Thursday, July 03, 2008

Essere vicini ad una persona


Ascolto "Opeth - Damnation" e mi culla i pensieri , questi:

Essere vicini ad una persona, in amicizia così come in altre relazioni, è un compito ed un ruolo molto bello.

Fa condividere molte gioie e momenti sereni ma poi arriva un momento in cui c'è da osservare, fermarsi ed ascoltare.
Ascoltare è complicato per tutti e solo alcuni sono disposti a farlo.
Anche perchè per ascoltare serve attenzione, le nostre giornate ci stancano lasciandoci poco margine di energie . . .
Personalmente la trovo un'ottima occasione per testare e mettere a frutto il proprio vissuto, la propria coscenza e soprattutto per dare un senso più alto all'amicizia che lega.
Perchè quando ci si apre, ci sfoghiamo con un amico ci si rende vulnerabili.
Si dismette l'armatura e la spada per un poco e si mostra il fianco.
Chi stà accanto in questo momento sarà il custode dei prossimi minuti di confessione.
In questi momenti si mostrano le proprie paure, i propri bisogni, sofferenze e sogni infranti o prossimi alla realizzazione.
Si raccontano Vittorie, Sconfitte o tregue armate...
E mentre l'uno parla l'altro ascolta.
L'unico giudizio in gioco deve essere il buon senso. L'aver giudizio e non dare un giudizio.
Chi siamo per giudicare? abbiamo mai sbagliato prima e siamo onniscenti?
Possiamo capire cosa porta a quel punto la persona che ci stà parlando?
Se siamo ottimi amici non solo possiamo capire questo ma lo si può in alcuni casi anche prevedere.
Ma questo ha come significato che possiamo dare una nostra visione della cosa sempre evitando giudizi universali.
Diciamo cosa pensiamo a riguardo, proponiamo consigli o semplicemente una visione esterna ed oggettiva per quanto possibile.
Chi parla necessita anche di parlare con se stesso, questo mi accade quando parlo ad un amico.
Parlandogli io parlo anche a me stesso.
Chi parla ha bisogno anche di una seconda vista sul fatto per aiutarsi a capire da altri occhi come è la situazione.
Mi riferisco sia alle vittorie che portano ad essere troppo esaltati che alle sconfitte che lasciano a terra.
Perchè così come è giusto essere felici per un lieto evento così è giusto rattristarsi per uno meno lieto.
Ma se ci lasciamo troppo a terra sarà difficile risalire come sarà troppo doloroso ricadere una volta saliti tropo in alto.
Per questo un occhio esterno può fornirci una foto istantanea della situazione che ci circonda.
I nostri sogni poi quando sono raccontati non devonoessere giudicati.
Chi può giudicare i sogni che sogni sono proprio perchè tali ed ingiudicabili?
Non ho una conclusione a questo insieme di concetti.
Soltanto li espongo alla vostra attenzione aspettando un commento, un idea in merito perchè io posso ancora una volta godere dei vostri insegnamenti.

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