Wednesday, January 23, 2008

la politica in italia 23 gennaio 2007

L'ultimo colpo, il più duro, è giunto qualche ora fa dal colloquio a palazzo Chigi con Domenico Fisichella: "Ho detto a Prodi che non sono disponibile, al Senato voterò no. Ovviamente - chiosa il senatore ago della bilancia - il premier non ne è stato contento".
No, non poteva esserne contento. Di fatto questo chiude quasi definitivamente la caccia ai voti per ottenere la fiducia domani al Senato. E li chiude in negativo. Ed ecco il motivo della chiamata di Prodi al Quirinale: la richiesta di Napolitano di valutare se presentarsi o no al Senato.

E ora? La possibile strada si può leggere in una frase proprio della dichiarazione di Fisichella. Il tentativo di imboccare lo strettissimo passaggio verso un governo istituzionale al quale molti stanno lavorando in queste ore. Che - sorpresa - potrebbe ancora avere il nome di Romano Prodi. Il Professore infatti potrebbe richiederlo per se stesso, presentandosi al Quirinale con la annunciata sfiducia di un ramo del Parlamento, ma con la fiducia incassata alla Camera. Un mandato a termine per affrontare e risolvere due questioni irrinviabili: la distribuzione del tesoretto e la riforma elettorale.

Ma non è detto che un governo Prodi per le riforme - pur se con un programma limitatissimo - sia nei piani del presidente della Repubblica: il premier di fatto è stato sfiduciato e comunque sembra difficile che Forza Italia e An possano accettarlo.

Resta a Napolitano la disponibilità del centrosinistra e dell'Udc a tentare una soluzione che eviti le elezioni in primavera. E' di lì che il Quirinale dovrà cercare di passare, sotto i colpi di un centrodestra che - almeno finora - mostra una spinta irrefrenabile verso le urne.

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