Friday, September 16, 2016

Ascoltare non è prestare l’orecchio, è farsi condurre dalla parola dell’altro là dove la parola conduce


Sentirsi incompresi è molto doloroso, soprattutto quando si fatica molto per esprimere ciò che si vive, con energia, con fatica, e dall'altra parte non si trova riscontro. E' frustrante, allontana, crea sfiducia e disistima. Spesso è mortificante e fa sentire soli, specialmente nei valori principali su cui si fonda la nostra vita. Forse, visto che per noi sono così importanti e a noi sono così chiari, ci sembra impossibile che per qualcun altro non sia altrettanto. L'incomprensione divide e allontana le persone, crea sfiducia e tristezza. Ma non bisogna mollare, e continuare a credere nel dialogo, nel confronto e nella condivisione,l'unica strada per avvicinare le distanze tra le persone che non riescono o non possono capirsi!L’uomo ha bisogno di amare ed essere amato per vivere un’esistenza felice e, senza uno scambio di opinioni e soprattutto senza dialogo, non si può dire che esista l’amore.Il più delle volte sono proprio le incomprensioni dovute alla mancanza di comunicazione che comportano la morte dell’amore o, ancora peggio, lo stallo in situazioni sentimentali bloccate, dove frasi del tipo “ti amo”, forse una delle più belle che esistano, perdono valore e si usurano, diventando quasi un modo di dire abituale.
L’importanza della parola non sta tanto nel comunicare dei concetti ma nel riuscire a coglierli nella loro pienezza e semplicità: la differenza tra il prestare orecchio e l’ascoltare, cioè capire e carpire la vera essenza della parola, una parola fatta sì di suoni ma soprattutto di significato!Le persone che infatti riescono ad ascoltare sono sempre meno frequenti mentre coloro che invece non sono in grado di ascoltare, solitamente sono quelli che parlano di più sottovalutando l’importanza delle parole e usandole impropriamente, senza calibrarne la forza e l’intensità.Al di là delle "maschere" che tanti usano, cioè atteggiamenti e modi di fare stereotipati (la coppia "di successo", chi fa "vita da single" ecc) però osservo anch'io tanta superficialità nel rapportarsi nella vita di ogni giorno. 
Soprattutto la fretta che hanno tanti, anche nel tempo libero, quando rallentare e scambiare quattro parole ti permetterebbe di assaporare meglio quella giornata Hai ragione nota stonata... l'incomprensione allontana le persone. Un pò penso per paura e incertezza: ognuno si "tiene" i suoi contatti e perde l'occasione per uno scambio "sincero", cioè con empatia e sincero interesse verso altri.Mai mollare... continuare a cercare nuovi contatti e soprattutto mantenere la fiducia nel prossimo.Da una parte si può capire che non si è soli, che non è da deboli (o insicuri) chiedere aiuto o comprensione; come una pianta ha bisogno di luce, terra e acqua così anche noi abbiamo bisogno di cibo, comprensione e socialità. La Società con i suoi stereotipi spesso insiste tanto sul divertirsi, svagarsi, sfoggiare l'ultimo gadget trascurando di coltivare (e apprezzare) meglio i rapporti umani; euforia tanta, empatia zero... poi ci si lamenta che le dipendenze aumentano, le coppie hanno problemi ecc."L’uomo ha bisogno di amare ed essere amato per vivere un’esistenza felice e, senza uno scambio di opinioni e soprattutto senza dialogo, non si può dire che esista l’amore. Il più delle volte sono proprio le incomprensioni dovute alla mancanza di comunicazione che comportano la morte dell’amore o, ancora peggio, lo stallo in situazioni sentimentali bloccate, dove frasi del tipo “ti amo”, forse una delle più belle che esistano, perdono valore e si usurano, diventando quasi un modo di dire abituale".Da qualche tempo sono ricaduto nel male oscuro, nessuno mi capisce, anzi danno solo giudizi e questo mi ha portato a chiudermi in me stesso. Dico che la vita è insensibile a me. sono trasparente. nessuno mi vede. 
ho descritto con parole mie ciò che ripeto da molto: il buio ha preso il sopravvento su di te. ti ha ingoiato e risputato per farti vedere come può stravolgere la tua vita, come stritola la tua anima appena si accorge della tua debolezza. il buio ride e ti deride. ti aspetta perché è cosciente delle tue paure. giustificate o meno che siano, il buio se ne nutre. e così facendo offusca la luce che nutre la nostra anima. MA si può tornare a vivere di luce?So che cosa mi attende. proprio per questo sposto la tua attenzioni su mille cose che mi donano luce. devo cercare di essere egoista con me stesso. Non rinchiudetermi in casa a star male. uscire girate passeggiate..stare uniti. ma soprattutto conta sulla forza che ho. perché ce l'ho?, non so se sono solo. Devo trovare un approdo dove tirare il fiato. ce l'hai fatta una volta? o forse no...... ne sei uscito forse indebolito, all'apparenza, in realtà conosci già il buio e hai una marcia in più per tornare a vivere di luce spero con un amico giusto che mi possa capire a mio fianco.Mi mancano i giorni in cui si andava al bar in collina a prendere un baby(gelato) e un caffe' con un bicchiere di acqua gassata oppure la pizza prosciutto e noci.Da solo non riesco mi serve una spalla di conforto ma spesso per motivi (non di cattiveria)o non ci sono o non ci sei.Che vita ingrata.Sara' perche' riduciamo tutto ai soldi?no non credo quello lo fa L. ma si e' visto come e' finito in disgrazia.Spero che la vita torni a sorriderci.Lo dicevo l'altro giorno ora ho due smartphone ma mi sento cosi' vergognoso di averli,vorrei tornare ai vecchi telefoni,si quello rosso che mi vendette il mio amico e poi devo vedere se tra i pattumosi cellulari di papa' che mi regalava dal supermercato c'e' un dual sim per gli annunci che metto.Devo,voglio,mi manca ritrovare l'umilta' delle cose semplici.Spesso mi fermo in una vietta dove scendi e passi per un bosco mi rilassa.Ho detto che non si dovrebbe ma alla fine la solitudine e' la migliore soluzione per me quell'attimo che ci avvicina o ci sembra al nostro IO.Forse mi mancano anche delle sedute da uno psicologo.......sento questa necessita' dalla vita. Così come da sempre uomini e donne cercano il senso della vita e ognuno dà le proprie risposte, ma trovare una risposta certa... è veramente difficile. C'è chi trova le risposte nella religione, chi in altre filosofie di vita. Ciò che ci accade ci cambia e cambia la nostra vita. Non farti distruggere dal senso di colpa: puoi concentrare le tue energie , cercando insieme, con gli amici veri , per te e per loro, di ricostruire la vostra vita, portando sempre nel cuore il dolore. E' doloroso, lo so, ma credo che il tempo aiuti te e loro a trovare la consolazione. Non desiderare una condanna e l'odio, non ne sarei contento. C'e' bisogno di imparare l'amore e, se ce ne fosse bisogno, il perdono, c'e' bisogno della mia presenza e non di allontanarmi.Nel mio dolore potranno cogliere l'affetto di cui sono capace anche se non sempre espresso, perché a volte anche un solo piccolo segnale può farci sentire amati. 


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