Sunday, March 06, 2016

la solitudine depressa


La solitudine è un disturbo psicologico ma forse anche psichiatrico autonomo, sintomo della depressione che e’ una patologia in costante aumento. Negli Stati Uniti di recente è stato effettuato un sondaggio su 20000 persone, più del 30% di esse si sente pervaso da un senso di solitudine persistente. La sensazione comunemente condivisa è che la solitudine e’ una paura che limita la felicità, provoca dolore e quindi riduce il benessere psicofisico.Quando ti accusano di essere bipolare e vivi in queste situazioni,provi questi sentimenti diventi monopolare e la solitudine inizia ad andare a braccetto con la depressione.La psico patologia della solitudine colpisce maggiormente chi vive nelle grandi città, circondati da tante persone. La solitudine è uno stato mentale che induce a sentirsi vuoti dentro, è più frequente tra coloro che provano tante emozioni ma pochi sentimenti. Le emozioni durano momenti, invece i sentimenti restano ed appagano l’individuo anche durante l’elaborazione notturna fatta mentre si sogna.Attenzione dunque a quando si smette di sognare(la notte).Ma in questa condizione psicofisica non si sogna piu' nemmeno ad occhi aperti.

La patologia della solitudine ha ripercussioni importanti, infatti se non adeguatamente curata può dar luogo a malattie psicosomatiche anche gravi: alterazioni del sistema immunitario, cardiovascolare e nervoso. Questo è provato da dati epidemiologici secondo i quali chi soffre di solitudine o più in generale di psico patologie della depressione presenta tassi elevati di infezioni, malattie cardiovascolari.Studi effettuati  dimostrano che la depressione induce la stimolazione di specifici geni responsabili dei processi infiammatori e riduce invece l’azione dei geni legati alla risposta antivirale, riducendo gli anticorpi. Esiste quindi una relazione diretta tra depressione e alterazione genetica del sistema immunitario. Detto questo, è chiaro che la solitudine deve essere curata tempestivamente, chi ne soffre ha bisogno di aiuto.
Andare da soli al ristorante può mettere a dura prova l'intraprendenza di molti. All'improvviso ci si sente in imbarazzo, osservati, inadeguati e il semplice fatto di sedersi a un tavolo senza altra compagnia che se stessi può trasformare la solitudine in un peso. Da cosa nasce questo atteggiamento? Attenzione, in profondità è collegato a una modalità giudicante,  «Ogni volta che giudichiamo aspramente le persone che ci circondano, rischiamo digiudicare anche noi stessi nello stesso modo. Un buon modo per conoscere gli altri è mettersi accanto a loro e ascoltare come giudicano se stessi ed il prossimo. Più si è duri verso il prossimo, più è probabile che esserlo con se stessi». In sostanza, se dentro di te pensi che sia da sfigati andare da soli a cena fuori, a teatro o al cinema, è ovvio che tenderai a non trovarti in questa situazione. In realtà, tutt'altro che esserlo liberarti da questa schiavitù, può rivelarti un nuovo modo di affrontare la quotidianitàe ciò che ami fare. Iniziare a apprezzare la compagnia di se stessi senza aver necessariamente bisogno degli altri è una piccola rivoluzione capace di cambiare il rapporto con la nostra interiorità e migliorare la qualità della vita.Ma non solo andare in un ristorante da solo,per la mia esperienza personale trovo molto rilassante passeggiare in vie di montagna per boschi,alla ricerca di qualche sorgente,in qualche cimitero isolato,o in montagna al riparo durante un forte temporale.Tutti luoghi che se impari a viverli nella solitudine/depressa ti posso spostare leggermente dalla situatione monopolare "bassa" a non voglio dire a quella alta ma a una fase di relax quieto dove riesci sentirti parlare con te stesso.Non si riesce piu' a sognare ma a meditare si a parlare dentro di noi di cose semplici non stressanti e a trovare un po' di quiete.

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