Tuesday, September 20, 2016

Caro dottore


“Caro dottore per favore, non nascondere la diagnosi. Entrambi sappiamo che io sono qui per sapere se ho qualche seria malattia. Se so cos’ho, posso combatterlo e ho meno paura . Se tu mi nascondi la diagnosi e non mi dici come stanno le cose , mi togli la possibilità di aiutare me stesso. Mentre tu ti stai chiedendo se io la comunicherei , io già lo so. Puoi sentirti meglio se non me lo dici, ma il tuo inganno ferisce.
Non dirmi quanto tempo dovro' soffrire ! Io solo posso decidere quanto soffrirò. Sono i miei desideri, i miei obiettivi, i miei valori, le mie energie, la mia voglia di vivere che fanno la differenza e prenderanno la decisione!
Fai capire a me e alla mia famiglia come e perchè mi sta succedendo questo. Aiuta me e la mia famiglia a vivere ora. Dimmi cosa devo mangiare e di cosa ha bisogno il corpo. Dimmi come usare la conoscenza e come il mio corpo e la mia mente possono lavorare insieme. La guarigione viene da dentro, ma io voglio unire le mie forze alle tue. Se noi due diventiamo una squadra, io potrò vivere una vita un po’ più migliore. Dottore, non lasciare che le tue aspettative negative , i tuoi timori e i tuoi pregiudizi infettino il mio stato di salute. Non guardare solo alla mia possibilità di star bene, vai oltre le tue aspettative. Dammi la possibilità di essere l’eccezione alle tue statistiche!
Insegnami ciò che sai, le tue credenze e le terapie, ed aiutami a portarle nella mia mente. E ricorda, sono le mie credenze e convinzioni ad essere le più importanti. Ciò in cui non credo non può essermi d’aiuto.
Devi studiare e conoscere ciò che la malattia significa per me: dolore, o paura dell’ignoto. Se il mio sistema di credenze accetta terapie e non accetta la tua terapia , non abbandonarmi.
Per favore, prova a farmi cambiare idea e a cambiare il mio sistema di credenze, sii paziente con me,aspetta e credi nel mio cambiamento. Potrebbe arrivare un momento in cui io sia terribilmente ammalato e bisognoso della tua terapia e del tuo aiuto come e' gia' successo.
Dottore, insegna a me e alla mia famiglia a convivere con la malattia, anche quando non ci sei tu con me. Concedici del tempo per farti delle domande e dacci un po’ di attenzione quando ne abbiamo bisogno. E’ importante che io mi senta libero di parlare con te e di farti domande. Vivrò un po’ di più e la mia vita avrà un po’ più senso se io e te sviluppiamo una relazione significativa. Io ho bisogno di te per raggiungere i miei nuovi obiettivi”.
"ai crescenti successi della medicina corrisponde paradossalmente, l’aumento d’insoddisfazione tra i pazienti e gli stessi medici, che peraltro sembrano andare per strade diverse: i pazienti alla ricerca di una maggiore tutela, i sanitari alla ricerca di un riparo da richieste di salute a volte difficilmente soluzionabili." A volte, la relazione tra medico e paziente potrebbe farsi complicata perché il medico potrebbe non avere la possibilità (in termini di tempo, risorse e formazione) di cogliere quei bisogni di cura che vanno al di là del corpo del paziente."alle tematiche relazionali per accrescere la capacità di sviluppare un rapporto empatico con il paziente"L’ipocondria è la paura o la convinzione di avere una malattia grave a dispetto delle evidenze cliniche. L’ipocondria è l’espressione di un disagio che cerca di elicitare risposte di rassicurazione da parte degli altri. Il disturbo sembra essere legato ad uno stile d’attaccamento insicuro  per cui la persona tende a vedere se stessa come immeritevole di cure (in senso ampio) e/o gli altri come incapaci o disinteressati a fornirle. Inoltre, precoci esperienze di malattia che colpiscono la persona o un suo familiare, tendono ad aumentare la probabilità che i disagi possano esprimersi attraverso il corpo e le sensazioni.

1 Comments:

Blogger Joe said...

Credo che chiedi troppo a un dottore (scritto volutamente minuscolo). Per la psichiatria esistono pochi "rami", come se i pazienti si dividessero e 3 o poche piu categorie. Nella psichiatria non è contemplato l'emozionalità. E' questo che fa si che le categorie diventino 100 o piu invece di poche. ogni paziente è diverso dall'altro, con i suoi problemi e le emozioni che guidano la patologia senza contare i fattori esterni e potrei citare ancora decine di variabili. Non cercare del dottore l'ASSOLUTO, la risposta, ma cercala nella vita, cura le tue passioni, le tue amicizie, quelle che danno un senso alla vita e se non le trovi cercale ad ogni costo. E' LI il senso della vita, la via della guarigione o almeno dello star meglio. dare un senso alla nostra vita sempre e comunque. ad ogni costo! Il dottore è solo un mezzo, un aiuto, non la via. Cosi come i farmaci. Abituarsi a convivere con i propri limiti e non farne un ulteriore scoglio depressivo. Ricorda anche che i dottori hanno a che fare con numero impressionante di pazienti e non possono prestare l'attenzione che vorresti in un singolo caso. Senza dimenticare le pressioni delle case farmaceutiche. La vita è li fuori, la libertà prima di tutto, il confronto con chi soffre delle tue sintomatologie non a livello di compassionalità ma di imput e di crescita sono le sole cose che aiutano insieme ad una terapia di base che deve essere costante nel tempo e non cambiata ogni mese in base alle emozionalità del momento. Insisto sulla parola EMOZIONALITA', èerchè li ci sono i ricordi, le paure, i desideri, l'inconscio di quando eravamo bambini e non ci ricordiamo. Ecco, il nostro scopo dovrebbe essere quello di vivere l'emozionalità più razionalmente, senza ucciderla, perchè siamo noi! I farmaci che uccidono le emozioni portano inevitabilmente ad un tracollo psico-fisico perchè non ci riconosciamo più e la depressione prende piede fino a far sembrare la nostra vita quasi inutile. Non guardare verso il basso quando cammini ma sempre in alto verso il cielo. In terra non cè niente, in alto cè la vita! Vivila, piano piano, ma sempre di più e amala perche ogni giorno non tornerà. La vita è sempre un privilegio anche se non la viviamo al cento x cento. Alza gli occhi al cielo, fatti guidare dall'istinto, dalla libertà di poter scegliere...anche questo è un privilegio e piano piano uscirai dal tunnel buio, dal vedere nel dottore il messia. Lo vedrai come un aiuto, come deve essere...la luce sta nel vivere, nell'assaporare ogni momento e da li trovare i nostri input, sempre più, sempre più....fino a ritornare quelli che eravamo migliori di allora. Gisberto Carnicelli- PS: non fare caso agli errori, è stato scritto di getto senza guardare ne tastiera ne grammatica.

4:14 PM  

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