Saturday, February 20, 2016

Come una trota sola in un lago

Chi nella vita non ha mai conosciuto periodi di depressione? Tante persone che solitamente appaiono felici fuori, dentro di sé spesso portano un peso che si sforzano in ogni modo di ignorare e di mascherare. Può essere l'infelicità di ciò che si è, della propria vita, dei propri rapporti con gli altri, talvolta anche della propria esistenza. Essa attanaglia il cuore e la mente di giovani e adulti, disoccupati e ricchi, malati e persone che godono di buona salute; è un vuoto comune a tutti gli uomini e le donne.La depressione soffoca la nostra anima fino a logorarla.Ricordo sempre con affetto un amico che sentendo parlare di psicofarmaci dice: "Medicine per l'anima"
Molte persone cercano di sfuggire alla depressione rifugiandosi nei divertimenti, nelle amicizie, negli hobby, impegnandosi nel lavoro, appoggiandosi su un partner, distraendosi mediante gli svaghi... ma il disagio dell'anima non sparisce, anzi sembra aumentare e non trovare soluzione.
Io soffro da anni di una profonda depressione dalla quale non riesco ad uscire; esteriormente sono una persona poco affabile e tranquilla, ma interiormente il travaglio era intenso, a volte mi porta a piangere a lungo; il pensiero di farla finita mi passa per la mente alcune volte, ma essendo cresciuto in una famiglia cristiana lo rigettavo a priori.O forse come mi ha detto un medico e' "la paura di cedere in tentazione" Sono giunto ad attraversare anche un periodo di forte esaurimento, fisico ma soprattutto mentale. Ogni cosa era diventata insopportabile per me, e il rapporto con gli altri e con i miei stessi familiari risentì della mia condizione. Di tanto in tanto scarico su di loro le mie incertezze, le mie angosce, i miei problemi, li accuso facendoli soffrire inutilmente, e non capisco che il problema non e' attorno a me, ma dentro di me!
Penso che cambiare vita, ambiente, lavoro, abitudini, finanche il mio carattere, avrebbe potuto costituire una soluzione anche solo parziale al mio problema. In realtà, qualunque cosa io facia, la depressione non va via: posso fingere che non esistesse, posso riuscire ad ignorarla riempiendo le mie giornate di impegni, passatempi, uscite con gli amici... ma chi voglio ingannare? Al primo momento di solitudine devo affrontare nuovamente quell'inspiegabile tristezza che era nel mio cuore.
Mi reputo cristiano, non commetto crimini di alcun genere, quando potevo facevo anche del bene a chi aveva bisogno... perché, allora, vivo nell'insoddisfazione? Cosa mi manca? E Dio, dov'e'?
Si, io credo in Dio, mi rivolgo spesso a Lui quando ho qualche problema. Ma questo era tutto! Non ho forse un rapporto con Lui, non lo amo come un figlio ama suo padre, in una parola, non conosco Dio.
Perché tanti soffrono di depressione, e anche tante persone "religiose", che dicono di credere in Dio, brancolano nel buio della propria anima?
Perché hanno messo da parte Dio! Magari essi credono anche nella religione, cioè nel formalismo, nell'essere cristiani di nome essendo però, di fatto, persone che vivono principalmente per se stessi, per i propri desideri, decidendo da soli cosa fare della propria vita, e cosa mettere al primo posto nel proprio cuore: quello, nei fatti, è il loro vero dio.
Dov'è Dio nella nostra vita? La Bibbia dice: "non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai". Non importa se sei ateo o anche molto religioso, o se hai commesso qualche piccolo peccato o dei gravi crimini, sei comunque un peccatore perduto e separato da Dio.
Questo è il vuoto che hai nell'anima: nel tuo cuore manca il Signore. L'anima tua desidera l'abbraccio e l'amore di Dio, poiché Dio ti ha creato per vivere in comunione con Lui. Tu puoi cercare di riempire quel vuoto con tutto quello che il mondo ti offre, in bene e in male, ma non ci riesci perché è un vuoto che solo Dio può riempire.
Egli non è un Dio lontano e disinteressato. Lui TI AMA! Ti ama perché per salvarti, Gesù, il Figlio di Dio, venne nel mondo e portò i tuoi peccati sulla croce: ha pagato interamente la condanna che meritavi tu, morendo al tuo posto e versando il Suo sangue innocente.
Questa è la buona notizia del vangelo: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui".
Riconosciti peccatore davanti a Lui, e abbandona ai Suoi piedi tutti i tuoi peccati. Accetta la salvezza che Lui ti offre, chiediGli di fare di te una nuova creatura e di essere da oggi in avanti il tuo Signore e il tuo Salvatore, e tu conoscerai l'amore sconfinato di Dio!
Questa è la nuova nascita di cui parlò Gesù: non sarai più solo una creatura di Dio, ma un figlio di Dio. Egli sarà tuo Padre, e tu sarai un suo figlio. Non sarai mai più solo, ma conoscerai finalmente quella gioia e pace profonda nel cuore, che il mondo non ha e non può darti.
Dio stesso veglierà su di te con amore in ogni istante della tua vita, e tu saprai che in ogni momento potrai rivolgerti a Lui, nel nome di Gesù, certo che Egli ti è accanto e non ti abbandonerà mai, e che un giorno sarai con Lui nel regno dei cieli.
Non aspettare oltre, vai a Gesù così come sei, Lui l'ha promesso: "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori".
Credo che ci sia un filo sottile da ritrovare tra la psichiatria e la fede.Credo che la psichiatria dovrebbe essere affiancata anche da un percorso psicoterapeutico e vedrei in questo anche un uomo di fede che si potrebbe avvicinare a questa pratica.
L'amara realta' e' che la psichiatria e la psicologia sono molto razionali e che non vedro' mai un affiancamento di questo tipo in questa era in cui le vocazioni sono sempre meno e un prete o chi per esso promuova la parola di Dio si veda dislocato su 7/8 parrocchie.
Infondo mi mancano i tempi della gioventu',dei campi-scuola dove si viveva in comunita' ed era piu' facile questa relazione persone/Dio/catechesi/vita di ogni giorno.
Siamo soli in questa vita come una trota in un grande lago disabitato destinati a sopperire nella solitudine e soffocati dalla depressione.



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