Thursday, December 01, 2016

Tristezza Natalizia


Ci risiamo: le vie sono piene di luci colorate, le vetrine sono sempre più addobbate e anche se tu proprio non lo vuoi vedere è inevitabile non accorgersi che tra pochissimo sarà Natale. Molti sono affetti dalla depressione natalizia: gli specialisti la chiamano Christmas Blues!Doni, addobbi, luci, colori, sapori. Natale è la festa più dolce dell'anno, riunisce le famiglie e fa sentire "più buoni". Ma non per tutti è così. A volte riaffiorano ferite del passato, assalgono ansie di fine anno per non aver fatto tutto quello che ci si era prefissati, paura per l'ignoto del nuovo anno, stress da regali, tristezza.Perché si soffre di Depressione natalizia?Le cause principali di questo senso di malessere possono dipendere anche dalla paura del domani: il mese di dicembre segna la “morte” dell’anno, la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo. Come tutti i momenti di transizione possono celare una perdita e quindi creare ansia. L’allegria che può seguire il capodanno è proprio la compensazione di un lutto simbolico che sta passando. Inoltre il nuovo anno rappresenta un cambiamento verso l’ignoto dove vengono riversate le speranze per un futuro migliore. Ovviamente chi è insicuro teme di rimanere bloccato nel passato.Chi ne soffre di più?A soffrirne di più sono soprattutto coloro che non stanno vivendo una situazione ideale soprattutto sentimentalmente!Pare proprio che a risentire maggiormente di questo disturbo siano le persone che non hanno ancora trovato l’anima gemella, o che l’ hanno appena persa… E sì Natale e annessi, sono feste fatte per scambiarsi regali all’ombra dell’albero di Natale, di coppie che si baciano sotto al vischio e si promettono amore eterno, oppure di famiglie ideali composte da bambini splendidi e perfetti.Quali sono i sintomi del Christmas blues?Mal di testainsonnia o dormire troppo, cambiamenti nell’appetito causati da perdita o aumento di peso, agitazione o ansia, senso di colpa eccessivo o inappropriato, diminuzione dell’interesse in attività che normalmente portano piacere come cibo, sesso, lavoro, amici, hobby e divertimenti.Cosa fare per difendersi dal “Christmas blues”?Innanzi tutto non bisogna autocommiserarsi perché è la cosa peggiore che potremmo fare!Evitiamo di “invidiare” tutte le coppie che ci passano davanti, non è tutto oro quel che luccica, e ricordiamoci che la maggior parte delle coppie in realtà non sono poi così felici (come spiegarsi se no l’enorme numero di separazioni???)

Sarebbe poi, necessario cercare di:

  • Minimizzare le aspettative e trasformare il Natale in una “festività normale”.
  • Avere un programma organizzato per il periodo non troppo diverso da quelli di altre feste.
  • Non formulare propositi di cambiamenti totali dopo Capodanno.
  • Attività fisica all’aria aperta, nonostante il clima e soprattutto nelle ore di luce.
  • Proporsi obiettivi realistici: organizzare il proprio tempo, fare liste, priorità, fare un budget e seguirlo.
  • Uscire dalla ritualità delle feste e cercare di inventare modi nuovi o diversi per celebrare il Natale.
  • Permettere a se stessi di essere tristi o malinconici: sono sentimenti normali particolarmente sotto Natale.
Il Christmas Blues è un problema transitorio dell’umore: si manifesta a partire da qualche giorno prima del Natale, quando ha inizio la frenesia delle cene e la corsa agli acquisti, a dopo l’Epifania, con le ultime occasioni di regali e di incontri con amici e parenti. Una volta terminato questo periodo, la persona sofferente di tristezza natalizia di sente come “svuotata”, apatica, priva di interessi. In seguito, con il passare dei giorni e la ripresa delle consuete attività lavorative, la tristezza si allontana poco per volta. Si tratta di un disturbo che, a parere degli esperti, riguarda soprattutto i giovani adulti sui trenta – quaranta anni, mentre bambini, ragazzi e persone più anziane sembrano esserne quasi immuni. Alla base di questo disturbo si ritrova quasi sempre una personalità già predisposta alla depressione e l’associazione della quantità di luce solare in meno, tipica di questo periodo dell’anno, con la conseguente minore concentrazione della serotonina, il neurotrasmettitori che regolano l’appetito, il sonno e appunto il tono dell’umore, completa il quadro del Christmas Blues.
Ci si sente tristi in mezzo a persone felici
Chi è soggetto a Christmas Blues prova una sorta di fastidio nel dovere necessariamente sottostare alle tradizioni delle feste. Il ritrovarsi insieme, lo scambio dei regali, i festeggiamenti imposti dal periodo provocano una forma di ansia e un desiderio di fuggire, di nascondersi in casa propria e di godersi un bel film, in santa pace, crogiolandosi nella propria tristezza e aspettando che il periodo delle feste giunga al termine. Non sempre, però, è possibile assecondare questo desiderio di solitudine: i doveri e le tradizioni impongono di mostrarsi sorridenti con gli amici, i figli ed i genitori. Tutto questo non fa che accrescere il disagio. Cosa fare, per sentirsi meglio? Sicuramente è consigliabile una sana via di mezzo. Non è necessario, in altre parole, partecipare controvoglia a tutte le occasioni di festeggiamento. Ci si può concedere, per esempio, di rifiutare con gentilezza ma decisione l’ennesimo invito a un brindisi o a una cena. In questi casi, è bene dedicare del tempo a se stessi, con un lungo bagno caldo, un bel film da videoteca, del sano relax sul divano immersi nella lettura. D’altra parte, anche isolarsi troppo non è consigliabile: la solitudine durante le feste induce ad avere pensieri negativi su se stessi e sul futuro. È quindi opportuno sforzarsi e uscire, anche solo per una passeggiata nelle ore in cui la luce è più intensa, è un validissimo anti-malumore o un pomeriggio al cinema con le persone care per vedere una commedia.Se, poi, la tristezza non accenna a diminuire dopo le feste, è importante escludere che si tratti di depressione vera, rivolgendosi a uno psicoterapeuta psichiatra che potrà valutare la situazione ed eventualmente prescrivere la cura più adatta.
La depressione è un esperienza affettiva universale, connaturata all'essere umano (si è arrivati ad affermare: finché non si è provato ad essere depressi non si é davvero uomo). Rappresenta una delle modalità affettive con cui l'uomo si relaziona col mondo e permette all'uomo di superare le frustrazioni, le delusioni e le perdite. Ogni cambiamento, in quanto tale, è perdita di qualche cosa di noto e avventura dell' ignoto e quindi comporta sentimenti di depressione per la perdita e di ansia per l'ignoto. Vivere significa affrontare continuamente cambiamenti e quindi è sempre presente il rischio di passare dalla depressione fisiologica alla depressione patologica. 
La depressione ondeggia tra normalità e patologiapuò essere infatti lutto(normale reazione alla perdita di una persona cara oppure una grave frustrazione) o malattia (si differenzia dal lutto soprattutto per durata, per quantità e per sproporzione rispetto alla causa scatenante). Il lutto permette, con il suo lavoro, di sciogliere il legame con la persona (o ideale) persa, che diventa un dolce ricordo e permette il recupero di nuovi rapporti affettivi e di nuovi investimenti nella realtà. Il lavoro del lutto coincide con una depressione, in cui l'oggetto d'amore perduto è tenuto in vita dentro di noi, ma il principio di realtà prende il sopravvento e si è di nuovo capaci di guardare avanti.Quando però i sintomi depressivi non hanno un evento scatenante o persistono per troppo tempo, c'è perdita di autostima, il senso del tempo e dello spazio cambia e c'è la percezione dell'impossibilità di uscire dalla situazione, allora si entra nella patologia.

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