Friday, September 14, 2007

ombelico del mondo

INFORMAZIONI SU CUSCO - PERU

La leggendaria Valle di Huatanay, fu popolata da insediamenti u da tempi remoti, successivamente fu sede della grande urbe pre-ispanica di Qosqo, Capitale dello Stato Andino del Tawantinsuyo, grande centro urbano, amministrativo, religioso e militare, dopo che al tempo della colonia una grande città sincretica indigeno-ispanica, capitale economico-militare del Viceregno del Perù, da cui prese il nome della «Muy Noble, Muy Leal Cabeza de los Reynos del Perù, Santiago del Cusco» (Assai Nobile, Assai Leale Capo dei Regni del Perú, Santiago di Cusco). Durante il periodo repubblicano fu la sede del vero giuramento d'indipendenza e della prima prefettura del Perù, poi nel secolo XX fu onorata con il titolo di Capitale Archeologica del Sud America e Patrimonio Culturale dell'Umanità, città in cui nacquero i movimenti politico-sociali più rilevanti dell'America coloniale e repubblicana.

Un fatto storico di grande importanza per il Perù, fu il Giuramento d'Indipendenza Reale, tenuto il 9 gennaio 1825 nella Piazza delle Anni della città di Cusco in forma pubblica davanti al «Señor de los Temblores» (11 Signore dei Tremori), su ordine del primo prefetto del Perù Agustín Gamarra, a cui assistettero le più alte cariche dell'esercito patriota ed il generale Simón Bolívar.

SITUAZIONE
La città di Cusco si trova nella valle del fiume Huatanay, sulle Ande sudorientali del Perù, nella giurisdizione della provincia e del distretto di Cusco, latitudine Sud 13º30'45", longitudine Ovest 71º58'33", a 3.360 metri sul livello del mare (Piazza delle Armi [Piazza Principale]).

CLIMA
Generalmente il clima è gradevole. È freddo e secco. La temperatura media annuale è di 11ºC. La stagione delle piogge dura da novembre a marzo. Si possono verificare delle leggere piogge all'inizio della stagione ed altre di maggior intensità da gennaio a marzo. La stagione secca va da aprile ad ottobre. Si raccomanda ai visitatori di portare con se, durante la stagione delle piogge, roba pesante ed impermeabili.

ATTRATIVI TURISTICI RELIGIOSI

LA CATTEDRALE, Fu eretta inizialmente in quello che fu il Suntur Wasi, attualmente chiesa del «Triunfo», successivamente ne fu ordinata la costruzione sul terreno di Yiswarkancha (Palazzo dell'Inca Wiracocha ).

Nel 1556, Juan Manuel de Veramendi, iniziò l'opera, e fu sostituito posteriormente da Juan Correa, Miguel Gutiérrez Zancio, Francisco Becerra e Francisco Chávez y Arellano.

Il terremoto del 1650 non arrecò danni all'opera, ma per precauzione si modificarono i progetti della facciata e del campanile, sopprimendo il terzo corpo della costruzione. Nel giugno del 1654 fu conclusa l'opera ed il 14 agosto dello stesso anno, venne inaugurata, essendo arcivescovo di Cusco Monsignor Pedro de Ortega y Sotomayor, sindaco della città José Idiaquez Isasi e re di Spagna Felipe IV.Nell'agosto del 1669 fu consacrata ed aperta ai fedeli dal Vescovo frate Bernardo lzaguirre.

I promotori dell'opera furono il Vescovo Juan de Ocón ed il Canonico Diego Arias de la Cerda, e tra i benefattori e mecenati risalta il vescovo Don Manuel de Mollinedo e Angulo.

La Cattedrale è composta da un piano orizzontale a forma di croce latina, con corridoi per le processioni dei passi perduti e per deambulare; ha una sala per il capitolo, tre navate, una sacrestia, dieci cappelle laterali e comunica con le chiese del «Triunfo» e «Jesús, María y José».

La facciata esterna e quella interna son in stile rinascimentale. L'altezza massima è di 32,97 metri. L'interno è decorato con sculture in legno di cedro ed alisso. Risaltano le sculture di Martín Torres e Melchor Huarnán, in particolare il Coro, il Pulpito, gli intarsi sul legno degli altari e dei mobili.

Le pitture più rilevanti sono: il quadro de « Nuestra Sefiora La Antigua o Del Perdon» (Nostra Signora L' Antica o Del Perdono), L'Ultima Cena di Marcos Zapata, Il Cristo Croceficato di pittori meticci (copia di un'opera del pittore spagnolo Alonso El Cano), così come quadri di Diego Quispe Tito, Juan Espinoza de los Monteros, Antonio Sinchi Roca, Basilio Santa Cruz Pumacallo e di altri pittori anonimi. Si possono ammirare anche opere in argento battuto, come la carrozza processionale, le barelle, i paliotti ed altri oggetti ornamentali. Le cappelle più importanti sono quelle del «Sefior de los Temblores» (11 Signore dei Tremori), «Virgen de los Remedios» (Madonna delle Soluzioni), Vergine de Choqonchaka» e quella dell' Immacolata Concezione o La Linda.

CHIESA LA COMPAGNIA DE GESU, Venne restaurata dai padri gesuiti che arrivarono al Cusco nel 1571. Nel 1576 ne iniziarono la costruzione in un posto denominato Amaru Kancha (Quartiere) di Wayna Qhapaq, secondo il progetto dell'architetto Francisco Becerra.

CHIESA E CONVENTO DE «LA MERCED» (MERCEDE).- B frate Sebastián de Trujillo y Castañeda fondò il Convento e la Chiesa nel 1536, nella zona chiamata Llimpipata, evento confermato dalla Bolla Papale di Pio IX nel 1561.

L' antico chiostro e la chiesa funzionarono fino al 1650, data in cui a causa del terremoto si rese inabitabile. Nel 1675 terminò la costruzione a cui participarono in forma eminente architetti indigeni come Alonso Casay e Francisco Monya essendo i principali benefattori fra i tanti i Pizarro e gli Almagro.

CHIESA DI «SANTO DOMINGO» (SANTO DOMENICO), L'ordine di Santo Domingo fu fondato nel Cusco nel 1534. Fu il primo convento dell'ordine che si edificò nel Perù. La chiesa ed il convento vennero costruiti sul terreno che ospitò l'insieme delle opere di carattere religioso più importanti del Tawantinsuyo, il Qorikancha o Tempio del Sole.

CHIESA DI «SAN BLAS».- La parrocchia venne costruita nel secolo XVI e pertanto è la più antica di Cusco.

La chiesta ospita le opere più straordinarie di falegnameria artistica «churrrigueresco» (stile rococò) spagnola. Il pulpito ha le sculture intagliate in cedro più impressionanti che esistano in Perù, esse sono opera di mani indigene, anche se non si conosce con precisione l'artista autore di tale bellezza. Le nicchie dell'altare maggiore sono in stile barocco e dorato. Un'altra nicchia di grande qualità è quella della Vergine del «Buen Suceso», fatta dall'artista Mateo Tuyro Tupac, così come è importante sottolineare l'affresco raffigurante la stessa Vergine.

CHIESA E CONVENTO DI «SAN FRANCISCO» (SAN FRANCESCO). Fondato dai padri francescani nel 1645 con due facciate ed un unico campanile, tutto questo in pietra lavorata allo stile spagnolo antico. Fu conclusa nel 1652.

Nel convento si conserva una enorme pittura di 12 metri x 9, che rappresenta la genealogia dell'ordine francescano, eseguita da Juan Espinoza de los Monteros; inoltre si trovano altre opere pittoriche di Diego Quispe Tito, Basilio Santa Cruz, Antonio Sinchi Roca, Marcos Zapata ed altri.

CHIESA E MONASTERO DI «SANTA CATALINA» (SANTA CATERINA), Fondata in Cusco nel 1605 dalla signora Lucía de Padilla e Don Jerónimo Pacheco sul terreno di «Alija Wasi» o «Casa de las Vírgenes del Sol» (Casa delle Vergini del Sole). L'architettura fa riferimento all'ultima tappa del rinascimento, con archi di stile romanico. Possiede una sala del capitolo ornata con affreschi murali ed altre opere d'arte di oreficeria, tessili e sculture dorate con nicchie barocche. A tutto ciò si aggiungono quadri importanti come quelli del pittore Juan Espinoza de los Monteros, e un gigantesco quadro rappresentante la Vergine della Assunzione e un altro della Glorificazione di Santa Caterma, opere di Lorenzo Sánchez.

CHIESA DI «SAN PEDRO» (SAN PIETRO).- La chiesa della parrocchia di San Pedro, fu costruita nell'anno 1668 sullo stesso terreno dell'Ospedale dei «Naturales» (Nativi). Larchitetto più importante dell'opera fu Juan Tomás Túyro Túpac.

L'interno è caratterizzato da una sobria eleganza. La chiesa custodisce molte importanti opere d'arte come pitture, sculture, statue ed oggetti sacri bagnati in oro. li pulpito fu scolpito dallo stesso architetto costruttore Juan Tomás Tuyro Túpac.

CHIESA E MONASTERO DI «SANTA CLARA» (SANTA CHIARA).Venne fondata nel Viale di Santa Clara nel 155 8, parteciparono nella costruzione architetti ed operai meticci, indiani ed il frate architetto Manuel Pablo, che concluse l'opera.

Consta di un formidabile altare maggiore con specchi veneziani, essendo esso l'unico esempio di questo stile nel Cusco. L'opera fu costruita da Pedro de Oquendo.

MONUMENTO DELL’INCA PACHAKUTEQ.- Il grande Inca Pachakuteq, il più importante guerriero, politico e statista, fondatore dell'Impero del Tawantinsuyo, rappresenta l'identità culturale cuschegna.

L’Inca ricevette un meritato omaggio dal suo popolo con la costruzione dei monumento più grande e spettacolare dell'America Latina. E monumento che si trova nell'»Ovalo de Pachakuteq» ha una altezza di 34,50 m dei quali 11,50 in bronzo.

La festa Inca del Warachikuy
(settembre, spianata della fortezza di Sacsayhuaman)
Secondo le testimonianze di un gran numero di storici e cronisti come Garcilazo De La Vega, Bernabe' Cobos, Guaman Poma De Ayala, Cieza De Leon, Santa Cruz Pachacuti, che approfondirono e plasmarono i loro scritti riguardanti uno degli avvenimenti piu' importanti ed imponenti del passato incaico, si racconta che in maniera obbligatoria e tradizionale si celebrava una grande festa chiamata Warachikuy, che aveva come fine valutare i giovani maschi della nobilta'inca perche' potessero iniziare ad assumere responsabilita' pubbliche, militari e sociali, mediante la sottomissione a rigorose prove di destrezza fisica, che serviva per selezionarli o anche esluderli da determinate funzioni o status sociali.

Riguardo la concezione storica del Warachikuy, la definizione delle prove fisiche e delle cerimonie rituali e coreografiche e' soggetta ad interpretazioni diverse; cio' nonostante gli aspetti coincidenti si contentrano sulla grande solennita'degli atti preparatori, sull'entusiasmo della moltitudine, sulla dimostrazione di autentico valore da parte dei giovani provenienti dai quattro Suyos, sulla cerimonia di investitura dei vincitori. La festa del Warachicuy puo' essera interpretata come una Olimpiade giovanile, dal momento che si trattava di un evento competitivo di alta destrezza.

Cusco, capitale storica del Peru'.

Capitale archeologica d'America .

Lo scudo di Cusco
Rivalutando le manifestazioni storiche e culturali del popolo andino, il 23 giugno 1986 l'Onorevole Consiglio Provinciale di Cusco, attraverso l'Accordo Municipale n.63, ha stabilito di :” Istituire come Scudo Ufficiale di Cusco il disco denominato “Placca di Echenique ”e “ Proibire ogni rappresentazione araldica imposta dalla conquista come Scudo D'Armi di Cusco ”.

E considerando...” Che risulta imperativo risaltare e distaccare le autentiche espressioni e simboli dell'antico Peru', ancor piu' trattandosi della citta' di Cusco, Capitale naturale del Mondo Andino, dove la gloria passata ancora possiede testimonianze di grandezza”.

Che...” la denominata Placca di Echenique, secondo il parere di illustri studiosi, ha potuto essere símbolo solare degli Hanan Qosco, calendario incaico identificato con la divinita' felina e il dio Wiracocha; la rappresentazione del sole o chissa' anche possa avere altre interpretazioni di carattere mistico e leggendario, relazionate con le culture Chanapata, Marcavalle (pre Inca) o Inca, essendo loro comune denominatore la loro ascendenza genuinamente cuschegna, di valore eccezionale, che si impone al tempo....”.

Si convocarono studiosi dell'arte e culture antiche del Peru' per identificare una figura rappresentativa che unisse la identita' passata e presente del mondo andino. Si determino' come la migliore la Placca o Disco di Echenique, che possiede tale denominazione perche', secondo Clemente Markham, fu dato in ossequio presso la citta' di Cusco, nel 1853, all'allora Presidente della Repubblica Generale Jose' Rufino Echenique, da un discendente degli Incas il cui nome, purtroppo, si e' perduto. Il disco attualmente si trova nel Museo Americano di New York.

Si tratta di un pettorale d'oro di 125 mm. di diametro che possiede al centro una faccia di forma circolare con occhi ellittici, lacrimoni a forma di piccoli visi, bocca di felino e altri elementi simbolici come punti, triangoli eccetera.

L'inno del Cusco
Pochi popoli nel mondo possono esibire con profondo orgoglio tra i loro simboli, un inno come quello di Cusco, con radici melodiche tanto autentiche e un testo cosi' ispirato. Prodotto di un concorso convocato nel 1944, all'epoca durante la quale si istituivano ”la Settimana di Cusco” e il suo fastoso Inti Raymi, i suoi versi sono del poeta Luis Nieto Miranda (Sicuani 1910) e la musica del maestro Roberto Ojeda Campana (Cusco 1895).

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