e sono quindi da evitare. In generale alcuni prodotti che sono gradevolissimi stand alone o in accompagnamento a determinati cibi, possono non abbinarsi perfettamente col sigaro, o in linea di massima richiedono abbinamenti molto specifici, in cui ci si può avventurare una volta acquisita una certa esperienza. Alcuni fondamenti sugli abbinamenti al sigaro li trovate.
10- Fumare ad ogni costo. Molti sigari sono fatti a mano, e come tali possono avere anche qualche difetto di costruzione e tiraggio, possono richiedere un notevole sforzo per avere una boccata di fumo soddisfacente, o al contrario possono essere troppo aperti e favorire il surriscaldamento del braciere. Possono anche capitare sigari che tendono a srotolarsi in corso di fumata, oppure semplicemente possono presentare problemi dovuti alle condizioni esterne del clima mentre fumiamo (tipicamente in condizioni di freddo eccessivo o umidità molto elevata dell'aria). In ogni caso, se un sigaro comincia a diventare sgradevole, o vi provoca sudorazione fredda, capogiri o nausea, abbandonate immediatamente la fumata, anche se vi secca sprecare qualche euro. Se il malessere diventa importante, avrete per un periodo più o meno lungo una repulsione fisiologica verso il fumo del sigaro, quindi meglio evitare di ostinarsi su fumate infelici.
2- far seccare i sigari prima della fumata. Non tutti sanno che i sigari, specialmente caraibici (ma anche i toscani preferibilmente, e specialmente per i neofiti), vanno conservati umidi,se non avete un humidor per poterli conservare, è meglio acquistarli poco prima di consumarli. Se si acquista un puro da un tabaccaio e lo si tiene per una settimana sulla scrivania o in macchina, difficilmente ci darà una fumata piacevole.
3- Umidificare male i sigari. Se uno degli errori più frequenti è quello di lasciar seccare i sigari, esiste anche il problema opposto, e cioè quello di umidificarli eccessivamente, o di riporli in humidor ancora non ben condizionati, e quindi non pronti ad ospitare i puros. I sigari vanno conservati a range di umidità ben definiti, e in generale non gradiscono gli sbalzi di umidità e temperatura.
4- "trattare male" il sigaro prima della fumata. Spesso purtroppo permangono ancora nell'immaginario collettivo approcci del tutto sbagliati nella fumata, come l'inumidire tutto il sigaro con la lingua prima di accenderlo, o intingerne la testa nel vino o nel distillato durante la fruizione. Oltre ai comportamenti sbagliati da evitare, occorre anche ricordare che taglio ed accensione corretti sono prerogative necessarie ad una fumata degna di nota.
5- scegliere a caso. Spesso non si chiede consiglio al tabaccaio prima di acquistare un sigaro, ma ci si basa unicamente sull'impressione che un sigaro fa a prima vista, normalmente lo stereotipo di sigaro grosso e vistoso che ci offre il cinema, mal si concilia con le esigenze di un palato non abituato a livelli nicotinici importanti, è pertanto opportuno seguire un percorso che passa attraverso sigari di dimensioni e forza nicotinica ridotte, anche per chi è già abituato a fumare sigarette.
6- fumare male. Il fumo del sigaro è indubbiamente più appagante rispetto a quello delle sigarette, ma richiede più attenzione anche in corso di fumata, i "puff" vanno cadenzati in modo da non far surriscaldare il braciere (un buon indicatore può essere quello di afferrare il sigaro con la punta delle dita, circa mezzo centimetro al di sotto del braciere, se non si riesce a mantenere la presa per più di 10 secondi significa che si sta fumando troppo rapidamente), inoltre occorre ricordare che il sigaro non va aspirato ma degustato in bocca e al naso.
7- fumare in sick period. Uno dei maggiori fattori di "allontanamento" dei neofiti dai sigari, specialmente cubani e caraibici in genere, è stato fino a qualche anno fa il cosiddetto sick period, ovvero il lasso di tempo in cui i sigari andavano incontro a microfermentazione una volta in scatola. Oggi per via dei cicli di abbattimento della temperatura cui i sigari sono sottoposti, questa fase è sempre più veloce e blanda, tuttavia non è raro trovare sigari, anche recenti, che sono in fase di fermentazione. Se si fuma in questo periodo, oltre ad una fumata sgradevole, si può incorrere anche in nausea o malessere temporaneo. Evitate quindi di fumare i sigari che presentano odore ammoniacale importante, lasciateli riposare per qualche tempo in humidor e ne guadagneranno in gusto.
8- Spegnere e riaccendere il sigaro. Benchè alcuni puristi di lungo corso del toscano la ritengano una prassi comune, è assolutamente sbagliato nei sigari caraibici, ed anche nei toscani, specialmente se si tratta di palati neofiti, lasciar spegnere i sigari per periodi superiori a 20-30 minuti per poi riaccenderli. Oltre a note aromatiche amare e sgradevoli infatti, il rischio è quello di sbilanciare e rendere difforme l'umidificazione del tabacco, producendo bracieri irregolari che danno luogo a combustioni imperfette, e conseguente malessere e nausea.
9- fare abbinamenti errati. Anche se difficilmente un abbinamento errato da luogo a problemi di tipo fisico, sicuramente alcuni prodotti in accompagnamento al fumo ne annullano le percezioni, o peggio ne esaltano le note più sgradevoli. Dimenticate quindi il vostro vino rosso preferito, il whisky torbato del cuore, la birra molto luppolata o il cioccolato extra amaro che gradite tanto. La tannicità, il gusto affumicato e l'amaro fanno a pugni col fumo, e sono quindi da evitare. In generale alcuni prodotti che sono gradevolissimi stand alone o in accompagnamento a determinati cibi, possono non abbinarsi perfettamente col sigaro, o in linea di massima richiedono abbinamenti molto specifici, in cui ci si può avventurare una volta acquisita una certa esperienza. Alcuni fondamenti sugli abbinamenti al sigaro li trovate.
10- Fumare ad ogni costo. Molti sigari sono fatti a mano, e come tali possono avere anche qualche difetto di costruzione e tiraggio, possono richiedere un notevole sforzo per avere una boccata di fumo soddisfacente, o al contrario possono essere troppo aperti e favorire il surriscaldamento del braciere. Possono anche capitare sigari che tendono a srotolarsi in corso di fumata, oppure semplicemente possono presentare problemi dovuti alle condizioni esterne del clima mentre fumiamo (tipicamente in condizioni di freddo eccessivo o umidità molto elevata dell'aria). In ogni caso, se un sigaro comincia a diventare sgradevole, o vi provoca sudorazione fredda, capogiri o nausea, abbandonate immediatamente la fumata, anche se vi secca sprecare qualche euro. Se il malessere diventa importante, avrete per un periodo più o meno lungo una repulsione fisiologica verso il fumo del sigaro, quindi meglio evitare di ostinarsi su fumate infelici.
bar con o senza wifi
Una volta a settimana vado a fare colazione in un bar-pasticceria fuori lucca, quasi fuori città. Si tratta dell’unico bar in zona(o forse ce ne sono 2) aperto tutta la notte; ce n’è un altro per vecchi che guardano giocare alle macchinette e non bevono grappa, ma quello non è veramente un’opzione per me – così come per i vecchi non è un’opzione andare nel bar-pasticceria.
Qualche mese fa di fronte al mio bar-pasticceria (e quando dico di fronte intendo letteralmente di fronte) ha aperto un enorme bar del franchise. Se non li conoscete sono bar carini, caldi e salottosi, loro li chiamano “coffee shop”, in effetti hanno l’aria un po’ internazionale: dentro ci sono giovani baristi molto gentili che ti danno del lei e c’è un tavolone conviviale con le tortiere in vetro e le brioche.
Il mio bar-pasticceria invece è gestito da due signore carine che alla terza volta che vai ti chiedono “come va tesoro?”, si informano sul tuo lavoro, si preoccupano se bevi il cappuccino lentamente (forse è troppo caldo? Vuoi un’aggiunta di latte freddo?) e vanno e vengono dal retro del negozio, dove il marito di una delle due sforna tantissimi tipi di brioche molto buone.
Poco dopo l’apertura le due signore hanno rinnovato l’arredamento. Prima c’erano i tavolini di marmo chiaro e le sedie classiche da bar (quelle senza braccioli, con lo schienale in legno incurvato e la seduta in vimini). Ora ci sono degli angoli-salottino (un divano, due poltrone, tavolo basso).
Non so se è stato fatto consciamente oppure no, ma l’emulazione del modello è evidente, pure nei colori. E secondo me è sbagliata, perché non hanno considerato queste cose:
Le abitudini dei clienti, che – almeno a colazione – vanno nel loro bar da soli o in coppia, quindi il salottino è uno spreco: occupano il tavolo ma non tutti i posti.
Le risorse disponibili: lo spazio è piccolo, l’arredamento molto più ingombrante, hanno perso dei coperti.
L’esperienza utente: ora quando mangi il cornetto non puoi mettere le gambe sotto il tavolo, quindi ti sbricioli suli pantaloni (o almeno, questo è ciò che succede a me). Anche l'altro ha i divani e i tavoli bassi, ma ho notato che quasi nessuno li sceglie per colazione: stanno tutti al bancone oppure ai tavoli normali da pasto.
Il posizionamento: i divani sono di plastica morbida nera, non è brutta, ma sa di catena, di “consumo un cappuccino e uso il wifi gratis tutto il giorno”. Il marmo è tipico di molti bar storici a Lucca, quelli che scegli quando sei alla ricerca della qualità (almeno apparente).
I bisogni, che forse è la cosa più importante. L’arredamento è solo l’espressione visiva di un modo di fare le cose che risponde a delle necessità precise – sentirsi coccolati, fare due chiacchiere, raccontare i fatti tuoi e sentire i fatti di altri, sentirsi parte di una comunità – ma è importante, perché ti permette di essere riconosciuto. Ora il bar, dato che sembra una catena, non è più riconoscibile per quello che è.
La reazione più comune quando si tratta di concorrenza è iniziare a fare le cose come le fa qualcun altro. Ed è anche la più sbagliata.
La cosa da fare, secondo me, è concentrarsi sul proprio modo di fare le cose, chiedersi perché piace ai propri clienti, e poi continuare a farlo, ancora di più, ancora meglio.
Saturday, June 03, 2017
Io sono
[ADESSO]
SONO: in ufficio a casa mia
ASCOLTO: laura pausini
CERCO: di resistere alla tentazione di mangiarmi un gelato
BALLO: non adesso, ma se metto le cuffie sì
CANTO: le canzoncine di laura
DOVREI: finire di fare certe robbe.
[SI O NO?]
TIENI UN DIARIO? non in maniera costante
TI PIACE CUCINARE? sì, quando trovo il tempo
HAI UN SEGRETO CHE NON CONOSCE NESSUNO? si
TI MANGI LE UNGHIE? no
CREDI NELL'AMORE? a modo mio, ci credo totalmente
[CHI E'?]
LA PERSONA PIU' STRANA CHE CONOSCI: se son normali non li
vogliamo :)
LA PERSONA PIU' INCASINATA CHE CONOSCI: credo L.M.
LA PERSONA PIU' SEXY CHE CONOSCI: concetto astratto direi sarah
di viareggio
L'INSEGNANTE PIU' NOIOSO CHE HAI AVUTO: il prof di matematica
delle medie, che leggeva la parafrasi di dante nelle note del libro e
pretendeva pure che seguissimo
TI VUOI SPOSARE? Direi di si ma mi faccio sfuggire le occasioni
TI SEI MAI TATUATO? no, mi farei tatuare da qualcun altro.
TI SENTI BENE IN COMPAGNIA DEI TUOI GENITORI? No comment
TI PIACCIONO LE TEMPESTE? Si specie se in montagna e senza
ombrello
[A CHE PENSI SE VEDI QUESTO NOME?]
GIULIA: ragazza equilibrata figlia di una mia amica
FEDERICO: impara a farti i fatti tuoi (non si corrompe ne si
millanta)
BARBARA: persona cara
BEATRICE : molto piu’ di una infermiera
JUSTIN: cresce bene
DANIELE: mio omonimo che per qualche motivo ci troviamo sempre
in strade contrapposte
ELISA: persona ignobile
SARA: ogni riccio un capriccio il mio incontro karmico
ANDREA: un amico
TOMMASO: non conosco tommaso
LUCA: uno dei miei migliori amici che dire?se non ci fosse
andrebbe inventato
STEFANO: 1. amico d’infanzia
FEDERICA: cordiale e socievole
GIANLUCA: gli anni passano e i rapporti migliorano
MARIO: super mario linux man
ANTONIO: cent’anni antonio,e il mio dottore iper speciale.
MASSIMO: ne conosco diversi ne stimo due che nonostante tutto
non mi hanno tolto il saluto
SERENA: “e’ questo l’inno del corpo sciolto”
CHIARA : dolce e premurosa
PAOLO: paoli e mio zio due persone straordinarie.Mi manca un
sigaro e un whisky con paolo paoli (darsena di Viareggio : LasVegas)
ALESSANDRO: praticamente un secondo papa’
[COSE PREFERITE?]
NUMERO: 2, 4, 7
COLORE: blu
GIORNATA: venerdì, dopo le 18 però!
CIBO: pizza
STAGIONE: autunno
SPORT: nuoto,passeggiare
CIOCCOLATO AL LATTE O CIOCCOLATA CALDA? both!
CIOCCOLATO AL LATTE, FONDENTE O BIANCO?: tutti!
[NELLE ULTIME 48 ORE]
HAI PIANTO? si
AIUTATO QUALCUNO? sì
HAI COMPRATO QUALCOSA? ho fatto la spesa
TI SEI AMMALATA/O? no
SEI ANDATO AL RISTORANTE? si
HAI DETTO 'TI AMO'? non con queste parole
HAI SCRITTO UNA LETTERA? si
HAI PARLATO CON UNA/UN EX? Mai!
HAI SCRITTO IN UN GIORNALE? no
TI E' MANCATO QUALCUNO? chi non c'è più manca tutti i giorni
HAI ABBRACCIATO QUALCUNO? sì *__*
HAI LITIGATO CON I TUOI GENITORI? no
HAI LITIGATO CON UN AMICO/A? no
[VARIE ED EVENTUALI]
COSA VORRESTI SCRITTO SULLA TUA LAPIDE? Quando ho iniziato a
capire un po’ il mio IO ho iniziato a vivere
COSA PENSI DEI REALITY? esibizionismo
GUARDI LE STELLE? quando le vedo
QUANDO PARLI CON UNA PERSONA LA GUARDI NEGLI OCCHI? sempre
SE TI UBRIACHI PERCHE' LO FAI? Sono astemio
SEI SEMPRE CONVINTO DELLE SCELTE CHE FAI? mentre le faccio mai.
il tempo poi dà quasi sempre ragione al mio intuito
ODI QUALCUNO? si
COSA PENSI DI FARE QUANDO SCOPRI CHE QUALCUNO TI SPUTTANA? Che
fare con degli stupidi patentati che sparlano sentendosi uomini di potere e
ignorando la verita’?
VAI IN DISCO? ogni morte di papa
BIRRA O VINO? Un goccino di vino bianco DOCG e’ un periodo che
vado a pesce buono
DURO o MOLLE? ???????? : ma cosa? il formaggio?
STRACCHINO O PHILADELPHIA? pecorino
SOLE O LUNA? Luna , ora che c'è
INIZIO O FINE? durante, per forza!