Wednesday, December 28, 2016

Ansia del 31 sera:Cosa fare?


Non so ancora cosa fare la sera del 31 avevo due idee ma le ho un po' accantonate,certo che se apparisse all'ultimo un invito o una concessione per festeggiare il 31 sera come Dio comanda sarei credo felice,o forse no.Non so.Mi prende come una sorta di stato d'ansia saprei come elaborare la serata ma vincoli fisici e materiali (non soldi) mi impediscono o mi intimoriscono un po' su quello che fare.Gradrei che qualche persona amica si ricordasse di me,ma forse chiedo troppo non perche' mi sono comportato male con qualcuno e nemmeno perche' rattristerei la serata,boh non so.C'e' chi dice chi infondo e' una serata come le altre.Se vi viene in mente qualcosa fatemi sapere.Vedo se sara' possibile partecipare.Ne parlavo appunto stamani facendo il punto sulle situazioni della mia vita:sono di fronte a tante decisioni che se ne prendi una sbagliata ZAN e' tutto rovinato.Allora non sarebbe un mendicare un 31 sera diverso ma un "allentare" un po' i pensieri.Sono perplesso.
Se mai qualcuno volesse contattarmi per questo o per altri motivi i miei contatti sono whatsapp : 3930362062 oppure email : danieleorsi@gmail.com
Hanno iniziato a domandarmelo a inizio dicembre. I primi tempi — come sempre accade — era solo un lampo. Una breve domanda fatta senza neanche troppa curiosità, quasi sussurrata, che andava a spezzare solo per un attimo il flusso della conversazione.
Poi, man mano che passavano i giorni, è diventata più insistente fino a stabilirsi nella pole position dei quesiti più gettonati in ogni ambiente in cui ci si trova a scambiare due parole con qualcuno.
Che sia al bar davanti a un caffé, dal parrucchiere, in coda alsupermercato, mentre si fa un aperitivo con gli amici o anche solo se si sente qualcuno al telefono per lavoro, non importa.
Ovunque siamo stati nelle ultime settimane abbiamo incontrato — senza possibilità di sbagliare — decine di persone che ci hanno chiesto: «E tu cosa fai a Capodanno?».
La domanda delle domande torna puntuale ogni anno e, nell’arco di una vita, sono pochissime le volte in cui si ha la risposta pronta. Un fatto che, quando accade, genera un certo sollievo. Perché essere soddisfatti di quello che si farà nella «notte più lunga dell’anno», quella in cui tutti si aspettano di stare svegli almeno fino a mezzanotte, quella che evoca anche non volendo le immagini di trenini che si muovono su ritmi sudamericani, festoni e baci scoccati quando l’orologio arriva sulle «00.00» è senza dubbio una rarità.
In genere si finisco con il bofonchiare un timido «non so» o «non ho ancora organizzato», magari aggiungendo un «comunque qualcosa di tranquillo» che sembra sempre essere accolto con un sentimento di compassione da parte di chi ascolta.Oggi mercoledi dopo Natale ho detto"Spero in un invito dell'ultimo minuto".In effetti un anno e' accaduto fui chiamato alle 20:00 da Maurizio che mi disse: vieni si fa l'ultimo dell'anno insieme?e fu una cosa carina.  Quasi come se il pensiero che viaggia in sottofondo sia del tipo: dimmi che Capodanno fai e ti dirò chi sei. E forse c’è del vero. Perché in base a come gestiscono l’ansia del Capodanno si distinguono le diverse tipologie di ansia umane. c'e' chi fa parte di chivorrebbe sapere almeno sei mesi prima cosa farà la notte del 31 dicembre: «Sono single e così mi prende l’angoscia se non so per tempo quello che farò a Capodanno. Rischio di ritrovarmi da solo».  Ma come mai è tanto importante non restare soli proprio quella sera rispetto a tutte le altre? «Perché è la notte in cui tutti stanno con la persona amata e quindi è quella in cui se non hai da fare ti senti più solo».
Oppure mi viene in mente un'amica, single convinta e per scelta. Nessun problema dunque a stare da sola anche a Capodanno: «Anzi. Quando la gente mi fa la fatidica domanda e rispondo che starò a casa da sola, di solito mi dicono: “Poverina”. Macché poverina, io sto benone. Per me è una sera come le altre e l’idea di dover festeggiare per forza mi rattrista. L’unica cosa che faccio di diverso è dare da mangiare qualcosa di speciale al mio cane. Capodanno lo passo così. E sto bene».
Il segreto pare insomma non farsi travolgere dalle aspettative.
Ma la sensazione di «dover far qualcosa» è insinuante e rischia di intrufolarsi anche nei caratteri meno espansivi. E così, se da una parte c’è chi organizza viaggi verso mete esotiche o almeno due giorni in una città europea, c’è anche chi — di solito a ridosso della data — realizza di non aver organizzato nulla e decide di provare a raccattare gli amici (anche alla lontana) rimasti nella sua stessa condizione per improvvisare una cena a casa.
Il capitolo «cenone» ha diverse diramazioni. C’è quella di coppia, sensata soprattutto nei primi anni o quando si attraversano fasi particolari della relazione (dopo la nascita di un figlio, al primo anno di matrimonio). Ma, tendenzialmente, man mano che passano gli anni, le coppie del cenone dell’ultimo dell’anno tendono a moltiplicarsi e si ritrovano in quattro (o altri multipli) allo stesso tavolo: «Ricordo con una tristezza infinita un ultimo dell’anno in cui io e il mio fidanzato di allora eravamo  a cena da una coppia di amici. Senza un perché, se non che fosse il 31 dicembre», racconta divertita Melania. Per lei, che lavora nella moda, «il Capodanno ha senso solo perché posso mettermi dei vestiti più ricercati, che difficilmente indosso in un’altra notte dell’anno».
C’è insomma chi ha una visione laica del Capodanno e chi invece lo fa diventare la metafora della propria vita, o almeno del nuovo anno. Perché sia buono, deve iniziare bene.

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