Thursday, May 01, 2008

Indian "la grande sfida"

La storia vera soggetto di un film (Indian "la grande sfida")

Burt Munro nasce nel 1899 in un piccolo paese della Nuova Zelanda: Invercargill. Nel 1915 acquista la sua prima motocicletta (una Duglas) che nel 1919 viene affiancata da una Clyno con sidecar. Quest'ultima, priva del sidecar, viene utilizzata da Burt per i record di velocità disputati nel circuito di Fortose nei pressi di Invercargill. Nel 1920 Burt acquista quella che diverrà la "Indian più veloce del mondo" una delle prime Indian Scout prodotte (motore n. 5OR627). Da questo momento l'ambizione di Burt sarà quella di rendere questa Indian sempre più veloce, continuando a migliorarala per il resto della sua vita.

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Burt iniziò a modificare la sua Indian nel 1926 nel garage di casa. I primi pistoni verranno ottenuti colando alluminio fuso direttamente in buchi scavati nella vicina spiaggia locale! Nel corso degli anni realizzerà cilindri, volani, pistoni, alberi a cammes, bielle, sistema di lubrificazione, e molti altri componenti. Speritmenterà fusioni con leghe di vari metalli per trovare quella più adatta al suo scopo. Le rifiniture dei pezzi spesso venivano fatte a mano. Qui sotto è raffigurata strana esposizione di pistoni, cilindri e altro materiale sacrificato, ironicamente intitolata "le offerte al dio della velocità".

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La frizione sarà modificata sostituendo i dischi originali con 17 dischi in acciaio bloccati da 24 molle, il tutto per una pressione sul spingi disco pari a circa 617 kg. Nel corso degli anni la trasmissione primaria passerà da catena quadrupla una una triplex con pignone da 22 lato albero motore e 46 lato frizione. La scatola del cambio rimane originale mentre gli ingranaggi "Power Plus Indian" del 1916 verranno modificati. Il materiale per le canne dei cilindri proviene solitamente da vecchie tubazioni del gas in ghisa in disuso, mentre costruire per i cilindri esterni Burt fondeva i vecchi pistoni; quest'ultimi venivano riprogettati quasi ogni anno e costruiti circa una mezza dozzina alla volta. I primi carburatori utilizzati provenivano da una Indian Chief del 1924. Nel 1927 dopo aver già utilizzato e modificato cinque carburatori Schebler H decide di passare alla versione Schebler Deluxe che equipaggiava le nuove Indian. Il collettore che alimentava i due cilindri a forma di "T" era costruito con tubo di acciaio da 1" e 3/8.

Burt fece vari esperimenti areodinamici per migliorare la velocità della moto, fino a costruire una carenatura completa (streamlined shell). Per ottenere la prima carenatura integrale Burt partì da lastre di alluminio che vennero sagomate a mano con l'uso del martello. Passarono cinque anni dall'inizio al completamente della carena... riusciva a lavorarci solo nel poco tempo non impiegato a lavorare sui motori o sulla ciclistica della moto.
Nel 1920 la moto originale raggiungeva una velocità massima pari a circa 80 km/h. Nel 1967 verrà cronometrata in qualifica a Bonneville a 305,9 km/h (Burt comunque assicurò di aver superato i 330km/h in prove non cronometrate). Una spiaggia a poche miglia da Invercargill, nella quale vinse anche qualche gara, sarà sede dei suoi test di velocità.

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Dopo aver raggiunto le 90 mph (144,8 km/h) con le valvole laterali, Burt decide di trasformare la sua indian a valvole in testa.
La prima corsa con il nuovo motore a valvole in testa non fu gratificante: la moto non riuscì a superare i record precedenti ottenuti con le valvole laterali. Burt non si arrese e continuò a sviluppare questa soluzione con i risultati che già conosciamo.
Le continue modifiche alla motocicletta ne incrementò la potenza a tal punto da causare continue rotture delle bielle. Non riuscendo a trovare bielle adatte, Burt decide di costruirsele in casa: acquista un asse di un vecchio camion Ford e nel giro di cinque mesi si ritrova con due nuove bielle che resisteranno per vent'anni permettendo alla moto di superare i 240 km/h !
Nel 1926 corse la Penrith Mile Dirt Track in New South Wales con sidecar. La velocità massima misurata fu di 74km/h. Nonostante questo inizio non molto promettente, Burt detiene tuttora il record australiano di velocità su sidecar ottenuto nel 1927 a Inverlock Beach, Victoria alla velocità di 144,8 km/h. La lunga carriera di recordman sarà affiancata da numerose cadute.

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Nel 1940 fissa il nuovo record di velocità NZ (neozelandese) "Open Road" a Aylesbury alla media di 194,4 km/h. Questo record resisterà valido per 12 anni.

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Nel 1959 cade in circuito alla velocità di circa 180km/h.Nello stesso anno costruisce due nuovi cilindri e pistoni con i quali raggiunge la cilindrata di 968,64cc: la più elevata mai raggiunta dalla sua Indian.

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Il sogno di Burt era quello di provare la sua Indian nel lago salato di Bonneville nello Utah, tempio dei record mondiali su terra. Mise da parte i soldi per anni fino a quando nel riusci a coronare il suo sogno nel 1962.

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Nel suo primo anno a Bonneville Burt ottenne il record mondiale AMA di velocità per motori inferiori a 916cc: 288 km/h con il motore portato a 850 cc.

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Nel 1966 con una cilindrata di 920cc non riusci a superare i 270,5 km/h. Smontò e ricostruì completamente la sua moto.
Nel 1967, con il motore portato a 950cc ottene il record di classe (cilindrata inferiore a 1000cc) alla velocità di 295,5 km/h, in qualificazione venne cronometrato a 305,9 km/h, la velocità ufficiale più alta mai registrata con una motocicletta Indian.
Nel 1969 vinse il record di numero di corse per uno streamliner, quattordici tentativi in quattro giorni e mezzo!
Nel 1975, a causa delle sue cattive condizioni fisiche, Burt perse la licenza per correre. Nonostante questo riusciva ogni tanto a gareggiare in qualche corsa clandestina con le sue amate moto. Secondo i medici fu lo stile di vita e gli innumerevoli incidenti a danneggiare il suo cuore.
Burt muore nel 1978 all'età di 79 anni.

La sua incredibile Indian, che lo ha accompagnato per 57 anni
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