Retrocomputing Mania
Retrocomputing Mania
Io lo faccio nel mio piccolo per rievocare la mia nostalgia degli anni 80
Se non avete mai utilizzato un computer con lo spirito pionieristico
che caratterizzava tutti gli appassionati e i professionisti dei decenni
passati, probabilmente non riuscite a capire la filosofia del retrocomputing.
In quegli anni ogni computer aveva una storia particolare, ogni macchina
era un'avventura informatica: tutti potevano cimentarsi in esperimenti
per potenziare i propri calcolatori domestici e scovarne i segreti non rivelati.
Insomma, lo spirito che ci avvicinava ad un computer non è quello che oggi
potrebbe aver un qualsiasi operatore, ma era denso di scoperte e sorprese:
ognuno si sentiva come Indiana Jones.Ancor prima, quando gli home computer
non erano diffusi, gli operatori di mainframe si trovavano ogni giorno a sfidare
i loro colossi per ottimizzare processi di calcolo troppo lenti che oggi si risolvono
in millesimi di secondo. La sfida del tempo, quello di elaborazione, e quella dello
spazio per immagazzinare i dati erano un continuo stimolo a migliorare i
programmi e migliorare se stessi. Oggi c'è abbondanza di memoria e una
gran quantità di spazio su hard-disk, che vent'anni fa sembrava irraggiungibile:
eppure allora ogni cosa, ogni computer sembrava aver già raggiunto i livelli più
alti. Chissà come sarebbero stati nel 2000, pensavamo tutti.
Con i computer di oggi, tutti anonimi e tutti uguali, non c'è più quello spirito.
O forse lo avvertiremo tra vent'anni. I primi ad entrare nelle nostre case
godevano di vita propria: avevano un anima, creata probabilmente da noi
stessi e alimentata da storie, sfide, confronti con i successori sempre criticati
e avventure personali. E' tutto questo turbinio di emozioni che spinge gli
appassionati di oggi a rincorrere le vecchie glorie, a ripulirle meticolosamente
, a studiarne gli interni come un chirurgo esaltato, a resuscitarli e adorarli come
sciamani drogati da quelle esperienze passate, impossibili da reprimere. Tutto questo è retrocomputing.
La prima volta che collegai il computer al telefono non potevo neanche immaginare
che una creatura come Internet sarebbe potuta mai esistere. Allora esistevano
solo le BBS, le banche dati locali. Queste erano raggiungibili con il modem o
l'accoppiatore acustico, o l'adattatore telematico.... Ognuna risiedeva in luogo
preciso e aveva un suo numero locale: i più ricchi avevano l'incredibile possibilità
di collegarsi alle BBS americane o canadesi, e scaricare chissà quali file testuali,
ricchi di informazioni fresche e sconosciute nel nostro paese... Per me digitare
un numero di Milano e sapere che il mio computer era fisicamente collegato da
un filo di byte ad un'altra città equivaleva ad un evento che mi avvicinava al
futuro più degli altri. Avrei mai potuto immaginare che un giorno sarebbe esistita
la possibilità di gestire uno spazio su un computer remoto, magari oltreoceano?
Avrei mai potuto pensare di possedere nel 2001 più di 50 computer quando allora
uno solo costava più di ogni altra cosa da me raggiungibile? E che migliaia di
persone sconosciute potessero apprezzare i miei sforzi senza muoversi da casa?
Oggi vi sembrerà normale stare seduti a leggere una pagina su un computer,
raggiunta con un collegamento ipertestuale tramite un comune modem e un
abbonamento a Internet. Ma solo sei anni fa tutto questo era fantascienza.
Dieci anni fa qualcuno diceva che il computer che state usando sarebbe stato
impossibile da realizzare e che la velocità dei processori non avrebbe mai superato
i 100 Mhz. Oggi abbiamo hard-disk da 75000 Mb e processori da 1700 Mhz.
Nel 1990 un hd da 200 Mb costituiva uno status-symbol. Nel 1985 un disco rigido
da 5 Mb era il massimo che si poteva desiderare e costava otto milioni. Negli anni
settanta solo i mainframe avevano sistemi di memorizzazione su tali dischi e
costavano centinaia di milioni, con prestazioni che oggi fanno sorridere.
Questa incredibile velocità evolutiva ha compresso le varie ere informatiche e
ha dato la possibilità a molti di essere protagonisti in prima persona della storia
che ha cambiato il mondo. Non voglio essere retorico ma, ricordatevi, questi
anni costituiscono una rivoluzione che ha inciso su ogni aspetto della società
umana, come non era mai successo dalla nascita dell'uomo. E noi stiamo partecipando.
Eccoci quindi archeologi informatici, guru elettronici e smanettoni incalliti:
ricercatori senza tregua, esploratori di discariche e cantine dimenticate,
capaci di apprezzare quell'odore di polvere intrisa di aroma elettrico tipico
dei vecchi computer. Tutti questi sono i motivi che ci spingono a cercare
queste vecchie macchine e a possederle di nuovo per resucitarne
lo spirito nascosto da anni. Se non l'avete capito adesso, non lo capirete mai più.
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