Sunday, March 19, 2006

sempre evoluzione

Bei tempi quando si passava il tempo a codare con le varie tastierone di commodore e il giorno dopo ci si trovava a scuola o a casa di amici per confrontare i nostri codici per vedere le aventuali intuizioni che ci balenavano nella testa.Ricordo sempre assieme al vic20 quando ho posseduto lo "sharp mz7000" basato su non ricordo quale strano integrato/processore (se gia cosi si poteva chiamare)dove non esistevano per questo home computer software prodotti esistevano solo riviste con code da compilare.Era bello la mattina a ricreazione trovarsi per leggere vedere queste riviste e questi semplici e modesti progreammi che erano frutto della nostra fantasia.Anche i giochi erano semplicissimi basati su sprite alle volte molto elementari ma il fascino che avevano a quel tempo nemmeno oggi con il piu complicato gioco 3d riesco a riviverlo era anche quello il fascino dei mitici anni 80


N
e è passata di acqua sotto i ponti da quando negli anni '70 Faggin e altri ingegneri realizzarono nei laboratori Intel il primo microprocessore a 4bit della storia: il 4004. Le tecnologie di integrazione hanno fatto passi da gigante e in pochi decenni il numero di transistor integrati nei processori è passato da poche migliaia a svariati milioni e la potenza di elaborazione è aumentata di decine di migliaia di volte.
Molti di voi si ricorderanno o avranno sentito parlare dei famosi VIC20, Commodore 64, ZX Spectrum, o dei primi personal computer M19, M24. All'inizio degli anni '80 si poté assistere al fenomeno della diffusione nelle famiglie dei primi home-computer: piccoli computer dotati generalmente di poche risorse che permisero di sensibilizzare i giovani e i meno giovani di allora verso le nuove tecnologie. Normalmente erano grandi poco più di una tastiera 'rigonfia', si collegavano al televisore di casa ed erano dotati di 'modernissimi' (per allora, ovviamente) registratori a cassette.Ovviamente a sentire queste caratteristiche oggigiorno ci scappa sicuramente più di una risata, ma nonostante le modestissime risorse disponibili, questi home-computer invasero il mondo vendendo milioni di esemplari. Il Commodore 64 vendette oltre 20 milioni di pezzi e rappresenta ancora oggi il 'modello' di computer più venduto in assoluto.I personal computer esistevano anche allora ma erano troppo costosi e si rivolgevano principalmente alle aziende. Intel aveva già guadagnato la sua posizione di monopolio con i processori 8086 e 8088 e si avviava a diventare il colosso di oggi. Invece i processori tipicamente usati negli home-computer erano il 6502 (VIC20, Commodore64) e lo Z80 (ZX Spectrum) entrambi a 8bit. Il 6502 era un processore che poteva indirizzare al massimo 64Kbyte di memoria esterna, era estremamente semplice e dotato di poche istruzioni e pochissimi registri interni a 8bit utilizzabili (appena 4). Il suo pregio principale era da ricercarsi nel relativamente basso numero di cicli di clock necessari per espletare un'istruzione (da 1 a 5 cicli). In questo modo il Commodore 64, che conteneva un 6502 a 1MHz, poteva eseguire mediamente la bellezza di 300.000 istruzioni al secondo.


Il C=64 è sicuramente il più famoso home-computer del mondo. Si tratta di uno dei primissimi computer dotati di audio e di grafica a colori. Certamente adesso siamo abituati a ben altro, ma ai tempi poter disporre di una risoluzione 320x200 monocromatica o 160x200 con 4 colori scelti da una 'palette' di 16 era una gran cosa. Una delle armi segrete del C=64 era senza dubbio la presenza degli sprite, entità grafiche gestite del chip video che permettevano di muovere oggetti 'svolazzanti' (sprite appunto) sullo schermo, utilissimi per i videogiochi. Notevole anche l'espediente che permetteva di usare la ridefinizione dei caratteri ASCII dello schermo per creare tasselli grafici riusabili con i quali comporre le schermate di gioco. Indubbiamente un vero mito.


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