Monday, July 06, 2009

m 24 olivetti

a quel tempo si andava tutti in 2 negozi di computer , erano infatti poco diffusi, anche se io ero rimasto affezionato al mio primo negozio di home computer quello in citta' vicino la casa del mio nonno paterno.Lasciato il Vic20 infatti (la parentesi Msx fu negativa per me...) c'era una scelta obbligata o prendere un Amiga o convertirsi ai primi veri Personal Computer Dos.La scelta non fu molto "spontanea" quel pc fu frutto di una trattativa particolare e lo portammo via con un prezzaccio a quel tempo che a ripensarci ora lascerebbe stupito chiunque.Fatto sta che inizio da li la mia avventura con i primi veri Personal Computer.La dotazione del mio m24 era un floppy da 5 pollici e 1/4 , un hard disk da 20 mega gia tutto preinstallato. Con il monitorone a fosfori verdi (credo che la mi avista ne paghi sempre le spese ancora oggi.....)





L'Olivetti M24 fu il primo vero personal computer della Olivetti Italia, prodotto presso lo
stabilimento di Scarmagno: nacque come clone del PC IBM, e per questo motivo ebbe grande
successo su tutti i mercati mondiali, a differenza del precedente M20, che adottava invece
un sistema operativo della Olivetti.A differenza del PC IBM, che adottava il processore i8088 con clock a 4,7 Mhz, l'M24 adottava il più potente i8086, con la velocità di clock di 8 MHz, e si potevano incrementarne le prestazioni diminuendo la velocità di refresh della memoria via software.Prodotto a partire dal 1983, costava circa sei milioni di lire alla data del gennaio 1986,
equivalenti a circa 6.600 € del 2008; veniva fornito a corredo un manuale utente,l'interprete Gw-Basic Olivetti con manuale ed un sistema operativo MS-DOS in versione 2.1.Il PC nasceva con una versione base di scheda grafica CGA (Colour Graphics Adapter) a quattro colori, due unità floppy da 5.25", 360Kbyte single sided ed una memoria RAM massima di 128Kbyte espandibili a 640Kbyte.Sulle prime versioni non era previsto l'installazione di un hard disk, pertanto gli utenti dovevano obbligatoriamente apprendere il sistema operativo MS-DOS pre-installato.Più tardi, alla fine del 1986, da parte di O.P.E. (Olivetti Peripheral Equipment), nacque il primo hard disk per Olivetti M24 in versione interna, che aveva un costo variabile tra i due ed i cinque milioni di lire.Per i tempi era un'ottima macchina, superata in prestazioni solo dalla Apple con il modello del 1985 ed il suo enorme successo fece vendere il sistema in forma OEM per altre ditte: ad esempio la AT&T lo denominò 6300, questo modello, strutturalmente identico all'M24, differiva però nella motherboard, progettata in proprio da AT&T, con a bordo il processore 286 in package ceramico CLCC, oltre ad adottare l'hard disk Seagate ST506, scelta imposta da AT&T, rispetto al prodotto O.P.E.
Si narra di un tempo in cui dalle parti di Cupertino, Steve Jobs, con un manipolo di progettisti hardware e designer, sbirciava nella vicina sede della Olivetti per carpire i segreti di un’azienda che, oltre a rappresentare una punta di diamante mondiale nell’innovazione tecnologica, era un punto di riferimento assoluto anche per il design industriale.Proprio nella prima metà degli anni ‘80, dal genio del R&D Olivetti, nacque il glorioso e vendutissimo M24, primo PC totalmente IBM compatibile in un mercato popolato di quasi-compatibili; un computer che rappresenta secondo molti l’ultima pietra miliare che l’industria informatica italiana sia riuscita a imporre in un settore di lì in poi monopolizzato dai produttori americani ed estremo orientali.In vendita dal 1984, l’M24 raccoglieva l’eredità del precedente M20 (1982), un computer molto avanzato - anche dal punto di vista del design, curato da Ettore Sottsass - ma di scarso successo commerciale, a causa dell’impiego di un’architettura hw/sw proprietaria (CPU Zilog Z-8001, OS PCOS di Olivetti), che lo escludevano dal sempre più ricco parco software per IBM.Memore dell’insuccesso dell’M20, Olivetti sviluppò il successivo M24 con l’obiettivo di essere al 100% compatibile con i PC IBM: detto fatto, il sistema - assemblato presso lo stabilimento di Scarmagno (TO) - garantiva piena compatibilità con le applicazioni Lotus 1-2-3 e MS Flight Simulator, forche caudine per gli altri “compatibili”.Olivetti logo La dotazione hardware prevedeva una CPU Intel 8086 a 8Mhz, più potente del misero 8088 a 4.77Mhz che equipaggiava il più costoso IBM XT, in quanto capace di operare su un bus a 16bit; completavano il quadro ben 7 slot di espansione contro i 3 dell’XT, interfacce seriale e parallela di serie, una tastiera più completa (102 tasti contro gli 83
della tastiera standard IBM), risoluzione video più elevata (fino a 640×400), memoria di
128kb espandibile a 640, 2 floppy da 5 e 1/4 e la possibilità di collegare due hard disk da 10Mb, uno interno e uno esterno.Complessivamente l’M24 era in grado di lasciare nella polvere la concorrenza sul fronte prestazionale (si parla di prestazioni circa doppie rispetto all’IBM XT), restando nel contempo capace di soddisfare le esigenze del segmento corporate in termini di compatibilità con le applicazioni e gli OS più diffusi: oltre al “classico” MS-DOS 2.11, era infatti
supportato il CP/M 86, il semi-sconosciuto UCSD P-System basato sul Pascal, e il PCOS di
Olivetti. Tutto questo in un’epoca in cui la rivoluzione informatica era in pieno corso, le
aziende italiane iniziavano a sentire il bisogno di strumenti più potenti per la gestione dei
processi interni e lo stato garantiva, complici anche delle pratiche di appalto non proprio trasparenti, una forte domanda interna.


Dati essenziali

Anno1983
ProduttoreOlivetti
ModelloM-24
ROM8 kb.
ProcessoreIntel 8086
RAMfino a 640 kb.
Grafica640x400
AudioBeep
DiscoDrive da 5"1/4

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