Tuesday, January 05, 2010

maledetto il giorno che ti ho incontrato

Cito questo film che da l'immagine di un certo gruppo di persone "nascoste" nella loro intimita' casalinga e non.......
'Maledetto il giorno che t'ho incontrato' è sicuramente un film autobiografico in cui Verdone rappresenta se stesso con quell'autoironia che lo contraddistingue e che celebra i suoi difetti facendoli diventare merce per la commedia in agrodolce in questo caso perfettamente riuscita.
Che rispecchia anche se vogliamo il profilo di molte persone che vivono oggi in felice (o forse non) convivenza con nevrosi piu' o meno nascoste frutto anche dello stress e della vita frenetica e non solo delle varie fobiesociali individuali/personali.


Lui è un semi-affermato critico musicale specializzato in biografie alla ricerca del grande successo, vive nel suo bell'appartamento milanese con la fidanzata Adriana e fa incetta di tranquillanti e antidepressivi; Lei è un attricetta che vorrebbe sfondare nel mondo dello spettacolo ma anch'essa vive in modo paranoico le sue ansie quotidiane….

Bernardo e Camilla si incontrano, guarda caso, presso lo studio del prof. Altieri, lo psicologo che accomuna entrambi, il primo disperato per l'improvviso abbandono e il tradimento della 'sua' Adriana, la seconda alla fine del suo lungo ciclo di sedute durato ben cinque anni.
Camilla, innamorata dell'analista chiede allo sconosciuto Bernardo di darle un piccolo aiuto per avvicinare il professore alla donna. Nonostante l'aiuto di Bernardo però la donna vivrà la fine disperata della storia d'amore che si era creata nella sua mente divenendo con le testuali parole dello psicologo 'l'unico fallimento professionale della vita, anni di analisi gettati al vento'.

La loro amicizia prosegue dopo un litigio in milano nel viaggio lavoro di lui alla ricerca di uno scoop da inserire nella biografia su Jimi Hendrix, il chitarrista morto di overdose: La incontra di nuovo lei apparentemente fidanzata con un noto regista di teatro.Un litigio loro due che si ritrovano da soli e litigano di nuovo alla fine la scintilla che scocca e che li fa restare insieme.
Un po' scettico io in questavisione convinto sempre che i "due estremi si attraggono" e non due simili



Dopo "Compagni di scuola" il miglior Verdone post-macchiettistico.
Il personaggio del biografo nevrotico, complessato e sfi.gatello è riuscito e convincente, e si (sor)ride di gusto della sua tenera fragilità, amplificata dall'alchimia con la Buy, nel ruolo che le rimarrà cucito addosso per tutta la carriera.
Ottimo esempio di nuova commedia all'italiana, purtroppo rimasto quasi del tutto isolato.


“Si ride senza risparmio e senza pentirsene dopo. Segno che l'alchimia fra il poliedrico Verdone e Margherita Buy è perfetta.” (Tullio Kezich)
“(…) Attrice duttile e intelligente, Margherita Buy sa graduare i passaggi dai momenti comici ai parossistici e ai sentimentalismi.” (Francesco Bolzoni)
“(…) Qui Margherita Buy si conferma interprete sensibilissima.” (Fabio Ferzetti)

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