Wednesday, July 04, 2007

dormo poco



Insonnia: definizione e cause

L'insonnia è uno stato di sonno inadeguato o insufficiente. Dentro a questa sintetica definizione vi sono già alcuni concetti importanti per descrivere questo diffusissimo disturbo. L'insufficienza e l'inadeguatezza del riposo sono infatti i due concetti che esprimono meglio i principali difetti che tale disturbo porta in sé.
L'insonnia può manifestarsi attraverso una riduzione della quantità di sonno (insufficienza), ma anche attraverso un peggioramento della sua qualità, ovvero della sua funzione ristoratrice (inadeguatezza del riposo).

Ma chi è il 'cattivo dormitore'?
Nella definizione classica di insonnia vengono descritti i quattro sintomi principali di tale disturbo.

Sintomi quantitativi
La difficoltà ad addormentarsi (detta anche insonnia iniziale); i frequenti risvegli notturni con difficoltà a riprendere sonno (insonnia intermedia); il risveglio mattutino troppo precoce (definito insonnia terminale).

Sintomo qualitativo
Il sonno di cattiva qualità, scarsamente ristoratore, che lascia, al risveglio, la sensazione di non aver riposato a sufficienza. In questo caso è possibile che si abbia la percezione di avere dormito per un numero sufficiente di ore, ma la stanchezza mattutina è la spia di un disturbo della qualità del sonno.
In questo tipo di insonnia il fattore alla base della scarsa capacità ristoratrice del sonno è una riduzione della sua continuità. Per diversi motivi, che vanno dalla rumorosità dell'ambiente, alle cattive condizioni di temperatura o di umidità o altro ancora, si verificano frequentemente, in questi casi, i cosiddetti 'microrisvegli non coscienti' (brevissime, ma numerose interruzioni del sonno di cui non ci si accorge) cosicché, anche a fronte di una durata più o meno normale, il sonno perde la sua capacità rigeneratrice.
Per quanto riguarda la durata del problema, indipendentemente dal sintomo predominante in ciascuna persona che soffre d'insonnia, si possono distinguere tre tipi di insonnia: l'insonnia transitoria, l'insonnia a breve termine e l'insonnia cronica.

Insonnia transitoria

Si presenta di tanto in tanto ed è causata principalmente da una situazione stressante di breve durata o da una brusca variazione ambientale. In questo tipo di insonnia, il disturbo del sonno è secondario, conseguente cioè, a un circostanza precipitante improvvisa: stress legato a un evento lavorativo o di studio, un viaggio, un cambiamento di residenza, una malattia acuta (febbre, dolore, eccetera), il consumo di sostanze eccitanti (caffeina, nicotina, alcool, farmaci) o altro ancora.

Insonnia a breve termine

Può durare da una notte fino ad alcune settimane. È causata generalmente da fattori più gravi di quelli dell'insonnia transitoria: lutti, traumi emotivi, ricovero in ospedale. Gli eventi stressanti maggiori possono essere rappresentati da divorzio, separazioni affettive, prolungato stress nell'ambiente lavorativo, eccetera.

Insonnia cronica

Si ha quando i disturbi del sonno persistono per almeno tre notti alla settimana per un periodo di almeno un mese. Si associa spesso a malattie fisiche o della sfera emozionale, quali disturbi cardiaci, ipertiroidismo, asma, depressione.

Può anche essere causata da alcuni farmaci (per esempio i cortisonici assunti cronicamente), o da abuso di alcool o sostanze eccitanti. L'ansia legata alla difficoltà di riuscire ad addormentarsi è spesso un fattore in grado di peggiorare e perpetuare questo cronico disturbo del sonno.
Andando dall'insonnia transitoria verso quella cronica, il ricorso all'aiuto di un medico diviene progressivamente più importante; in altre parole, se nel caso di un'insonnia transitoria è spesso possibile risolvere il problema semplicemente mettendo in pratica alcune regole di corretta igiene del sonno (descritte più avanti), nel caso di un'insonnia cronica, il fare da sé è assolutamente sconsigliabile e sarà bene affidarsi a mani più esperte.

Cause
Numerosi fattori sono in grado di modificare il nostro riposo:

  • L'età (è noto, infatti, che le persone anziane dormono mediamente un numero inferiore di ore, rispetto ai giovani)
  • L'attività sociale, la situazione personale, le condizioni ambientali della stanza da letto e i bisogni individuali.
Un'insonnia che dura mesi o anni può essere la manifestazione di un disturbo primario del sonno (senza cioè una causa apparente in grado di provocarlo), oppure può derivare da una serie di malattie, sia fisiche che psichiche.
Talvolta l'insonnia può instaurarsi semplicemente per cattive abitudini. La scarsa igiene del sonno è infatti una causa comune di insonnia: i ritmi di vita irregolari e disordinati, l'elevato uso di caffeina e bevande alcoliche, l'esercizio fisico eseguito a ridosso delle ore del sonno, temperature inadeguate nell'ambiente, rumori, un utilizzo improprio della stanza da letto per attività diverse dal sonno (mangiare, guardare la televisione) sono tutti buoni motivi per rovinarsi le nottate.
Anche i 'pisolini' nel corso della giornata, specie se abituali, conducono facilmente all'insonnia: essi sono infatti in grado di alterare quell'orologio biologico che regola, in ognuno di noi, il ritmo sonno/veglia.

Si può quindi capire che, in pratica, l'insonnia può colpire tutti, dai bambini agli anziani, da chi viaggia a chi lavora.

Sappiamo tutti cosa è l’insonnia per averla provata almeno una volta nella vita. Gli esperti la definiscono un disturbo del sonno dovuto a una sua insufficienza qualitativa e quantitativa per una alterazione del ritmo sonno-veglia con prevalenza di quest'ultima. L'insonnia è dunque un sintomo più che una malattia e si può manifestare in molte affezioni acute c croniche; nella grande maggioranza dei casi non dipende da una malattia organica, ma è l'espressione di un disturbo funzionale che quasi costantemente si identifica con uno stato di squilibrio emotivo. Nel bambino i disturbi del sonno sono abbastanza frequenti e consistono principalmente in una difficoltà ad addormentarsi o in un sonno agitato e spesso interrotto da incubi oppure in disturbi del sonno conseguenti a situazioni ambientali insolite o disagevoli. Talora i disturbi del sonno. specie in età adolescenziale, sono imputabili a una condizione di instabilità e di ipereccitabilità emotiva. Un particolare disturbo del sonno è rappresentato dal sonnambulismo"; si tratta di manifestazioni motorie automatiche e sufficientemente finalizzate e organizzate. che non lasciano alcun ricordo al risveglio. Nell'adulto l'insonnia rappresenta un disturbo diverso per significato e gravità. Anzitutto è difficile stabilire regole precise sulla durata ottimale del sonno (questo dato può variare da 6-7 ore per alcuni individui a 9-10 per altri); inoltre l'insonnia può essere occasionale in rapporto a periodi di particolare tensione emotiva, a preoccupazioni familiari o professionali o ad avvenimenti luttuosi; infine l'insonnia può essere più o meno persistente e in tal caso può riconoscere una base nevrotica o una genesi psicotica. In quest'ultima evenienza può rappresentare una manifestazione sintomatica di una schizofrenia, di uno stato delirante cronico, di un accesso maniacale. Anche nella depressione l'insonnia rappresenta un sintomo di particolare gravità.



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