Thursday, December 06, 2007

xenofobia? no diffidenza




Commento all'articolo sotto :
non mi sento di criticare bossi che con il suo modo di fare esprime il modo di pensare di molti cittadini italiani
lo scontro in quella fetta di elettorato credo sara' tra bossi e fini anche se quest'ultimo puo' contare sui vari consensi oltre la parte settentrionale dell'italia un fini diverso secondo il mio parere (si sara' accorto che con berlusconi non va da nessuna parte nemmeno lui?) che ha azzeccato un po' di mosse : denundia delle baraccopoli a roma, la grande manifestazione , agevolato (purtroppo) anche dalla signora uccisa dal rom Non voglio dire che il popolo italiano sta diventando xenofobo ma forse un po' diffidente si e cio e' derivato dal fatto che molti italiani faticano ad arrivare alla fine del mese e vedono magari un certo tipo di politica assistenziale che premia chi italiano non e'........ Teniamo conto che siamo tutti un po figli della Dc degli anni 60-70-80 quando si stava un po' tutti meglio quindi xenofobi no ma preoccupati per la propria condizione esistenziale si gia in un paesino piccolo come il mio nel giro di poco tempo sono apparse grate alla finestra , impianti d'antifurto , cani da guardia.......e tante volte questi ambiamenti mi fanno un po' riflettere
MILANO - Ne ha per tutti. Per Berlusconi, per il Pdl e per Veltroni. Umberto Bossi sale sulle barricate e rilancia "la lotta di liberazione" del Nord. Sventola la bandiere della Lega, il Senatur e usa toni che lasciano poco spazio alla mediazione. A partire dal costituendo Popolo della Libertà. Berlusconi chiama? Secca la replica di Bossi: "Del nuovo partito non me ne frega niente. Noi non abbiamo bisogno di nessuno, Berlusconi dice che chi non va con lui resta tagliato fuori, io rispondo che non penso proprio".

E' convinto della forza della Lega, Bossi e rilancia l'orgogliosa diversità del Carroccio: "'I voti li abbiamo, la base della Lega farà una vera lotta di liberazione perché noi non siamo nati per i voti ma per la libertà e con le buone o con le cattive, la otterremo". Tornano, dunque, i toni bellicosi del Bossi di un tempo. Quello che parlava di migliaia di "padani armati" pronti alla lotta di liberazione.

Di sicuro, la via del dialogo lascia freddo il Senatur. Che vede il rischio di "inciuci", dietro l'angolo. "'Non mi fido di nessuno, solo dei miei uomini e della certezza che il Nord si libereraà. Non c'è bisogno del sindaco di Roma per liberare il Nord. La bandiera della Padania sventolerà". Bocciate le proposte in campo per la riforma della legge elettorale che, assicura, "si fa per
bruciare la Lega". Quanto a un incontro con Berlusconi, "ultimamente non ci siamo incontrati - dice Bossi - lo faremo senz'altro per Natale ma solo per scambiarci i regali".

(3 dicembre 2007)

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