Sunday, March 11, 2018

tra l'ordinario e il non ordinario


Sono quasi le undici di sera,sto sempre guardando le puntate di higlander. È finita un’altra delle mie giornate solitarie: io e Pippo, il mio cucciolo di pinche medio/nano, tre anni di dolcezza in continuo movimento. Le pipì e le cacche sul pavimento sono diminuite un pochino da quando lo porto fuori ogni 45 minuti ma nel giardino signorile lui vuole andare,in quello dell'ingresso della casa,non quello della corte. Ogni pipì fatta fuori è una festa tipo quelle di laurea dei film americani. Non siamo ancora riusciti ad arrivare alla fine della strada, perché non solo non ha idea di come si usi il guinzaglio (e' lui che controlla il guinzaglio o lo dovrei controllare io?), ma ha paura perché dietro l’angolo c’è l’ignoto.
Tutti se ne vanno alle otto meno un quarto della mattina, e io e io mi preparo per andare "in ufficio" si in verita' non devo timbrare un vero e proprio cartellino essendo in pensione ma devo fare presenza.Pare che se i m5s vanno al governo aumentera' anche la mia pensione....speremo....Non sempre vado in ufficio alle volte sto a casa e ci gestiamo le nostre giornate nel silenzio spezzato da qualche Ippo Ippo tipo come il bambino del film chiamava rintintin! , COME HERE! e SIT! Poi verso le tre mi inculco un po' di tv. ma reggo poco quasi subito dopo, mi metto su internet e non che non abbia visto i telegiornali ma cerco di spulciare notizie di politica locale. Verso le cinque faccio la merenda di meta' pomeriggio che la nutrizionista mi ha commissionato. Verso le sei, sempre stanco, sempre ansioso per non so cosa, con poca energia. A tavola si parla poco, a parte Io che discuto di politica. Poi faccio un bagno caldo e vado a letto alle nove o nove e mezzo in punto. Pippo fa un’altra pipì in nel bagno del piano di sotto, che pulisco. Il computer alle nove e trenta si spenge. E immerso nella mia stanchezza, è arrivata l'ora del telefilm su divx. E poi scopro che ormai sono quasi le undici di sera, cerco di dormire, con il mio Pippo che va da papa' e mamma e da me viene la sua mamma Chica che mi segue assonnata.Arriva mamma:
 “Come va?”, mi chiede.
“Sono stanco e mi sento solo”
“Come solo?”
“Solo, sono sempre solo”
“Non sentirti solo”, dice spegnendo la luce.
Non sentirti solo: grazie del consiglio!
Penso che la solitudine non sia la mancanza di persone attorno, e che infatti è l’opposto: la solitudine è quel sentimento che si prova quando c’è qualcuno lì di fianco ma in realtà non c’è connessione, ognuno nei propri pensieri. La solitudine me la immagino come una specie di verme che entra dentro il mio torsolo e me lo mangia tutto intorno. Crea uno spazio tra me e gli altri a volte impercettibile e a volte insopportabile. Che poi a me piace stare da solo. Entro subito in un ritmo che mi trascina verso sera e che mi aiuta a concentrarmi a fare diverse cose. Quando sono solo scrivo, poi suono un po’ il flauto, poi vado a fare una passeggiata, poi scrivo ancora. Poi leggo. Stare da soli per qualcuno è difficile, ma per me è bellissimo. Non mi pesa mai. Quello che non mi pesa è avere amici, attorno e sentirmi solo nel senso più brutto del termine.
Poi penso ancora un po’.
Penso che sia strano quello che mi è successo oggi pomeriggio. Sono andato al supermercato a fare la spesa e mi è venuto in mente di comprare una tortina per casa. Gliene ho presa una a forma di cuore, tutta di cioccolato e ricoperta di frutti di bosco.Mentre sceglievo il dolce, improvvisamente, mi sono messo a piangere, perché mi è venuto in mente cosa facevo li. Poi ho pensato di scrive queste righe come a delle farfalle che adesso possono volare via e che io sarò sempre qui, a fare il tifo per chi mi vuole bene e si fida di me. Pensavo a questo e mi è venuto così da piangere che la signora di fianco mi ha chiesto se andasse tutto bene. Sì, le ho detto sorridendo. Sorry. Dicono che ho il polso del leader e forse e' vero e tante volte perdo le mie energie in cose futili, scrivo e parlo a braccio e sono un buon oratore lo ammetto.E poi penso al tempo che passa a una velocità assurda e che mi ricordo come se fosse ieri la notte che tutto comincio'.
Pazzesco.
Poi decido di non pensare più e di dormire un po’.

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